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Prove tecniche di “muro” a Palese, nel silenzio dei politici locali

Prove tecniche di soppressione dei passaggi a livello di Rfi a Palese e Santo Spirito. Potrebbe essere definita così la chiusura per ora solo provvisoria (ma i palesini temono che in futuro sia addirittura definitiva!) di uno dei passaggi a livello centrali di Palese. Ossia quello di viale Gino Priolo, che da lunedì scorso si presenta con le sbarre sempre abbassate e, quindi, con l’interruzione al traffico, sia veicolare che pedonale, di quel tratto stradale, a ridosso del passaggio a livello a raso, che collega la parte a monte e quella a valle del fiume di ferro dei binari della su citata via. Motivo? Sono in corso da parte di Rfi delle introspezioni geologiche in prossimità di alcuni punti della linea ferrata che, in base al progetto preliminare presentato ed approvato lo scorso anno dal Comune di Bari, saranno interessati da opere, al termine delle quali, i sette passaggi a livello di Rfi presenti nel territorio di Palese e Santo Spirito saranno murati. Quindi, quali saranno le opere da farsi e per cui si stanno facendo i rilievi? Stranamente nella comunità interessata non si conoscono ancora. Infatti, a distanza di oltre un anno da quando il sindaco di Bari, Antonio Decaro, con la sua giunta ha dato l’ok ad Rfi a progettare in via definitiva le opere sostitutive dei passaggi a livello, la comunità interessata non conosce tuttora nel merito gli interventi che dovranno sostituire i passaggi a livello, per assicurare alla comunità la necessaria permeabilità veicolare e pedonale del proprio paese. Ed ancor più assurdo è che tuttora sia il Comune che Rfi tengono in gran segreto ogni notizia al riguardo. Infatti, financo gli esponenti politici del Municipio (Presidente e consiglieri) di Palese e Santo Spirito (ossia dell’Organo di decentramento comunale che è istituzionalmente preposto a dar voce e rappresentanza all’interno del Comune alla specifica comunità in questione) – stante a quanto da alcuni di essi riferito – non sono mai stati informati sulla convenzione sottoscritta nel 2016 tra Rfi e Comune di Bari, per la soppressione dei passaggi a livello ancora presenti nell’area nord del nodo ferroviario barese. In loco, la sensazione di molti è che il Comune di Bari su questo specifico problema voglia fare trovare i cittadini di Palese e Santo Spirito di fronte al fatto compiuto. Ovvero ad un verosimile scempio del territorio, oltre che ad una serie di disagi per i residenti poi difficilmente rimediabili. Infatti, ricorda qualcuno, dopo aver beffato la popolazione di Palese e Santo Spirito facendo dirottare nella parte sud del capoluogo (ossia allo spostamento della tratta di Rfi tra Japigia eTorre a Mare) i circa 400milioni di Euro che avrebbero potuto essere utilizzati per l’interramento dei binari di Rfi a Palese e Santo Spirito, e quindi a risolvere nel modo migliore possibile il problema della ferrovia che da oltre un secolo spacca in due Palese, ora il Comune di Bari potrebbe aver dato il proprio consenso ad Rfi per la realizzazione di opere sostitutive dei passaggi a livello di dubbio gradimento per le comunità interessate. Per cui si tenta di tenere nascosti più a lungo possibile ai cittadini i progetti di tali interventi, onde evitare probabili forme di protesta, che potrebbero poi bloccare, per ovvie ragioni di ordine pubblico, qualsiasi intervento non gradito alle comunità interessate dal problema. Facendo così, poi, eventualmente emergere a livello nazionale l’irragionevole scelta del Comune di Bari di aver dato priorità alla parte sud del nodo ferroviario barese