Cronaca

Puglia Carbon Free: un protocollo per una regione sostenibile

Un protocollo ambizioso volto a promuovere la transizione energetica e la decarbonizzazione, per abbassare le bollette e aumentare i posti di lavoro verdi

Transizione energetica, green jobs, innovazione, crisi climatica, al centro del Forum Energia – Puglia Carbon Free, l’evento organizzato da Legambiente Puglia, l’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Bari, al fianco del Distretto per le Energie Rinnovabili, con il patrocinio della Regione Puglia. Presso il Centro Polivalente Studenti, in Piazza Cesare Battisti, a Bari, si è discusso con associazioni, enti e istituzioni dell’obiettivo di centrare i target di sostenibilità fissati dall’Unione Europea e quelli, per la Regione Puglia, di sviluppare un’economia green in grado di soddisfare il fabbisogno di un numero sempre maggiore di utenti.

Nel corso della mattinata, in particolare, esperti e istituzioni si sono confrontati su quelle che sono e che saranno le sfide future e le soluzioni per accelerare il cambiamento, nella tavola rotonda dal titolo “La transizione energetica in Puglia”. Tra i presenti, anche 45 studenti dell’istituto “Don Tonino Bello” di Copertino (LE). La Regione Puglia, secondo il Decreto Aree Idonee, deve raggiungere, entro il 2030, 7.387 MW di nuova potenza installata. Ad oggi, considerando le installazioni realizzate dal 2021 a fine 2024, ha installato 1.356 MW, pari al 18,4% dell’obiettivo finale, facendo registrare un deficit di potenza pari a 316 MW, rispetto a quanto indicato nel Decreto Aree Idonee per il 2024. Numeri importanti quelli della Puglia, che sottolineano non solo come la strada da percorrere sia ancora lunga, ma anche come la Regione debba necessariamente accelerare il ritmo di installazioni sul territorio verso il raggiungimento degli obiettivi al 2030. Infatti, tra il 2021 e il 2024 sono stati installati mediamente 339 MW l’anno, ma per raggiungere gli obiettivi al 2030 la Puglia dovrà installare 6.031 MW, pari ad una media di 1.005 MW, da qui al 2030. Continuando al ritmo di installazioni tenuto durante il quadriennio appena trascorso, infatti, il traguardo verrà raggiunto in 17,8 anni, con ben 11,8 anni di ritardo. Entrando nel merito delle Aree Idonee, la Legge Regionale della Puglia, attualmente in discussione, appare sulla buona strada, con elementi positivi e innovativi anche rispetto ad altre esperienze regionali. Tuttavia, all’interno della stessa normativa, ci sono elementi di restrizione che rischiano di limitare eccessivamente la possibilità di diffusione delle rinnovabili, come la distanza tout court di 5 km dai siti UNESCO; la distanza di 3 km per l’eolico come area di rispetto, senza considerare il progetto e come questo venga realmente realizzato. O ancora, la sola possibilità di realizzare impianti agrivoltaici sperimentali, la cui definizione dovrà essere elaborata, ma che appare limitante rispetto alla logica di un impianto agrivoltaico fatto bene, che richiede che la tipologia di impianto sia studiata e realizzata in base alla coltura. Infine, non prevede nessuna possibilità di aumentare la percentuale dell’area occupata per i progetti fotovoltaici con moduli a terra.


Pubblicato il 11 Aprile 2025

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