Proteste e fuochi davanti al Comune di Bari
Dopo la kermesse di due giorni fa in cui era stato bloccato il tratto di strada dal teatro Margherita all’entrata del porto, la situazione si è spostata davanti al Comune. Degenerando rapidamente. Poco dopo le dieci del mattino gli animi furibondi dei venditori scoppiano: vengono spostati cassonetti nel centro della strada su corso Vittorio Emanuele, bloccando il traffico ad altri ignari cittadini. Di lì a poco la situazione prende un’altra piega. Pezzi di carta e plastica buttati a terra ed incendiati fanno da scenario ad una protesta che accumula vigore col passare dei giorni. L’entrata del Comune è presidiata da Carabinieri e Vigili Urbani che rimangono a guardare quanto accade. Il fumo si alza ed il fuoco viene costantemente alimentato da altra carta trasportata su motorini e piccoli tre ruote. Si grida contro l’indifferenza del Sindaco Michele Emiliano ( non presente durante il fatto ) che aveva dichiarato, qualche giorno fa, che la decisione di non tollerare più gli abusivi sulle nostre strade e le loro fornacelle non fosse stata presa dal Palazzo di Città. Il blitz avvenuto Mercoledì sera aveva fatto degenerare la situazione: multe, beni sequestrati e controlli a tappeto da parte di Vigili Urbani, Capitaneria di Porto e Polizia. Insomma, qui non c’è più spazio per loro. Le testimonianze di queste persone portano alla luce il desiderio di poter continuare a lavorare per mantenere le proprie famiglie ed andare avanti di giorno in giorno. Si oppongono alla chiusura del lungo mare di Bari e chiedono un dialogo diretto con il Sindaco. Emiliano si era già espresso in merito, come detto, e tutto era chiaro. Il blocco delle strade adiacenti alla zona vecchia avverrà nell’arco di una settimana e gli instancabili “maestri del panino” dovranno andarsene. Si difendono come meglio possono affermando che se i controlli dovranno essere fatti allora loro saranno pronti a sostenerli. Qui però non si parla di controlli ma di permessi. Questa è la chiave del problema. Il diritto ad esprimere le proprie idee rimane tale ed imprescindibile ma incendiare gomme e pezzi di carta è una questione che riguarda il nostro grado di civiltà. Anche i Vigili del Fuoco sono intervenuti ma hanno fatto marcia indietro sui loro passi convinti dagli stessi manifestanti. “Si tratta solo di pezzi di carta maestro”! Un colorito dialetto che li ha fermati dallo spegnere il focherello acceso a pochi metri dall’entrata del Comune. Le forze dell’ordine si comportano allo stesso modo. Rimangono ferme e lasciano che tutto accada per evitare di esasperare ulteriormente gli animi. “Battiti Live si fermerà” ed ancora “Non ci costringessero a tornare con bombe e benzina” . Frasi minacciose dettate dalla rabbia forse. Uno dei portavoce della giornata si esprime in tal modo davanti alla stampa presente sul posto e ai curiosi di passaggio. Si domandano come mai dopo sette anni di candidatura si sia giunti solo ora a ritenere inopportuno il loro operato e chiariscono come durante il periodo delle elezioni il Sindaco fosse presente ovunque in strada ed oggi…oggi è un’altra storia. Queste le parole ed i fatti accaduti, cornice di un altro capitolo iniziato ma di cui non vediamo una soluzione che metta in accordo Comune e lavoratori. Intanto sono stati ricevuti una seconda volta per essere ascoltati e per trovare un punto di accordo. I commercianti regolari della zona si oppongono, il Sindaco sembra opporsi a sua volta. Dove andremo a finire?
Davide Antonacci
Pubblicato il 15 Luglio 2011