Cultura e Spettacoli

Pupetta: Basta violenza sulle donne

Forse toccato dalle critiche di chi gli rimproverava di vestire la sua Pupetta dei panni della donna dal cuore nobile sotto la buccia plebea e sempre al centro di situazioni spinose da cui esce con la fierezza d’un’eroina da teatro antico, Dino Loiacono questa volta sposta il tiro. Sicché Pupetta è ora una cartomante da strapazzo, così avida di denaro da dimenticare il dovere di madre e chiudere gli occhi davanti alla figlia che è vittima di un marito psicopatico e violento, condizione incresciosa che prelude a risvolti addirittura tragici. Per compensare questo lato greve e che rimane in quinta, salvo scorgerne i segni sul viso della povera donna di cui prima, Pupetta riserva alle clienti troppo gonze per non meritarselo busse tanto plateali quanto autentiche, e delle quali fa le spese il povero Oronzo Di Landro. Una scena, questa, che per il fatto di avvenire con stile da burattini in baracca diverte immancabilmente. A fare da sfondo alla violenza non esplicitata calano momenti inquietanti : Una vera medium – altro che quell’imbrogliona di Pupetta (Pupette, la maghe che t’alleve ‘u d’fette…) – fa ingresso e annuncia il giallo. E già, perché in ‘Come se ci fossi’ si può pure fare una brutta fine… Ancora una volta si cerca di dissipare le tinte fosche e alleggerire i toni troppo caricati aprendo siparietti che prevedono l’interazione col pubblico. La trovata, che fa tanto festa di piazza, presenta tuttavia il limite di spezzare la tensione narrativa. A parte queste novità, l’ultima produzione del Teatro Bravò ribadisce una costante del teatro di Loiacono : Con qualche eccezione, gli uomini escono regolarmente perdenti nel confronto con le donne. ‘Come se ci fossi’ è coerente col motto del teatro latino : Castigat ridendo mores. Ovvero : migliorare con un sorriso, e denunciandole, usanze cattive. Usanze cattive che qui sono i pugni, i calci, i colpi fatali e le violenze psicologiche inferte alle donne dai peggiori rappresentanti del genere maschile. A ribadire questo lodevole schierarsi, nel foyer del Bravò, prima d’ogni replica di ‘Come se io ci fossi’, attivisti di un’associazione attiva in difesa delle donne distribuiscono agli spettatori materiale propagandistico. Come nelle previsioni, molto buona l’accoglienza della platea. Giunto al suo quarantesimo tutto-esaurito, lo spettacolo si replica ancora. Dino Loiacono sprizza esuberanza da ogni poro. Gli brillano intorno le solite esilaranti Battagliere : Nicola Loiacono, Gianni Sardella, Oronzo Di Landro, Mario Genchi e Renzo Deandri. Menzione a parte per Maria Poliseno che nella parte della moglie maltrattata tocca acuti drammatici assai apprezzabili per pathos e senso della misura. Regia : Cristiano Della Valle. Scene : Domenico Pavia.

Italo Interesse


Pubblicato il 29 Marzo 2018

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