Cronaca

Probabile slittamento a maggio delle elezioni regionali del 2015

L’ipotesi che le elezioni regionali del 2015 possano slittare di un paio di mesi rispetto alla scadenza naturale della Legislatura, che è a fine marzo, prende sempre più quota nello scenario politico nazionale. Infatti, l’iniziativa di accorpare le elezioni regionali con quelle amministrative dei Comuni chiamati al voto a maggio del prossimo anno potrebbe essere presa dal governo Renzi ufficialmente per motivi di razionalizzazione e contenimento delle spese elettorali, ma in realtà potrebbe anche nascondere ragioni di carattere politico. A sospettarlo sono i soliti addetti (malpensanti) ai lavori della politica, che a volte però indovinano nelle spiegazioni sui giochi di Palazzo e sulle tattiche dei partiti per raggiungere determinati obiettivi non dichiarabili apertamente. Uno slittamento delle prossime regionali da fine marzo a maggio potrebbe far comodo a livello nazionale sia alle forze di governo che a quelle di opposizione, poiché in entrambi gli schieramenti ci sarebbe più di un motivo per auspicare di avere maggior tempo a disposizione sia sul piano organizzativo che su quello delle alleanze e strategie politiche. Gli unici che potrebbero invece non vedere di buon occhio uno slittamento a maggio della consultazione regionale sono coloro che, avendo avviato da tempo la propria attività elettorale, avrebbero fretta di andare quanto prima al voto per ragioni di spese, ma anche per evitare che un allungamento della campagna elettorale possa provocare delle defezioni nell’organizzazione già definita. E le regionali pugliesi potrebbero rientrare in uno di questi casi, visto che nel centrosinistra c’è il segretario regionale del Pd, Michele Emiliano, che è da tempo dedito ad organizzare la propria campagna elettorale, sia per le primarie che per le successive secondarie, mentre nel centrodestra non si riesce ancora neppure a trovare la quadra sull’alleanza che deve sostenere l’antagonista del candidato di centrosinistra alla guida della Regione.  Antagonista che al momento, tra l’altro, non è stato scelto con certezza anche se, a quanto pare, dovrebbe trattarsi del presidente uscente della Provincia di Bari, Francesco Schittulli, nonché leader dell’omonimo Movimento politico locale. Infatti, secondo alcune indiscrezioni provenienti dai tavoli romani di centrodestra, il partito di Angelino Alfanno, che alle regionali di domenica prossima in Emilia-Romagna e in Calabria si presenta non in coalizione con Forza Italia ma con un proprio candidato presidente, in Puglia sarebbe invece orientato a fare squadra con tutti i tradizionali alleati di centrodestra, se il nome prescelto sarà un’espressione della società civile e non delle consuete oligarchie di partito. Ed in questo Schittulli è sicuramente favorito rispetto ad altri validi ed autorevoli esponenti di centrodestra, come il vice presidente del consiglio regionale Nino Marmo, che pur vantano una lunga esperienza politica, oltre che una approfondita conoscenza della macchina amministrativa regionale e delle problematiche che interessano in lungo ed in largo tutto il territorio pugliese. E sarà forse la consapevolezza di tali requisiti a non far desistere Marmo dal richiedere, sia al suo partito, Forza Italia, che alle potenziali forze politiche di coalizioni, la celebrazioni di primarie per la scelta del nome da candidare contro il vincitore delle primarie di fine novembre del centrosinistra. Però, stante sempre a indiscrezioni di fonte romana, l’accordo nazionale tra Fi ed Ncd è quasi fatto per le regionali del 2015 e non prevede la celebrazione di primarie in nessuna delle regioni chiamate al voto la prossima primavera. E, quindi, anche in Puglia non dovrebbe esserci alcuna consultazione del centrodestra ai gazebo per scegliere il candidato presidente, nonostante uno dei teorizzatori delle primaria di centrodestra, per la scelta della classe dirigente di partito e della coalizione, sia stato proprio il leader forzista pugliese Raffaele Fitto. Quest’ultimo, infatti, pur di chiudere una partita politica che rischiava di complicarsi non solo a livello nazionale, ma anche pugliese, potrebbe aver accettato non solo di abbandonale l’idea delle primarie, ma anche quella di indicare un esponente di Fi alla guida della coalizione di centrodestra alle regionali pugliesi. E Schittulli sarebbe il nome di compromesso con Ncd per l’alleanza con Fi e gli altri partiti satelliti del centrodestra pugliese. Al momento restano ancora fuori dall’accordo, ma forse ancora per poco, i centristi dell’Udc, di Scelta Civica e dei Popolari per l’Italia, che sarebbero sicuramente destinati a rientrare quando, a breve, si compirà con Ncd la formazione di un unico soggetto politico parlamentare. Marmo sta comunque continuando in solitudine il proprio tour politico in Puglia di propaganda per la richiesta di primarie nel centrodestra, ma alla luce delle ultime indiscrezioni potrebbe trattarsi più di una battaglia di bandiera che di effettiva possibilità di riuscita nell’obiettivo. Infatti, ben più a portata di mano per il vice presidente dell’Assemblea regionale potrebbe essere il risultato di essere indicato, già in campagna elettorale, come il vice di Schittulli, in caso di vittoria.     

Giuseppe Palella

 


Pubblicato il 20 Novembre 2014

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