Primo Piano

Privilegi, gettoni e rimborsi nella ‘Puglia Migliore’

Aria sempre pesante nelle stanze del palazzo presidenziale, alla Regione Puglia.. Dopo che Vendola sembra uscito dal mirino di magistrati e gip baresi almeno per ciò che concerne la gestione scandalosa della sanità pugliese ai tempi di Tedesco e famiglia, mentre resterebbe qualche strascico (almeno secondo le solite gole profonde) su energie alternative e pale annesse, l’Ente che governa torna a navigare sempre più a vista. Finendo sempre più spesso, nonostante i proclami del Governatore-poeta sulla ‘Puglia migliore’, sotto il tiro massiccio dei magistrati soprattutto, in veste contabile. Arrestati l’anno scorso un paio di dirigenti all’Industria terminati già sul banco degli imputati per aver preteso mazzette, infatti, ancora nel mirino un altro paio di dirigenti al Turismo alle quali potrebbe toccare restituire all’Erario Pubblico circa 70 mila euro a titolo di rimborsi illegittimamente percepiti. E così, mentre nei corridoi di uffici e gruppi consiliari s’incrociano i commenti sulle altre inchieste del filone sanità, alla Regione sono stati frettolosamente sospesi proprio quei rimborsi a chi godeva di gettoni in busta paga per attività rientranti nelle mansioni d’ufficio. Un caos che, allargandosi a macchia d’olio, potrebbe interessare anche altri impiegati e funzionari che partecipano alle riunioni delle commissioni incaricate di valutare progetti vari. Senza parlare, beninteso, dei tre commissari incaricati di seguire il parto dell’Agenzia Regionale Irrigui e Forestali (ARIF), anch’essi in attesa di incassare circa 25 mila euro a cranio proprio per le attività svolte nel 2010 allo scopo di mettere alla luce l’ennesimo carrozzone-agenzia regionale in Puglia. Anche quest’attività rientrante, a quanto sembra, nelle loro competenze d’ufficio ‘ratione materiae’, come dicono gli esperti contabili a via Matteotti. Sarà per questo che in Regione già si parla di ridurre altri uffici dirigenziali tuttora scoperti, puntualmente raddoppiati dall’0abile mano dell’assessora alla Cultura Mediterranea Silvia Godelli, dopo che la Giunta ha già cancellato un ‘poker’ di settori inutili. Di cui uno, l’Osservayorio sui Lavori Pubblici, creato e rimasto sempre sulla carta, prima di essere completamente cancellato. Ma utile, almeno, a rendere più ricco un paio d’anni fa il pensionamento anticipato dell’ing. Persico, il dirigente con settore tutto per lui all’ultimo momento, alla vigilia del pensionamento che ha perfino ritirato targa e medaglietta-ricordo direttamente dalle mani dell’assessora al Personale, Maria Campese. Alla quale, invece, toccherà restare in via Celso Ulpiani a svolgere un vero lavoraccio assieme al direttore d’Area Bernardo Notarangelo: a loro, mentre Vendola ha ben altro da pensare, spetterà l’ingrato compito di ‘potatori’ della sempre più appesantita pianta regionale. Ma non basta. Tra rami secchi e privilegi a rischio taglio, vale la pena ricordarlo, anche quelli da cui pendono parecchi altri impiegati, funzionari e dirigenti (anche di alto livello) che godono (o hanno goduto) di distacchi e aspettative sindacali pluriennali con lo stipendio pagato dalla Regione Puglia, Parliamo di cifre sborsate dalla Regione fino a 120 mila euro per ciascun dipendente-sindacalista all’anno, senza mai sapere se alla fine le rispettive organizzazioni sindacali hanno rimborsato l’Ente creditore, oppure no. Un bel rebus. E se c’è una legge a sancire tutto questo, come ribattono stizziti i diretti interessati, nessuno ha ancora avuto il piacere di essere informato su quale Gazzetta Ufficiale o Bollettino Regionale sia stata in realtà pubblicata. Però si sa, quando si tratta di mettere in discussione caste e privilegi nell’amministrazione pubblica migliore o peggiore che sia, tutto diventa più difficile da ricordare. E soprattutto rimediare…
 
Francesco De Martino
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 6 Luglio 2011

Articoli Correlati

Back to top button