Puglia indietro tutta: zero impianti cantierizzati del piano rifiuti
A singhiozzo il piano regionale dei rifiuti e i comuni pugliesi ancora più in sofferenza per i costi di conferimento, con la speranza che almeno gli impianti finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) partano, cominciando da quelli immediatamente cantierabili. In Regione è il capogruppo ‘Per la Puglia’ in Consiglio regionale, Saverio Tammacco, a farsi sentire. “La Commissione congiunta (bilancio e ambiente) che ho richiesto per far luce sulla questione dei rifiuti in Puglia, almeno è servita a sapere che, a quasi un anno dall’approvazione del piano regionale dei rifiuti, non è stato cantierizzato neppure un impianto tra quelli previsti dal Piano stesso”. L’altro ieri in Commissione Consigliare a via Gentile sono stati ascoltati il direttore Ager, Gianfranco Grandaliano (in collegamento telefonico), il direttore del Dipartimento ambiente, Paolo Francesco Garofoli e l’assessora all’ambiente Anna Grazia Maraschio. “Una notizia preoccupante – prosegue Tammacco – quella del piano dei rifiuti a rilento, se si pensa alle difficoltà che i Comuni stanno risentendo a causa dell’aumento dei costi di conferimento dei rifiuti che sta mettendo a dura prova i bilanci. Ovviamente l’aumento dei costi non può che ricadere sui cittadini che stanno facendo i conti con gli aumenti della Tari. Per questo trovo decisamente ingiusto affibbiare ai Sindaci l’onere dell’aumento della tassa sui rifiuti se la responsabilità non è dei Comuni ma di altri enti. A fronte della raccolta differenziata, partita ormai in tutta la regione, seppur con comuni ricicloni e altri meno virtuosi, i costi del conferimento per l’ente locale resta alto e la Tari per i cittadini continua ad aumentare. C’è qualcosa che non va. E quello che non va è che gli impianti programmati, in particolare quelli pubblici non ci sono. Non partono i cantieri, non si muove nulla e oggi ne abbiamo avuto la conferma. Chiediamo a questo punto – auspica Tammacco – che almeno gli impianti immediatamente cantierabili, previsti dal Piano regionale dei rifiuti come ad esempio quello di Molfetta che ha già un progetto esecutivo validato possano essere al più presto finanziati per ridurre in quota parte e in particolare nel nord barese, il problema dei rifiuti in un’area. Se da qualche parte dobbiamo cominciare che si cominci da dove non ci sono opposizioni alla realizzazione dell’impianto, laddove non c’è la sindrome di Nimbi (voglio l’impianto ma non a casa mia) che spesso rallenta i processi di attuazione. Inoltre mi rivolgo anche al Ministero: se occorre più di un anno per ottenere la graduatoria definitiva con i progetti messi a finanziamento, come si farà a spendere le risorse del Pnrr per la realizzazione del fabbisogno di impianti entro il 2026?” E al danno della mancanza di impianti, si aggiunge la beffa dei comuni che, così come stanno le cose, sono costretti ad andare a conferire in località lontane ritrovandosi ad affrontare ulteriori costi in termini di carburante e in termini di personale. Ed ecco tornare in primo piano le code di ore e ore davanti agli impianti di conferimento e di comuni costretti ad assumere personale in più per non lasciare scoperta la raccolta dei rifiuti e dunque la pulizia della città: una vera offesa per i cittadini che continuano a vedere lievitare la propria Tari. Cosa fare, se non augurarsi che, dalle stanze capitoline di ministeri e agenzie nazionali, arrivi quanto prima alla Regione Puglia la graduatoria definitiva degli impianti messi a finanziamento dal Pnrr e parta subito con la cantierizzazione. Non c’è più tempo da perdere in tema di smaltimento rifiuti, parole fin troppo abusate nel vocabolario dei politici e amministratori locali per continuare a fingere di non sentire e vedere.
Antonio De Luigi
Pubblicato il 26 Novembre 2022