Cultura e Spettacoli

Quando ‘Buon anno’ si diceva a settembre

Malgrado tutto (crisi, stretta fiscale e venti di guerra che fischiano alle porte di casa) fuochi pirotecnici, botti e scambi di auguri non sono mancati avantieri. E’ giusto così. