Può il dolore trasformarsi in bellezza?
È andato in scena al Piccinni ‘Il grande vuotò, un lavoro scritto da Linda Dalisi e Fabiana Iacozzilli e da quest’ultima diretto
Si può raccontare in molti modi il dramma delle patologie neurodegenerative, che, per il fatto di prolungarsi anche per decenni, hanno il potere di privare di significato l’esistenza del malato e logorare improduttivamente chi se ne prende cura. Col suo ‘Il grande vuoto’, Fabiana Iacozzilli prova ad illustrare quest’altra tragedia dell’era moderna optando per un approccio innovativo e visionario. Un approccio anche originale nel ricorrente richiamo al ‘Re Lear’. Per l’anziana protagonista, un’ex attrice affetta da demenza senile, la memoria dell’ultimo monologo di Lear diviene l’unico contatto tra il mondo a cui ella apparteneva e il limbo del pensiero in cui la malattia l’ha esiliata ; opportunamente (vedi immagine) la conclusione della storia vede la povera donna teneramente incoronata come lo sconsiderato monarca, mentre scendono fiocchi di neve. Lo spettacolo è andato in scena al Piccinni la settimana scorsa, nell’ambito di ‘Altri Mondi’, la stagione teatrale 2024/25. Mescolando narrazione, video e montaggio cinematografico, la regista romana dà il via ad una riflessione originale quanto amara. Se “il punto è trasformare il dolore in bellezza”, come si legge nelle note di regia, l’impossibilità di questa catarsi (catarsi in cui si asciugherebbe l’obiettivo di così complesso allestimento) infonde un senso insopportabile di sconfitta. Collaborando al testo con Linda Dalisi, la Iacozzilli disegna in sostanza un affresco dell’impotenza umana, prim’ancora che della difficoltà di rapportarsi alla malattia. Tant’è che il colore addirittura epico del finale in cui il dolore evolverebbe in bellezza ha, involontariamente, sapore beffardo, derisorio. Buone alcune scelte musicali (Tommy Grieco), un po’ rigide quelle scenografiche (Paola Villani). Di rilievo l’interpretazione di Giusi Merli. Intorno alla carismatica interprete pisana si muovono bene Ermanno De Biagi, Francesca Farcomeni, Piero Lanzelotti e Mona Abokhatwa. Un allestimento di gusto ‘forte’ che ha incontrato nella platea accoglienza più che buona. – Prossimo appuntamento per ‘Altri mondi’ : domenica 16 febbraio con un trittico coreutico dei MM Contemporary Dance Company in esclusiva regionale. Maguy Marin firma i primi due pezzi (‘Duo d’Eden’ e ‘Grosse Fugue’), Enrico Morelli firma ‘Weirdo’. In ‘Duo d’Eden’ l’esercizio di eros e sensualità espresso da Adamo ed Eva si inserisce in un mondo affatto tranquillo ed idilliaco. A seguire, un quartetto femminile che dà la stura ad un’esplosione esuberante ed euforica, metafora della vita che si traduce in un estenuante braccio di ferro con la morte. Chiuderà il trittico un movimento corale ispirata a quel senso di inadeguatezza che, prima o poi pervadendo ognuno di noi, minaccia di ostacolare ogni forma di rapporto umano.
Italo Interesse
Pubblicato il 12 Febbraio 2025