Cronaca

Processo accreditamenti cliniche private: chiesta l’assoluzione per l’ex direttore Ares

            Nel procedimento in corso al piano rialzato del Palagiustizia di via H. Nazariantz riguardante l’accreditamento delle cliniche private in Puglia, il giudice dell’udienza preliminare di Bari, Roberto Olivieri del Castillo, nella giornata di sabato ha ascoltato la difesa del dottor Morlacco, ex direttore generale dell’Agenzia regionale della Sanità (Eres) e dei dottori Pansini, Lippolis e Calasso, già direttori generali dell’Azienda Sanitaria Locale di Bari, rispettivamente, negli affari generali, amministrativi e sanitari. Gli avvocati Bertolino e Malcangi hanno chiesto la completa assoluzione del dottor Morlacco, per non aver commesso i fatti a lui imputati, in quanto lo stesso Morlacco avrebbe tenuto una condotta non soltanto irreprensibile e trasparente nell’ambito della gestione degli affari relativi alla sanità pugliese, ma inoltre il suo comportamento risulterebbe essere del tutto svincolato dalle posizioni degli altri imputati, e incompatibile con queste. Al dottor Morlacco sono, infatti, stati addebitati principalmente due reati. La difesa ha precisato che lo stesso Procuratore della Repubblica ha sollevato la richiesta di assoluzione relativamente al secondo capo di imputazione che gli viene addebitato. La vicenda giudiziaria, come si ricorderà ha avuto origine dalla situazione relativa alla clinica di Putignano: secondo l’impostazione accusatoria, la struttura avrebbe beneficiato, senza averne i requisiti, delle procedure amministrative attivate e seguite della Regione Puglia per il rilascio di vari provvedimenti autorizzativi sanitari, e avrebbe provocato, con la complicità dei molti imputati in questo procedimento (si tratta di ben quarantanove persone tra amministratori, politici, dirigenti, funzionari e imprenditori, forniti dalla Procura), danni ingenti alle casse della Regione per svariati milioni di euro. In seguito all’accreditamento della struttura inoltre, anche le apparecchiature in dotazione per l’espletamento di tac e risonanze magnetiche risultavano essere in numero non congruo rispetto al numero di utenti di ciascun distretto sanitario pugliese. Morlacco, tornando all’udienza celebrata l’altra mattina, viene accusato di aver redatto una nuova bozza di regolamento in materia di sanità regionale, senza aver atteso, né aver tenuto conto di una inchiesta condotta dalla commissione Carella in merito ai tempi di attesa per le prenotazioni degli esami radiologici e delle tac, ma essendosi basato esclusivamente su un documento-indagine stilato dal Servizio Sanitario Nazionale. I difensori delle parti, sono del parere che le autorità che hanno condotto le indagini, fin dall’anno 2007, abbiano raccolto moltissimi elementi investigativi e probatori di enorme rilievo, senza però riuscire a collocare nelle rispettive posizioni di responsabilità i veri autori dello scempio che la sanità pubblica in Puglia sta vivendo in questo periodo, riordinando “alla cieca” ciascun documento. Per questa ragione lo stesso avvocato Malcangi ha ritenuto di dover sottolineare più volte l’assoluta estraneità dell’ex direttore Morlacco e dei dottori Pansini, Lippolis e Calasso da tutta la vicenda. Il giudice ha rinviato l’udienza per l’eventuale deposito di memorie conclusive tra una ventina di giorni e precisamente alla data del prossimo 2 luglio. Dopo pochi giorni, come da calendario, si avrà la sentenza per tutti gli imputati che hanno proseguito con il rito abbreviato. Intanto, sempre il 2 luglio, e nell’ambito della stessa udienza, si uniranno i due riti: quello abbreviato e quello ordinario, che invece trova tra i principali imputati l’ex assessore alla sanità in Puglia, Alberto Tedesco e Lucia Buonamico, responsabile del settore programmazione e gestione sanitaria che, sempre secondo la pubblica accusa, avrebbe gestito in maniera “clientelare” le procedure di accreditamento al Servizio sanitario regionale di alcune strutture, in cambio di alcuni favori.

 

 

Anna Deninno


Pubblicato il 18 Giugno 2013

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