Cronaca

Punta Perotti: scusate, ma è legale il… parco della legalità?

Punta Perotti è stato il cavallo di battaglia del sindaco di Bari Michele Emiliano, prima, dopo e durante la sua lunga attività di amministratore. Dopo l’abbattimento dell’ecomostro risalente a oltre dieci anni fa, come si ricorderà, Emiliano promise e costrui’ un parco rimasto a metà, a causa della restituzione dei suoli agli aventi diritto» dei terreni. Ma sempre più spesso il “parco della legalità” sul lungomare a sud della città torna a far parlare di sè, specie dopo la decisione della Corte europea di Strasburgo a gennaio di sette anni fa ha condannato lo Stato italiano a risarcire i costruttori proprietari dell’area occupata dai palazzoni abbattuti, avendo dichiarato illegittima la confisca del terreno e dei manufatti rimasti a metà. “La proprietà dell´area resta al Comune e siamo pronti a collaborare con lo Stato perché risponda adeguatamente all´invito della Corte europea a trovare una soluzione amichevole, a condizione che l´area di Parco Perotti rimanga di proprietà e uso pubblico”, ha ribadito più volte Emiliano parlando dell’ingarbugliata vicenda giudiziaria. Ma le procedure del Comune di Bari tornano sotto osservazione: a chiedere trasparenza e chiarezza è stato tempo fa, per esempio, il senatore barese Luigi d´Ambrosio Lettieri. Che, in una lunga e puntigliosa interrogazione rivolta al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro delle Infrastrutture, chiese se “intendano intervenire, per quanto di loro competenza, al fine di accertare la conformità delle procedure adottate dal Comune di Bari”. La storia è presto detta. Insomma, l’area di Punta Perotti è da tempo oggetto di controversie riguardo la sua destinazione urbanistica ed è attualmente tipizzata come Terziario Direzionale. Ed è qui il punto. Il Comune di Bari ha realizzato in quest´area una serie di opere nuove e stabili – il cosiddetto Parco della Legalità – consistenti, tra le altre, in un impianto di irrigazione, nella creazione di un prato inglese e di impianti di illuminazione, di specie arboree e di arredo urbano. Il tutto ammonterebbe a un milione e 500mila euro, oltre ai costi di ordinaria manutenzione stimati in circa 300mila euro annui”. Ma, c´è un ma. Anzi due. “Mi risulta che, da un lato”, sostiene il parlamentare di centrodestra, “al fine di addivenire ad una regolare esecuzione delle opere sopra citate, la classificazione dei suoli di Punta Perotti avrebbe dovuto passare dall’attuale a quella di . Dall´altro, le risorse sopra elencate siano state poste a bilancio del Comune senza le necessarie procedure di approvazione previste per le opere pubbliche”. “I cittadini”, conclude d´Ambrosio Lettieri, “hanno il diritto di sapere in che modo vengono gestite risorse pubbliche. Naturalmente, mi auguro che tutte le procedure siano corrette. Sarebbe davvero paradossale constatare il contrario, specialmente per un Parco denominato “. (adl)


Pubblicato il 9 Novembre 2016

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