Pronto soccorso in mano ai ‘riservisti’: sanità in emergenza continua
Solo poche settimane di tregua ed ecco che la popolazione pugliese precipita daccapo nel terrore da Sars-CoV2. <<Emergenza sanitaria–Riorganizzazione dell’attività dei Pronto soccorso e garanzia dei ricoveri in urgenza>> è l’oggetto dell’Ordinanza n. 261 del 6 agosto firmata dal presidente della Regione Michele Emiliano con cui si autorizza fino al prossimo 31 agosto – salvo proroga – .i direttori generali delle aziende sanitarie locali e delle aziende ospedaliere ad adottare ‘provvedimenti urgenti’ richiamando in servizio medici, ma anche dirigenti/medici in servizio presso gli Ospedali, compresi quelli in quiescenza. Tutto questo, scrive Emiliano, per garantire i turni dei Pronto Soccorso, in coerenza con le disposizioni vigenti. Ne parliamo con Franco Lavalle, segretario sindacale del comparto medici ospedalieri.
<<Siamo alle solite, una chiamata alle armi che non sopperisce alla mancata programmazione sanitaria, alla perdurante carenza delle piante organiche e posti letto, stravolgendo il normale assetto della sanità e prendendo medici ovunque, lasciando ancora una volta i luoghi lavorativi di questi medici in sofferenza. Molto bene hanno fatto e detto a proposito i sindacati dei medici convenzionati come la Fimmg sulla precarietà che verrà a crearsi con quest’ordinanza>>.
Emiliano e Lopalco non sanno più come tappare le voragini del nostro sistema sanitario
<<Appunto, a me pare che si stia parafrasando quella famosa massima, in voga nel gergo popolare del Ventennio, con cui s’indicava il movimento di aerei e carri armati per far vedere a chi di dovere che la numerosità, solo apparente, potesse sopperire alle vere esigenze. In quest’ultima Ordinanza è evidente una lucida e condivisibile analisi di quelle che sono le reali problematiche che fanno della sanità pugliese una sanità in perenne emergenza. Eppure l’eccessivo accesso di utenti al Pronto Soccorso, determinato negli ultimi anni dal progressivo invecchiamento della popolazione, potrebbe trovare risposte già nell’ambito del contesto territoriale, attraverso gli strumenti della presa in carico all’interno di percorsi assistenziali integrati tra territorio, ospedale e assetto domiciliare>>.
Insomma, sanità sempre più in ritardo, incapace di programmare…
<<L’USSMO è molto critico su quest’ultima ordinanza e la boccia senza appello: sono anni che paghiamo il prezzo di un ‘turn-over’ mai effettuato, neppure adesso che abbiamo la possibilità di assumere. Si continua ad andare avanti a pannicelli caldi con immissione in servizio di medici per pochi mesi, tant’è che molti hanno preferito spostarsi in altre regioni dove i contratti sono di più lunga durata e dove vi sono reali prospettive di essere assunti in pianta stabile. Ripeto: la popolazione invecchia, le malattie e i bisogni di salute logicamente aumentano e qui non si mette mano seriamente ad una sana riforma sanitaria regionale. Non credo manchino le competenze, sarei già felice se la risposta fosse che “manca il coraggio”, ma temo non sia così e, nonostante i soldi del PNRR continueremo a pagare il ‘gap’ tecnico, strutturale e di risorse umane nei confronti della sanità del nord Italia>>.
Francesco De Martino
Pubblicato il 12 Agosto 2021