Cultura e Spettacoli

“Punto e a capo”: un periodico per restituire dignità ai detenuti del carcere di Turi

Il valore terapeutico della scrittura come strumento di recupero e riscatto

Se Dovstojeski affermava che il grado di civiltà di una nazione si evince dalle sue carceri, per Gandhi chi si appresta a trascorrere anni della propria vita, o l’intera esistenza in carcere, è come un paziente che necessita di cure, e che si appresta a trascorrere una serie di interminabili giorni vuoti. Ma è proprio da quei giorni che bisognerebbe ripartire, per riuscire a dare un senso a quella vita spezzata, che pur continua, e che attenderà un giorno chi ne è rimasto lontano per lungo tempo. Presentato nella sede di Bari dell’Ordine dei giornalisti della Puglia, un progetto ad ampio respiro, che si propone di restituire attraverso il valore terapeutico della scrittura, quella dignità che in un ambiente come quello del carcere, viene spesso dimenticata dal mondo esterno. Promotore della lodevole iniziativa il giornalista Valentino Sgaramella che, partendo dall’istituzione di un laboratorio di scrittura creativa all’interno del carcere di Turi, ha creato un periodico mensile dal titolo ‘Punto e a capo’: « Questo  progetto è una sorta di polmone che si contrae e poi si espande, trasmettendo all’esterno quelli che sono gli stati d’animo e le sensazioni all’ interno di una parte della società da sempre emarginata, perché vista come colpevole, ma che ha diritto a far sentire la propria voce. È stato proprio ascoltando le sensazioni e le storie raccontate dai detenuti, spesso storie caratterizzate dalla difficoltà di reinserimento nella società, una volta scontata la pena, di solitudine e sofferenza, che ho compreso il valore aggiunto che la scrittura può dare a questa causa. Può davvero costituire un veicolo attraverso il quale elaborare la propria esperienza e trasformare il proprio dolore in una significativa rinascita». Il progetto è stato realizzato grazie al sostegno dal punto di vista editoriale di Giovanna Giannandrea, amministratrice unica della Willy Green Technology, e di Emanuele Ventura presidente dell’associazione Cultura & Armonia di Turi: « Questo progetto rientra nell’ambito ideologico che da sempre fa capo a quell’ idea di inclusione senza discriminazione alcuna, che anima qualsiasi tipo di nostra iniziativa culturale, nell’obiettivo comune di far crescere il nostro territorio». La conferenza stampa è stata moderata dalla giornalista Maria Liuzzi. Ospite d’onore il nuovo Presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Puglia, Maurizio Marangelli :« Siamo lieti di dare il nostro contributo a questa nobile iniziativa, mettendone in rilievo l’importanza sotto il profilo culturale. Il giornalista diviene mediatore fondamentale di questo processo interno ed esterno al carcere, attraverso il quale è importante che si formi anche la coscienza del giovane, in vista di un futuro più umano». Insieme a lui anche Piero Ricci, consigliere nazionale Ordine Giornalisti, Piero Rossi Garante per la Regione Puglia dei detenuti, Marisa Savino Presidente della Camera Penale di Bari e Nicoletta Siliberti, direttrice del carcere di Turi: « La scrittura è un mezzo importante che ci consente di riscrivere, attraverso le potenzialità del linguaggio, un sistema fatto ancora di espressioni inadatte e poco dignitose rispetto ad una certa condizione. Questo progetto rappresenta una meravigliosa occasione per restituire, attraverso lo sfogo della scrittura, una seconda possibilità a chi pensava di aver perso ormai tutto.» Presenti per un saluto istituzionale anche Lucia Parchitelli, consigliere regionale e presidente della VI Commissione Istruzione Cultura e Lavoro, Tommaso Scatigna consigliere regionale, Giuseppe De Tomaso sindaco di Turi e Fabio Romito consigliere regionale: «In un mondo dominato dall’odio e dall’invidia, non possiamo che sostenere e accogliere con gioia un progetto come questo, che punta alla valorizzazione dell’individuo in un ambito in cui regna da sempre l’emarginazione. Ci auguriamo che altri progetti del genere possano fiorire anche a Bari». Punto è a capo sarà dunque uno strumento virtuoso e di confronto, utile a veicolare tematiche relative a diritti e doveri, passando attraverso il tessuto emotivo della scrittura e promuovendo uno scambio essenziale tra istituzioni, valori della collettività e senso profondo di un recupero alla vita.

Rossella Cea


Pubblicato il 10 Aprile 2025

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