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Privatizzazione Aeroporti di Puglia, tra chiacchiere e ipotesi. Ma Emiliano dov’è?

“Abbiamo atteso anche con fin troppa pazienza che il presidente Emiliano si occupasse per mesi più delle Primarie che della Puglia. Tempo perso, problemi che si sono ingigantiti e verso i quali si continua a non avere nessun interesse, ma neppure un minimo di rispetto istituzionale. È a dir poco vergognoso che né il governo regionale né il nuovo management di Aeroporti di Puglia (targato Emiliano) abbiano avuto l’interesse a partecipare all’audizione richiesta in II Commissione per capire a che punto è l’ipotizzata privatizzazione dell’ente aeroportuale pugliese. Un’assenza che la dice lunga: non erano le Primarie a distogliere Emiliano dal governare, ma proprio il suo totale disinteresse per i pugliesi”, dice tutto d’un fiato il vicepresidente della II Commissione regionale di ‘Direzione Italia’, Renato Perrini. E così, sulle opzioni che sul tavolo della privatizzazione di Aeropoti di Puglia, sui pro e contro di ogni tipo di aggregazione non resta che appigliarsi alle dichiarazioni del neopresidente del consiglio d’amministrazione Adp, Tiziano Onesti. E non fa niente che si tratta di dichiarazioni risalenti a un paio di mesi fa, a margine del workshop ‘Estate 2017-Tour operator e vettori al quale ha partecipato anche l’assessore allo Sviluppo economico e all’Industria turistica e culturale della Regione Puglia, Loredana Capone. Tiziano Onesti in quell’occasione ha sottolineato che il nuovo Cda si e’ insediato lo scorso 13 marzo e “siamo ancora all’inizio del nostro mandato: faremo – ha spiegato – le cose che servono a questa azienda nel rispetto della crescita sociale e non solo dei numeri. E le ipotesi di un possibile raffreddamento delle relazioni tra Adp e Ryanair, visto che Emiliano è ancora impegnato a curarsi dopo la rottura del suo tendine d’Achille in piena campagna per la segreteria del PD o a prepararsi una bella rampa di lancio nel post/Renzi, non resta che giungere alla conclusione che Ryanair continua ancora a volare qui”. “Ryanair – ha spiegato qualche tempo fa Onesti – e’ un grande operatore, ha un suo modello di business”. “Siamo imprese e abbiamo tutti vincoli di bilancio, dobbiamo tutti rispettare i nostri equilibri economici e finanziari nel rispetto delle regole che devono essere date da un legislatore sia europeo sia nazionale”. Sul possibile ingresso di un nuovo socio in Adp, Capone ha aggiunto che “per noi e’ fondamentale investire anche nella ricerca di nuovi partner: siamo ovviamente in una fase esplorativa – ha precisato – che ci porta a cercare i migliori partner sul mercato. Siamo impegnati in questo ma ancora non c’e’ nessun tipo di notizia certa”. “Dal 2001 a oggi – ha ricordato l’assessore – Aeroporti di Puglia ha investito 500 milioni di euro e ha sempre avuto il supporto della Regione peche’ riteniamo che questa sia un’azienda assolutamente speciale che puo’ solo crescere e aiutare l’economia del nostro territorio sia dal punto di vista del turismo, sia per il miglioramento di tutte le imprese collegate”. Intanto, però, ancora avvolta nel mistero la fusione tra la società di gestione degli aeroporti pugliesi e la società di gestione dell’aeroporto di Napoli “GESAC”, voce che circola oramai da mesi tra Puglia e Campania. Eppure “Aeroporti di Puglia SpA”, società pubblica il cui capitale è nelle mani della Regione per il 99,41% e a Province, Comuni, Camere di Commercio pugliesi  per il restante 0,59%,  é oggi, per effetto di alcuni studi di marketing, eseguiti da aziende importanti e accreditate nel mondo finanziario, una società stimata per un valore capitale di circa 150/170 milioni di euro. Dunque, parecchie perplessità e dubbi sul “modus operandi”  adottato nel merito e nel metodo della questione dall’Ente pugliese, con l’assenza di qualsivoglia atto di chiarimento, ma soprattutto con l’assenza perpetua di Michele Emiliano, della serie ‘governatore cercasi’. Così montano chiacchiere e illazioni, anche a seguito dello stato di “due-diligence”, che la società napoletana GESAC, ha già largamente proceduto ad eseguire nei confronti di Aeroporti di Puglia, potrebbero emergere alcune gravi incongruenze. Che, nel caso, avrebbero rilevanza anche per gli aspetti di materia giuridica. Si fa riferimento alla plausibile e mai smentita possibilità che, la società F2i, che controlla il 70% del capitale di GESAC, possa essere venuta in possesso di documentazione contabile ed amministrativa della società Aeroporti di Puglia, per la quale si potrebbero figurare anche violazioni delle norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi oltre che della privacy. Ecco dunque, ora che è formato il vertice della società aeroportuale, riemergere la necessità d’un confronto urgente  tra i rappresentanti istituzionali ed i vertici di AdP, per un approfondimento propedeutico ad un chiarimento definitivo in merito alla possibilità che la documentazione, eventualmente, in possesso della società F2i, potesse essere stata trasferita,  così come potrebbe paventarsi, in barba alle normative vigenti. E allora, che risponde il governatore/cercasi della Puglia?

 

Antonio De Luigi

 


Pubblicato il 4 Maggio 2017

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