Cronaca

Psr nel baratro: l’ira delle cooperative agricole pugliesi

Sono stati i consiglieri regionali Cinquestelle i primi a schierarsi con le cooperative agricole pugliesi chiedendo all’ente di tornare sui propri passi per recuperare la misura 4.2 (investimenti per la trasformazione, commercializzazione e sviluppo dei prodotti agricoli) con risorse aggiuntive. Trovando, magari, le forze per istruire anche le pratiche che riguardano questa misura. Questa la estrema sintesi dell’incontro che l’Alleanza delle Cooperative ( Legacoop, Confcooperative e Agci) ha tenuto ieri mattina a Bari con i rappresentanti di cooperative e imprese dell’agroalimentare per spiegare loro le ragioni delle scelte della Regione Puglia in materia di Piano di Sviluppo Rurale (PSR), ma soprattutto per chiedere la soluzione di una questione che dura da ben ventiquattro mesi. La linea in altri termini è quella del ‘no’ secco a qualunque scelta della Regione, che sul Psr ha pesanti responsabilità organizzative. Ma andiamo avanti. Almeno un paio i punti sui quali cooperative e privati fanno fronte comune: prima di tutto chiedere che la Regione dia immediatamente risposte all’esigenza di risorse aggiuntive sulla misura 4.2 per non vanificare gli investimenti fatti dalla imprese e che si proceda al lavoro di istruttoria delle pratiche. A far sentire con forza la propria voce i presidenti di tante cooperative pugliesi e titolari di tante imprese private. “Il senso di profondo abbandono che il sistema agricolo pugliese avverte, non nasce oggi – hanno rimarcato tanti operatori – essendo stati già presi in giro, in una serie di incontri con il precedente assessore che ha invitato a spendere, promettendo la pubblicazione della graduatoria almeno quattro o cinque volte. Ora ci vediamo defraudati di strumenti che non sono della regione, ma dell’Unione Europea”. In effetti bisognerebbe aggiungere che qualsiasi amministratore con un miliardo da spendere si sarebbe organizzato per spenderli e per spenderli tutti, mentre invece a dilagare è la rabbia di tanti, tantissimi operatori agricoli in Puglia. “”Ora ci vogliono togliere queste risorse che non sono loro. E’ un furto. Ci stanno togliendo soldi che ci ha dato l’Unione Europea e che erano destinati a noi. Quello che sta accadendo è gravissimo. Queste risorse sono state messe dall’UE, nell’ambito della Politica Agricola Comunitaria, a disposizione delle imprese che rispondevano a certe linee guida dettate dalla PAC. Si tratta dunque di una gravissima responsabilità in una regione che dovrebbe vivere di agricoltura!” Queste sono state le conclusioni dei massimi esponenti regionali e nazionali dell’Alleanza delle Cooperative, in nome di una regione che non può permettersi il lusso di perdere neppure un solo euro. E laddove tutto ciò dovesse avvenire, ci sarebbe una grossa responsabilità di questa Giunta. “”Non è possibile – hanno aggiunto i capi delle maggiori cooperative agricole pugliesi ieri – che a 40 giorni dalla scadenza per il raggiungimento del target di spesa ci accorgiamo che non ce la facciamo a recuperare queste risorse. Come la Regione debba farlo, non è un problema nostro”. A questo punto sarebbe giusto che Presidente e Assessore all’agricoltura Emiliano porti in giunta l’istanza di impegnare le risorse aggiuntive che hanno a disposizione vincolandole alla misura 4.2 che, ricordano, è la misura che aggiunge valore al prodotto pugliese essendo quella che riguarda la trasformazione e la commercializzazione del prodotto che  arriva sulla tavola dell’utente finale. Oggi, a fronte di circa 635 milioni di richieste di investimento fatte da 535 imprese agroalimentari, di cui tante cooperative, con un fabbisogno di risorse pubbliche di circa 300 milioni di euro, c’è una disponibilità effettiva di soli 45 milioni di euro. L’Alleanza delle Cooperative, infine, ha ricordato come in sede di impostazione del Psr fosse stata condivisa la scelta di assegnare alle misure di investimento complessivamente 550 milioni di euro. Pia illusione….

Antonio De Luigi


Pubblicato il 13 Novembre 2019

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