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Pronta anche in Puglia la sigla politica di “Italia al centro”

Chi saranno in Puglia i possibili seguaci di “Italia al centro”, ossia della formazione politica che Matteo Renzi, leader di “Italia Viva” e Giovanni Toti, leader di “Coraggio Italia”, si accingono a costituire, federando i rispettivi soggetti politici? Una nuova formazione politica il cui nome anche per molti rappresentanti politici pugliesi, sia di centrodestra che centrosinistra e forse anche per qualche pentastellato, sarà sicuramente più di una suggestione: “Italia al centro”. Infatti, il progetto politico che Renzi e Toti si accingono a mettere in campo, galvanizzati dall’esito della vicenda parlamentare che ha portato alla rielezione di Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica, potrebbe essere fortemente attrattivo anche per molti esponenti politici pugliesi di vari livelli che affondano le proprie radici politiche al centro, ma che per diverse ragioni si sono visti costretti a posizionarsi in uno dei partiti che attualmente compongono le maggiori coalizioni, oppure in qualche lista civica che, a sua volta, per motivi di sopravvivenza politica  ha ripiegato per una di tali schieramenti. Ora, però, il progetto di una grande formazione politica moderati, riformista e di centro potrebbe riprendere quota con l’iniziativa che Renzi e Toti stanno mettendo a punto. E se dovesse poi accadere, come è assai probabile, che a questo progetto possa verificarsi anche un cambio dell’attuale legge elettorale per il Parlamento, in senso strettamente proporzionale, allora la sigla di “Italia al Centro” potrebbe raccogliere proseliti anche in Puglia al di là di ogni immaginabile previsione. Infatti, per i moderati e riformisti pugliesi, rimasti ormai orfani da tempo delle rispettive formazioni politiche di appartenenza, ma anche quelli senza un lungo passato politico e che si riconoscono comunque in posizioni assai vicino al centro, il progetto di Renzi e Toti potrebbe presto diventare un approdo a cui attraccarsi per il proprio futuro politico. Quindi, per una parte delle forze di centro, con l’avvio ufficiale di detta iniziativa nella scena politica nazionale, non si può parlare più di grandi manovre, bensì di una vera e propria “road map” già tracciata in vista delle politiche del 2023. Il processo politico, naturalmente, dovrà essere ratificato dagli organismi di Italia Viva e Coraggio Italia, che si riuniranno entrambi entro la fine del mese, però la strada è stata sperimentata con successo durante le trattative per l’elezione del 13° Presidente della Repubblica e, dopo queste ultime notizie di trattative in essere tra Renzi e Toti, difficilmente ci saranno intoppi. A partire dalla federazione dei rispettivi gruppi parlamentari o dal “Patto di consultazione”, che dovrebbe preludere alla unificazione delle due sigle centriste esistenti in Parlamento ed innanzi citate.  Un evento, quello dell’unificazione di Iv e Ci, che di certo non avrà un peso trascurabile su questo ultimo scorcio di legislatura, visto che alla Camera i renziani e i totiani possono contare su 50 deputati, mentre al Senato l’unione delle due forze porterà alla formazione di un gruppo autonomo di “Italia al Centro”, che quasi sicuramente potrebbe registrare un coefficiente di attrattività che in genere aumenta dopo questo tipo di operazioni politiche. E segnali in tal senso erano giunti già da qualche settimana, sia a Montecitorio che a Palazzo Madama, e che si sono intensificati in parallelo con la partita del Quirinale, a margine della quale Renzi e Toti hanno avuto più di un incontro ed a seguito dei quali è stata annunciata la ‘road map’ di costituzione del nuovo soggetto politico centrista. In Puglia, su questa lunghezza d’onda si sono già sintonizzati alcuni esponenti locali che, però, sulla loro adesione al progetto restano ancora molto abbottonati. Ma che di certo a breve potrebbero venire anch’essi allo scoperto, perché i tempi per le prossime politiche stringono e non vorranno sicuramente perdere un “treno” già in movimento a Roma e che starebbe per partire anche nella nostra regione.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 5 Febbraio 2022

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