a danno di quella a nord, dove il problema dei binari di Rfi è sicuramente più drammatico, oltre che urgente, proprio a causa della presenza in meno di 4 Km di ben 7 passaggi a livello a raso e tutti in ambito urbano. I saggi geognostici lungo la tratta palesina di Rfi sono iniziati qualche mese fa nei pressi del passaggio a livello di via Gabriele D’Annunzio ed ora sono giunti in via Priolo. Altri si stanno svolgendo nella parte più a nord del paese, verso Santo Spirito, e – stante ad alcune indiscrezioni – altri ancora saranno effettuati a breve per i 3 passaggi a livello di Santo Spirito. L’unico che non sembra interessato da tali sondaggi è il passaggio a livello della stazione di Palese, dove – sempre secondo indiscrezioni – non è previsto alcun intervento, essendo già esistente un sottopasso pedonale. Per cui per quest’ultimo sarebbe prevista solo l’eliminazione dell’attraversamento a raso con la costruzione di un muro da ambo i lati della ferrovia. Anche in via Priolo e in via Capitaneo – sempre secondo voci, mai smentite ufficialmente sia dal Comune che da Rfi – verrebbe eliminato il traffico veicolare con la soppressione dei passaggi a livello e la realizzazione di muri di sbarramento. Infatti, dovrebbero essere realizzate opere di cui non si conoscono ancora, per l’appunto, ufficialmente le caratteristiche progettuali. La chiusura (provvisoria) da lunedì scorso del passaggio a livello di via Priolo sta creando enormi problemi di traffico soprattutto nella zona di Palese a monte della ferrovia, con conseguenze disastrose sia per la vivibilità del quartiere che – a detta di alcuni commercianti – per le diverse attività presenti nella zona. Infatti solo ora, tra i più riottosi ed indifferenti alla questione, alcuni hanno cominciato a prendere coscienza delle conseguenze che comporterebbe per Palese la soppressione dei passaggi a livello, senza valide ed adeguate soluzioni alternative per il traffico veicolare e pedonale interno al paese. Ed insieme a questa sia pur tardiva e iniziale presa di coscienza sono anche iniziati gli improperi da parte di molti palesini nei confronti della classe politica locale di ogni livello, accusata di essere silente e forse anche connivente con l’Amministrazione barese, per il verosimile ennesimo scempio che, con la quasi certa soppressione dei passaggi a livello, si sta programmando a danno della comunità dell’intero V Municipio amministrativo di Bari. Territorio, questo, dove il mancato distacco da Bari nel febbraio 2010, con la negata autonomia comunale da parte della Regione – a detta ormai di molti residenti – sta producendo effetti disastrosi al pari di buona parte della classe politica locale, che pur di non irritare il “padrone” di turno a Palazzo di Città, continua a svendere il territorio di cui è anche elettoralmente espressione pur di non rischiare di perdere le prebende di cui riesce a beneficiare a titolo personale, in cambio di cieca e servile obbedienza. Infatti, fa ironicamente notare qualcuno, a Palese si interrompe la viabilità su una strada principale, qual è via Priolo per l’appunto, con un’ordinanza affissa nell’area interessata alquanto dubbia, perché non contenente elementi essenziali, come le date di inizio e fine della sua efficacia, né la motivazione della sua emissione. Ma ancor più assurdo è che di tale ordinanza non v’è traccia nell’Albo pretorio del Comune che è, quest’ultima, condizione fondamentale per la sua applicabilità. E su tutto ciò, finora, nessun esponente politico locale ha aperto bocca. E una classe politica, che vanta il proprio bacino elettorale in questo territorio, peggio di così non lo può rappresentare.  

