Programma Disia: “Quegli 8 filobus fermi in autorimessa sono uno spreco”
Non molla l’ex assessore e segretario del Partito Repubblicano Italiano Giuseppe Calabrese che, dopo anni e anni di note, esposti e missive rimaste senza risposta, torna a chiedere notizie – per iscritto – agli amministratori comunali baresi sul -Programma DISIA 1989-91- mai attuato per il ripristino della linea filoviaria “Carbonara-Bari-Stazione Centrale” e “Carbonara – Ceglie del Campo”. Con la sua ultima missiva, in particolare, Calabrese torna in pista -…è proprio il caso di dirlo – chiedendo agli amministratori municipali la data precisa di entrata in esercizio delle otto filovie nuove, ancora ferme nel deposito dell’Amtab e costate all’Erario Comunale ben quattro milioni di euro. Altro punto dolente la recente messa in esercizio dei nuovi cinquantaquattro autobus muniti a bordo di telecamere ed altri accessori necessari a garantire maggiore sicurezza, prevenendo il rischio di atti vandalici e aggressioni nei confronti di autisti, controllori e cittadini-utenti. Per Calabrese da molto, anzi troppo tempo sono fermi nel deposito dell’Azienda cittadina di trasporto quegli otto filobus, che non vengono messi in circolazione per evidenti motivi di origine “tecnico-burocratico”, malgrado la nota carenza di mezzi, attualmente a disposizione dell’Azienda e pur nella consapevolezza che quelli in dotazione sono ormai vecchi, malridotti e pericolosi a causa dei molti kilometri percorsi. <<Ciò posto, stante l’urgenza di utilizzare gli otto filobus, fermi da tempo nel deposito dell’Amtab, si chiede ancora una volta di comunicare alla cittadinanza barese le cause del loro mancato utilizzo, tenendo presente l’elevato costo, oltre a quello oneroso della revisione delle sottostazioni elettriche e della intera linea (Bari-Carbonara e Carbonara-Ceglie del Campo) cioè far conoscere la nuova destinazione ovvero l’impiego dei predetti filobus appositamente approvvigionati per una esigenza ritenuta necessaria per fini sociali, nonché indicare i motivi posti alla base della mancata realizzazione del progetto>>, si legge nella missiva indirizzata a Sindaco, assessore alla Mobilità, presidente della IV Circoscrizione da Giuseppe Calabrese. Il quale, in attesa di conoscere gli sviluppi della questione filoviaria barese col ”Progetto Disia”, fortemente valuto dal Ministero dell’Ambiente, non rinuncia a tutelare l’habitat nelle aree urbane a forte intensità di inquinamento atmosferico come quella barese, posto che per la peculiarità le linee filoviarie risultano da sempre meno inquinanti rispetto agli attuali sistemi di trasporto pubblico a gasolio. In realtà ncora in sospeso sono pure le procedure per riattivare il comparto filoviario delle circolari di destra e di sinistra già esistenti nella città di Bari, posto che le linee elettriche, aeree di proprietà dell’Azienda AMTAB, sono buona parte esistenti nelle linee che le circolari nel passato percorrevano buona parte della città murattiana. Tanta, troppa carne al fuoco che negli uffici tecnici del Comune hanno dimenticato di mettere a cuocere, col rischio – peraltro non campato per aria…- di perdere finanziamenti e occasioni di aprire sbocchi per la mobilità alternativa che Sindaco e assessori richiamano sempre più spesso nei loro discorsi. Ma solo a parole, appunto, tanto che l’ex assessore e segretario regionale barese stavolta minaccia di interessare la Procura Regionale della Corte dei Conti per la verifica della corretta amministrazione del patrimonio dell’Azienda dei Trasporti Urbani di proprietà comunale e del relativo danaro pubblico.
Francesco De Martino
Pubblicato il 5 Luglio 2018