Quadreria De Bellis
Nel Seicento per indicare un salone preposto ad accogliere in esposizione permanente pitture su tela o legno si impiegava il termine ‘quadreria’. Evolute in ‘pinacoteche’, le quadrerie non esistono più. A chiamarsi ancora così sono i saloni espositivi di alcune storiche dimore patrizie come Palazzo Bianco a Genova o il Complesso Monumentale dei Girolamini a Napoli. L’unica quadreria di cui si abbia notizia qui in Puglia trova posto nel Palazzo Comunale di Castellana Grotte. Sorto nel Cinquecento come convento francescano, l’edificio venne profondamente modificato agli inizi del Novecento. I locali al pian terreno con le volte a botte rimasero intatti, mentre i muri esterni furono demoliti e ricostruiti con una certa ricercatezza. Nell’occasione la scalinata d’accesso al primo piano venne rifatta e arricchita da un’elegante balaustra, con l’aggiunta di due colonne a sostegno di archi decorativi. I lavori diedero vita a tre grandi ambienti : la Sala Consiliare, quella delle Cerimonie e la Quadreria, appunto. Quest’ultimo ambiente ha nulla a che vedere però con le antiche quadrerie, in cui i dipinti (di autori diversi) rivestivano le pareti fino al soffitto senza essere disposti secondo criteri cronologici o di scuola, ma avvicinati in ragione delle dimensioni o degli effetti cromatici prodotti dall’accostamento. La quadreria di Castellana ospita, allineati con criteri di fruibilità museale, un’ottantina di tele di un solo autore : Sergio Nicolò De Bellis. Nato a Castellana Grotte l’8 marzo 1898, De Bellis è stato un pittore la cui vita, anche pittorica, si è consumata a Milano, dove si spense prematuramente il 21 dicembre 1946. La sua purtroppo non estesa, in compenso feconda parabola artistica può sintetizzarsi in tre momenti : La produzione giovanile che va dal 1923 al 1930 è di carattere novecentista e di quella scuola affronta i temi del ritratto, della composizione, della natura morta e del paesaggio ; al filone lombardo si affianca quello pugliese, fatto di riproduzioni del territorio compreso fra Castellana, Conversano, la Selva e la fascia costiera. Nel corso degli anni trenta lo stile di De Bellis progredisce prima verso tonalità più chiare (vedi immagine), quindi si apre all’influsso della pittura metafisica e onirica di Carrà, De Chirico e De Pisis. Nell’ultima fase si assiste al ritorno al paesaggio e alla natura morta. Nel 1956 il Comune di Castellana acquistò dagli eredi l’insieme delle opere di De Bellis ancora in loro possesso, costituito da 55 dipinti a olio e 21 acquerelli. Dal 2005 l’intera collezione è visitabile, come detto, nella Quadreria del Palazzo Comunale. Altre opere dell’artista presenti in collezioni pubbliche sono a Milano, nelle Civiche Raccolte d’Arte e Gabinetto dei Disegni presso il Museo della Permanente, e a Bari, presso la Pinacoteca Provinciale.
Italo Interesse
Pubblicato il 8 Marzo 2022