Cronaca

Puglia cancellata dopo lo stop a Ryanair? Ma no, tutto resta come prima

La Puglia che lavora e genera reddito con il turismo non può pensare di fare a meno dei voli Ryanair, la compagnia ‘low cost’ che ha movimentato 3,1 milioni di passeggeri tra gli aeroporti di Bari e Brindisi, oltre la metà dei passeggeri totali e quasi l’80% di quelli stranieri”. “Sarà, ma comunque bisogna andare a fondo nelle verifiche dopo aver elargito tanti soldi pubblici senza gara”; “Bene, ma non c’è solo Ryanair”. “Scusate, perché i padroni delle ferriere sono sempre più ricchi e potenti, mentre i lavoratori rischiano il posto e sono sempre peggio pagati? Via Ryanair dalla Puglia, alla faccia di Vendola”: si sprecano le prese di posizione, a favore e contrarie, sulla sponsorizzazione pubblica dei voli economici in Puglia. E vediamo alcune, solo alcune delle dichiarazioni rese ieri da politici e rappresentanti di categoria, sull’affaire Ryanair. “Noi albergatori siamo i primi, insieme al presidente Emiliano, a richiedere trasparenza e legalità sull’impiego dei fondi pubblici. In questo caso, però, useremmo il massimo della cautela (anche mediatica) per non rischiare di gettare a mare svariati milioni di investimenti che hanno portato la Puglia, negli ultimi anni, nel grande giro del turismo nazionale e internazionale”, s’è espresso ieri Franco Caizzi, presidente della Federalberghi, commentando lo stop alla convenzione della Regione con la compagnia irlandese ‘Ryanair’ annunciata qualche giorno fa, con la solita veemenza mediatica, dal capo della giunta pugliese. Chiarezza certo, ma facendo attenzione a non calpestare troppo i piedi (pardon le ali…) della compagnia che ha monopolizzato da sei anni i voli in economia da queste parti. “Congelare l’accordo di co-marketing con la compagnia low cost irlandese – ha spiegato infatti meglio Caizzi – può far imboccare percorsi pericolosi che potrebbero in breve portare alla chiusura di fatto dell’aeroporto di Brindisi e far saltare milioni di investimenti che gli operatori turistici hanno già impegnato per quest’anno. La Puglia ha davanti a sé oggi ha la prospettiva di consolidare e incrementare i risultati della sua industria turistica, non certo avviarsi in battaglie avventurose”. Insomma, va bene che in ballo ci sono ben 13,8 milioni di euro, già saldati a Ryanair dalla società Aeroporti di Puglia, ma non bisogna scordare che il suo predecessore di Emiliano aveva deliberato addirittura una convenzione quinquennale con la compagnia irlandese. Oggi, quindi, la priorità è quella di salvaguardare le trentatre rotte della compagnia (20 da Bari e 13 da Brindisi per la precisione) e mettere ordine nella governance della promozione e del marketing turistico della Regione Puglia, “…con la consapevolezza che sul mercato non esiste un’altra compagnia aerea in grado di portare alla Puglia i risultati della Ryanair”, la conclusione del rappresentante di Federalberghi. E sulla stessa linea dell’associazione che rappresenta gli albergatori pugliesi, il senatore Pietro Iurlaro: “L’incremento di flusso turistico nel Salento e di riflesso, una maggiore visibilità nazionale e internazionale del territorio inteso come “marchio”, lo si deve anche all’apporto dei voli ‘low cost’. Non vorrei che il presidente Emiliano, che a volte sembra ossessionato dal voler apparire a tutti i costi diverso dal suo predecessore, finisca per rovinare quanto di buono fatto nel comparto aeroportuale, in termini di rapporti economici e personali, dalle precedenti amministrazioni Regionali”, ha concluso Iurlaro. Molto più estrema, invece, la sintesi del segretario di Alternativa comunista, Michele Rizzi sul caso dei fondi sospesi dal governatore Emiliano a favore della compagnia irlandese, anche se bisogna dire subito che AC si è battuta da sempre contro i finanziamenti regionali a “Ryanair”, inaugurati dal governo Vendola e adesso, almeno a parole, messi in discussione dal governatore Emiliano. “Riteniamo che i 12 milioni e rotti di euro all’anno ad una compagnia conosciuta anche per bassi salari per i lavoratori, la nostra Regione non possa permetterseli. Infatti, di fronte ad una crisi economica pesantissima che vede l’aumento di disoccupati e di licenziati che favorisce un’emigrazione di massa, continuare a regalare decine di milioni di euro di soldi pubblici sia realmente immorale”, ha alzato il tiro Rizzi. Per il quale non sono motivazioni accettabili quelle addotte da Stefano e Minervini, secondo il cui ragionamento, il traffico aereo per la Puglia dovrebbe essere favorito dall’elargizione di prebende alla multinazionale irlandese. Per altro un ragionamento che si sposa con quello che vuole multinazionali pronte a sbarcare in Puglia, ad incassare soldi pubblici per poi delocalizzare. “Ricordo a Stefano e Minervini che Ryanair fa profitti in Puglia, Regione non certo seconda a nessuna in quanto rotta turistica e non certo devono essere i lavoratori pugliesi a rimpinguare il portafoglio di Mister Ryan attraverso finanziamenti regionali”, la conclusione del segretario comunista pugliese.

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 8 Gennaio 2016

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