 

Giuseppe Palella

 

 

Il V Municipio rischia di fare la fine della Berlino “comunista” divisa dal celebre muro

 

Da lunedì mattina (24 luglio c.a.), la comunità di Palese, nella quale l’estensore di codeste righe è nato e risiede, sta vivendo una drammatica situazione. In premessa, si rammenta che Palese, insieme all’adiacente Santo Spirito, forma il “V Municipio” di decentramento amministrativo della città di Bari (di oltre 30.000 abitanti). Il “fastidioso” inconveniente (si conceda questa amara ironia) causato ai cittadini del quartiere è causato dalla chiusura al momento temporanea (ma in futuro sicuramente definitiva!) di uno dei passaggi a livello centrali in Palese di Rete Ferroviaria Italiana (per intenderci, l’attraversamento di viale Gino Priolo). Il fastidioso “episodio” mi induce ad una riflessione pubblica. Per questo ringrazio dell’ospitalità concessa il “Quotidiano”, che consente allo scrivente di portare all’attenzione dei suoi lettori le osservazioni scaturite a seguito del fatto innanzi accennato. Ecco le mie considerazioni: – Chi scrive codesta riflessione, in passato, è stato uno dei giovanissimi che, in seno alla “Pro Loco” ed al Comitato “Stella Maris” di Palese, ha collaborato a metà degli anni ’80 a prestigiosi eventi culturali e “popolari” che hanno anche avuto risonanza nazionale e regionale. Tutto ciò grazie alla sapiente regia di personalità istituzionali che hanno, con la loro attività politico-amministrativa, doverosamente promosso il territorio nel quale abita, dandone il lustro che merita. Purtroppo, ora, questa vituperata “periferia” nord di Bari (che non viene nemmeno denominata con i suoi nomi geografici ma sbrigativamente definita- come dapprima accennato- “V Municipio”), rischia di fare la fine della Berlino “comunista” divisa dal celebre muro. Infatti Rete Ferroviaria Italiana, in pieno accordo col Comune sta compiendo dei sondaggi geognostici (come descritto dai cartelli affissi presso i p.l.) per dei lavori che interesseranno la rete ferroviaria attraversante il territorio della ex 1^ Circoscrizione. Queste operazioni, nell’intendimento dell’amministrazione ferroviaria, condurranno alla soppressione dei passaggi a livello che dovrebbero essere sostituiti con (forse “graziose” e “deliziose” -si fa per dire!) pareti. Con il risultato di decretare la morte civile, sociale, economica e culturale del territorio. Nel confronto col nostro glorioso passato si evince che la classe politico-amministrativa succedutasi nell’ultimo ventennio, sia a livello circoscrizionale/municipale che comunale, ha svenduto Palese, ridente località marina a nord di Bari della quale era- secondo la celebre definizione del noto poeta barese Peppino Franco- la “PERLA”, sempre splendida e lucente. E che cosa dire del degrado in cui versa “piazza San Francesco” a Santo Spirito -altro luogo dell’anima dello scrivente e punto di svago (con le “nostalgiche” giostrine) per bambini e famiglie- che in passato è stata superbamente ritratta dal nostro celebre concittadino Francesco Speranza, pittore di fama internazionale che ne ha portato con i suoi quadri l’immagine -purtroppo ora anch’essa pesantemente deturpata- nel mondo! Invece codesti personaggi “politici” (è un eufemismo definirli tali!) -per biechi interessi personali e delle loro consorterie- l’hanno resa uno sgradevole “letamaio”. Dovrebbe essere la comunità cittadina a sventare questo ulteriore scempio a questi nostri due borghi! In conclusione, si deve riprendere la battaglia per dotarla dell’unica “arma” valida per evitare questo ulteriore deleterio “sacco”. Ed è l’AUTONOMIA comunale che permetterebbe a questo territorio ed ai suoi cittadini di avere potere “contrattuale” nei rapporti con le altre istituzioni oltre che una classe politica locale degna di questo nome (anche perché l’Autonomia ci fu scippata -nel 2010- in modo irrituale in consiglio regionale -contro la volontà popolare espressasi favorevolmente col referendum del 2009- dallo “sceriffo” di Puglia allora Sindaco di Bari, con la complicità degli “ascari” locali che hanno usato il nostro voto per approvare scriteriate decisioni contro gli interessi di questa comunità e per favorire loro personali “clientele”!). Si spera, dunque in un sussulto di dignità di questa popolazione, per poter tornare a rivivere -grazie a delle giovani generazioni veramente motivate ed amanti delle nostre Palese e Santo Spirito- i fasti di quel glorioso passato in un luminoso presente in prospettiva di un radioso futuro!

Savio Ciciolla

residente del “V Municipio”

Palese- Santo Spirito

del Comune di Bari

 


Pubblicato il 26 Luglio 2017

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