Cronaca

Provinciale Andria-Trani: ora c’è l’esposto in Procura

Basta con strade a rischio, nonostante siano oltremodo trafficate e oggetto di tante denunce cadute nel vuoto presso gli uffici tecnici della Provincia Barletta/Andria/Trani, in passato. Ora sulla provinciale Andria-Trani c’è un lungo e puntiglioso esposto – denuncia che provvederanno i responsabili del Corpo di Polizia Locale di Andria a inoltrare agli organi competenti della Procura della Repubblica di Trani. Ma andiamo per ordine. Il Presidente dell’Associazione di Volontariato “Io Ci Sono!”, Coordinatore del “Comitato di Quartiere Europa” e Presidente dell’Associazione di Categoria Unimpresa Bat, sodalizi regolarmente costituiti e componenti della Consulta di Andria, s’è convinto a rompere ogni indugio mettendo nero su bianco ciò che accade da alcuni mesi sulla S.P. Andria/Trani, dove sono stati posizionati in vari punti delle rotatorie alcuni grandi massi in pietra. Questi ultimi, di grandissime dimensioni, rappresentano un <<reale pericolo>> in caso di incidenti stradali, anche perché molti sono stati posizionati in linea con la carreggiata. E quindi, come si legge ancora nell’esposto-denuncia, in qualunque situazione di pericolo o di incidente stradale quei massi rappresentano un ulteriore elemento di aggravamento che può ed, anzi, deve al più presto essere scongiurato. Al di là, in ogni caso, del reale senso e del significato incomprensibile del posizionamento di quei massi, come risulta dalle immagini allegate all’esposto che presto visioneranno anche gli inquirenti – scattate nella mattinata di ieri – sarebbe opportuno procedere senza altri indugi alla verifica che tutte le procedure, richieste e rilascio di autorizzazioni siano state regolarmente ottemperate da parte degli autori di tale “opera”. Anche se si tratta di Enti Pubblici e non soggetti privati e dunque rilasciate, some osserva ancora Savino Montaruli, estensore del lungo e puntiglioso esposto-denuncia. E a questo punto occorre anche sapere che all’arteria stradale in questione, realizzata nel 2017 con fondi pubblici per 23 milioni di euro a fronte di un appalto iniziale di circa 50 milioni, che l’impresa si aggiudicò al ribasso, si registrano cedimenti e soprattutto sconnessioni della sede stradale con avvallamenti di più o meno grave entità. “E’ opportuno precisare –si legge ancora nell’esposto delle associazioni della Bat- che nel corso della realizzazione della strada, sarebbero emerse cavità sotterranee, grotte e altri “intoppi” che hanno fatto lievitare i costi dei lavori, motivo per cui si era inizialmente rinunciato alla realizzazione del ponte di inversione di marcia. Tanto veniva riportato dagli Organi di Informazione locali. A proposito del ponte mai realizzato, si sono registrate vibranti proteste da parte di imprenditori che hanno i propri capannoni e fabbriche su tale arteria i quali lamentano ancora oggi il dover allungare di moltissimi chilometri la percorrenza per giungere ai luoghi di lavoro e per il rientro nelle città di Andria e di Trani””. Da parte della Provincia Bat, sempre due anni fa e addirittura nel momento dell’inaugurazione della “nuova” strada Andria-Trani, venne assicurato che quel ponte, il cui costo di realizzazione si aggirerebbe attorno ai 3,9 milioni di euro, avrebbe potuto realizzarsi attraverso economie rivenienti dai lavori e dal contributo promesso dalla Regione Puglia. Fatto sta che finora anche della realizzazione del ponte non si hanno notizie e lo stesso ponte non è ancora stato realizzato, nonostante quelle “autorevoli” rassicurazioni. Poiché anche tali situazioni incidono fortemente sulla sicurezza degli automobilisti e dei motociclisti che, a decine di migliaia, percorrono l’arteria di collegamento tra le due più importanti ed attrattive città della provincia Bat, comitati e associazioni hanno chiesto che le competenti Autorità provvedano con “”estrema urgenza”” a una verifica di quanto denunciato, anche al fine di avviare gli accertamenti di rito e la rimozione immediata dei massi in pietra. Con l’urgenza del caso…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 7 Febbraio 2019

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