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Psr 2014-2010: fallimento annunciato tra ricorsi, portali fasulli e bandi annullati

Ed eccoci ad agosto 2018 a rincorrere l’attuazione anche parziale del “Psr-Puglia”, visto che il Programma di sviluppo rurale pugliese 2014-2020 della Rete Rurale Nazionale italiana è stato adottato dalla Commissione Europea quando il calendario segnava il giorno 26 maggio 2015. E fino ad oggi, secondo il ‘report trimestrale’ sullo stato di avanzamento della spesa pubblica aggiornato al 31 dicembre scorso, la Regione Puglia è accreditata di un avanzamento di appena il 9,64%, al di sotto sia della media nazionale sia di quella delle regioni in difficoltà. <<Nel 2017 si sono manifestate le prime problematiche. E ancora oggi ci sono delle difficoltà da parte delle aziende ad accedere alle graduatorie. Una situazione che ha portato una pioggia di ricorsi dinanzi al Tribunale amministrativo regionale (Tar) che potrebbero portare all’annullamento dei bandi. Per tutte queste ragioni, ho inviato una interrogazione alla Commissione chiedendo che verifichi le cause del ritardo nell’avanzamento della spesa della Regione Puglia, specificando quali misure intende adottare per garantire l’accelerazione di questa spesa>>, spiega preoccupata Rosa D’Amato, Deputata del Movimento 5 stelle al Parlamento Europeo. Ma per raccontare il fallimento annunciato del Piano di Sviluppo Rurale pugliese basta risalire a un anno fa preciso, quando aumentava l’esasperazione per la situazione riguardante il Piano, sempre quello targato 2014-2020. “Gli appelli dei giovani che vorrebbero avviare un’attività agricola e degli imprenditori agricoli purtroppo sono caduti nel vuoto e il risultato è il più totale immobilismo in cui versa l’agricoltura pugliese con tante aziende costrette a chiudere per investire altrove”, denunciava il consigliere pugliese dei 5Stelle Cristian Casili, che già da mesi segnalava i malfunzionamenti del portale informatico per l’accesso ai bandi del medesimo PSR Puglia 2014-2020. E infatti i bandi riguardanti il sostegno agli investimenti nelle aziende agricole e al Pacchetto Giovani erano stati pubblicati esattamente un anno prima, pecisamente a luglio 2016, ma ancora non si riusciva a concludere l’iter di presentazione delle domande. “Questo perché  – spiegava ancora Casilli – l’Eip (Elaborato Informatico Progettuale) lo strumento informatico pensato dalla Regione Puglia per velocizzare la procedura di istruttoria, non era funzionante. Quindi uno strumento che avrebbe dovuto ridurre i tempi burocratici aveva in realtà portato alla “…paralisi del sistema”. Qualche esempio per capire meglio: per la Misura 4.1.A di “ammodernamento” l’iter si interrompeva una volta iniziato, mentre per la Misura 6.1 di “Primo insediamento” il portale non consentiva l’inserimento totale dei dati. “Dopo vari ritardi – incalzava il Vicepresidente della Commissione Ambiente – per la piena operatività dell’Eip, la nuova scadenza del bando 4.1.A  è stata fissata per il 28 luglio. Eppure recentemente l’Assessore Di Gioia ha ammesso che sono ancora necessari aggiustamenti e implementazioni, che potrebbero portare ad un ulteriore rinvio. Questi disagi stanno danneggiando agricoltori e imprese, già abbastanza vessate dai drammatici ritardi con cui è partito il Psr 2014-2020. Nelle altre regioni le imprese sono già partite con gli investimenti, questo consentirà di spendere meglio le risorse e soprattutto a tanti imprenditori di pianificare con serenità i piani di miglioramento aziendale”. Insomma, come volevasi dimostrare: nonostante superdirigenti, consulenti, esperti, capi e capetti sparpagliati nelle agenzie fresche fresche volute dal Presidente Emiliano, il settore agricoltura della Puglia piange ancora miseria. E colleziona bocciature su bocciature, dai giudici amministrativi o dagli ispettori sguinzagliati dalla Commissione Europea a verificare fino in fondo i conti dei finanziamenti.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 7 Agosto 2018

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