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Pucino: “In questo momento abbiamo qualcosa in più degli altri”

Schiettezza, tempra e grande determinazione contraddistingue il difensore del Bari, Raffaele Pucino giunto all’ultimo giorno di mercato, l’estate scorsa, svincolatosi dall’Ascoli che ritroverà sabato pomeriggio al San Nicola, ma da avversario. All’Ascoli ha vissuto gli ultimi cinque mesi della sua carriera con il diesse Ciro Polito che poi lo ha voluto fortemente a Bari. In questa stagione il terzino ha già collezionato sette partite su otto perché in una è stato espulso per un ‘fraintendimento’ dell’arbitro che lo ha mandato negli spogliatoi anticipatamente e poi aveva giocato anche le due gare di Coppa, rispettivamente contro Padova e Verona. Una conferenza sui generis perché il giocatore ex Salernitana non le manda a dire e come nel giorno della festa promozione esibii una maglietta che fece il giro dei social, con tutti i commenti avversi dei tecnici, presidenti ed altri che erano stati irriverenti nei confronti del Bari. Ieri ha esordito parlando del gol, ancora non arrivato: “Ho sempre fatto uno o due gol nei club dove sono stato, a Vicenza ne feci cinque. Fino a quando le cose vanno bene i gol li lascio a chi li sa fare. Abbiamo chi tira e lo sta facendo. E’ un momento in cui dobbiamo pensare meno all’io, ma solo alla squadra. Posso fare anche zero tiri”. Capitolo Ascoli: “Sarà una gara contro una squadra contro una squadra in cui ho passato due anni intensi. Eravamo partiti per un obiettivo poi abbiamo fatto altro. L’ultimo anno abbiamo fatto qualcosa di miracoloso e con noi c’era il diesse Polito. Ringrazio comunque l’Ascoli per l’opportunità avuta”. Riconoscimento vero e non a parole, in quanto Pucino a gennaio di quella stagione declinò offerte di altre squadre e rimase sino al termine di essa centrando una miracolosa salvezza come ha poi dichiarato, seppur non venendo confermato. Sul Bari se ha le carte in regola per giocarsela almeno sino alla fine ha detto: “In queste otto partite il Bari ha dimostrato di potersela giocare con tutti. Dobbiamo ragionare partita dopo partita. I risultati aumentano la consapevolezza e fiducia. Vincere rende tutto più bello e fa lavorare con il sorriso e rende tutto meno faticoso. Il lavoro è sotto gli occhi di tutti. Quando contro ogni avversario manteniamo carattere e idea di gioco vuol dir che siamo pronti”. Su Dorval, suo compagno ed amico ed in generale sui giovani: “La nostra forza è il gruppo. Giusta la concorrenza purché sia sana. Rispettando le scelte dell’allenatore e pensando al bene del Bari. Dorval è un amico ed ha fatto molto bene quando mi ha sostituito”. Sulla sua espulsione con grande schiettezza ha spiegato l’accaduto ed andamento dei fatti e di come sia riconoscente del tecnico che la volta dopo sia stato confermato nell’undici titolare: “Sono sincero e sono uno molto autocritico. Quando sbaglio chiedo scusa. Da quando gioco non ho mai visto una cosa del genere. Sono stato buttato fuori per aver detto “Che cazzo fischi, non siamo mai stati a cena”. Non dovevo rivolgere in quel modo ma ho visto atteggiamenti peggiori, sinceramente. E’ stato un insegnamento e farò maggiore attenzione. Non mi sento però di frustrarmi. Il carattere si ce l’ho”.  Sul suo legame con il diesse Ciro Polito e l’abbraccio a fine Venezia-Bari ha svelato: “Il direttore è una persona molto diretta e sanguigna. Ha un rapporto con i giocatori come fossero figli. Si butterebbe nel fuoco per ognuno di noi. Mi ha dimostrato tanto non con le parole, ma con i fatti. Senza fare sconti. Quando fai scelte non le fai per simpatia o affetto. C’è sempre il lato professionale. Gli dirò per sempre grazie. Quando mi sono girato l’ho visto sempre lì pronto a darmi una mano”. Sulla serie B molto tosta il terzino ha detto la sua: “Per certi aspetti è la stessa che ho lasciato. Non devi dare nulla per scontato. È un campionato dove la continuità è fondamentale. Stiamo dimostrando di avere tante qualità per fare il torneo. L’anno scorso avevamo l’obbligo di vincere ed essere superiori. Quest’anno credo che si stanno preoccupando più le altre squadre di noi”. Sulla preparazione severa e rigida sotto la guida del prof. D’Urbano, Pucino lo ha ringraziato e rivelato: “Persona che pretende. Esige sempre impegno e il massimo. È innegabile che sentendo le parole del tecnico del Venezia in questo momento gli altri fanno fatica a reggere il confronto fisico con noi. Lo seguiamo e lo facciamo sempre al massimo. Lo dico io che rispetto all’anno scorso sto molto meglio. Non avevo fatto la preparazione. In estate avendo avuto modo di lavorare duramente la mia condizione è cresciuta”. Sul compagno di reparto Giacomo Ricci che ha caratteristiche più offensive ha detto: Per caratteristiche Giacomo è più offensivo di me. Dobbiamo avere un equilibrio di squadra. Se lui ha più propensione offensiva è giusto lo faccia più lui, io altre caratteristiche di cui il mister non ne fa a meno”. Il suo contratto è in scadenza a giugno prossimo, la sua speranza è quella di restare: “Sono in scadenza, ma non ho mai avanzato richieste o pretese. Qui ci sono persone che riconoscono lavoro che si fa in settimana e durante le partite. Mi piacerebbe continuare perché uno punta sempre più in alto. In B si fa fatica a trovare qualcosa più in alto del Bari. Mi farebbe piacere restare. Ora però c’è solo da far bene”. Un discorso ovviamente rimandato ad altri tempi. Sul percorso compiuto sin qui con dal Bari: “Il grande segreto che c’è dietro i grandi traguardi è il lavoro. Se lo fai in modo costante con anima e corpo questo porta a fare le cose bene. L’anno scorso abbiamo vinto meritatamente. Ora affrontiamo un altro campionato in cui abbiamo un altro obiettivo che teniamo per noi. Restando umili. La cosa che ci rende più orgogliosi è che vediamo squadre che cominciano ad avere paura del Bari. È questo è un motivo di orgoglio”. Sabato pomeriggio ritroverà la sua vecchia squadra ma certi che con il suo carattere e tempra il difensore biancorosso getterà ancora una volta il cuore oltre l’ostacolo. (Ph. Tess Lapedota).

M.I.

 


Pubblicato il 12 Ottobre 2022

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