Proposta anti-sperpero: “Non buttiamo 160 milioni, usiamoli per prestazioni sanitarie”
Il gruppo 'Azione' in Regione presenta la sua proposta di legge, facendo leva su dati concreti e cifre
“Abbiamo una proposta di legge per contribuire a risparmiare quanto abbiamo sprecato in tre anni per la spesa inappropriata di protesi, ossia quasi 500milioni, e Palese ci ha intrattenuto per mezz’ora su tutto lo scibile per ottenere un rinvio e non prendere posizione. Non possiamo continuare così, con questo linguaggio inconcludente che gli potrebbe far conseguire il titolo di signor Imparaticcio, emblema di superficialità, fretta e confusione per opinioni insufficienti e prive di validità e di efficacia”. Queste, parola per parola, le dichiarazioni del consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati, dei consiglieri regionali Sergio Clemente, Ruggiero Mennea, capogruppo, e del responsabile regionale sanità Alessandro Nestola. “Per la spesa di dispositivi medici, la così detta protesica, nel triennio 2021-2020-2019 avremmo dovuto spendere euro 988.428.149. Abbiamo speso, invece, euro 1.481.156.500, per uno scostamento complessivo pari a euro 492.728.351: in media 166.666.666,66 all’anno”. Insomma, se si unisse la somma della spesa in eccesso per protesica a quella – sempre in eccesso – per la farmaceutica ospedaliera, pari nel triennio 2022-2021-2020 a euro 679.546.611, ne deriverebbe un risparmio netto di 1.172.274.962 euro. E con questa somma risparmiata cosa avremmo potuto fare? I risultati sono spaventosi, se solo si prendono a riferimento i costi di alcune prestazioni più comuni e gravi, per la cui erogazione le persone sono state poste in una drammatica attesa. “Si potrebbero fare 1milione di interventi per ernie inguinali; oppure 357.142 interventi per colecisti o tumori alla prostata; oppure 185.185 interventi per tumore alla vescica; oppure 111.111 interventi per tumore al colon; oppure 208.333 interventi per tumore alla tiroide; oppure 142.857 interventi per tumore alla mammella; oppure 71.428 interventi di chirurgia vascolare, oppure by pass aortici e addominali; oppure 100.000 interventi per protesi anca; oppure 269.243 ricoveri; oppure 10.858.699 prestazioni ambulatoriali, comprese quelle di radiodiagnostica e laboratorio analisi; oppure 16.876.181 prestazioni di radiodiagnostica. “Oppure un po’ di tutte queste prestazioni -spiegano ancora i consiglieri di Azione – con risultati sorprendenti e senza spendere di più, tenendo conto che i costi di ogni prestazione sono calcolati tenendo presente anche le spese per il personale e quindi la possibilità di procedere all’ampliamento dell’organico necessario”. Conclusione? “Non riusciamo proprio a capire come si fa a non impegnarsi al massimo per ottenere risultati di maggiore efficienza con la stessa spesa. È un mistero, che parla chiaramente di migliaia di incrostazioni e dell’incapacità di leggere a fondo e con impegno la realtà, e il tutto solo per una tendenza tutta burocratica a non immedesimarsi mai in due condizioni essenziali: quelle del malato e del contribuente, che vorrebbero – così come facciamo con i nostri soldi – le più giuste cure e senza sprechi”.
Antonio De Luigi
Pubblicato il 3 Ottobre 2023