Cultura e Spettacoli

Privilegi e rogne, la vita del Mastro

All’epoca dei cavalli e delle diligenze, epoca terminata con l’avvento della ferrovia, cosa avvenuta da noi con l’avvento dei Savoia, anche lungo le principali strade della nostra regione sorgevano le Stazioni di posta. Tali stazioni, dotate di alloggi, scuderia, officina, magazzino ricambi e fienile, erano governate da un Mastro di Posta, cui l’incarico era stato conferito dalla direzione delle Poste con una ‘lettera -patente’. La carica poteva essere venduta a terzi, trasmessa di padre in figlio o dal marito morto alla vedova. In qualità di direttore della stazione di posta, egli sovrintendeva alla turnazione dei postiglioni nonché al cambio dei cavalli delle diligenze e delle vetture private che viaggiavano ‘in posta’ o ‘per cambiatura’, ovvero munite del ‘bollettone’ rilasciato dal mastro della Stazione di provenienza. I regolamenti, che variavano da Stazione a Stazione, indicavano con precisione quanti cavalli potevano essere attaccati alle carrozze, in proporzione al numero di viaggiatori ed al peso del bagaglio, nonché alla pendenza del percorso. In considerazione dell’importanza della loro funzioni i Mastri di posta erano esenti da tasse e gabelle, nè potevano essere sottoposti agli obblighi di alloggio militare o alle requisizioni in tempo di guerra. Ma tanti privilegi avevano il loro contrappeso. Non doveva essere comoda la vita di questi Maestri. Rientrava nei loro compiti risolvere le grane che nascevano da un cavallo azzoppato o un mozzo che si rompeva per strada. E toccava loro fare pure da parafulmini quando i viaggiatori insorgevano contro ritardi e intoppi  nel servizio. E quanti guai per intendersi con stranieri e forestieri, per districarsi tra unità di misura e divise monetarie che cambiavano ogni cento leghe… Quanti Maestri di Posta lavoravano in Puglia, ovvero : quante stazioni funzionavano da noi? Calcolando che una quadriglia di cavalli non poteva percorrere più di una ventina di chilometri a buona andatura e considerando che il servizio di cambio era attivo solo lungo i circa seicento chilometri della rete stradale prioritaria, si può stimare in una trentina il numero di queste stazioni. Da una breve ricerca resta traccia di tre sole Stazioni : La prima era situata sulla Galatina-Collepasso ; attualmente è un agriturismo. Un’altra stazione funzionava a otto chilometri da Vieste lungo la strada che da Vieste sale verso il cuore del promontorio del Gargano (ne hanno fatto un prestigioso resort). Infine, la masseria Jesce, nel territorio Altamurano, che fu la più longeva nella storia di Puglia avendo già funzionato come ‘mansio’ ai tempi della Roma imperiale. E visto che si parla dell’era latina, concludiamo annotanto che è storicamente documentata l’esistenza di stazioni di posta lungo i tratti pugliesi della Traiana e della via Appia.

Italo Interesse


Pubblicato il 14 Dicembre 2019

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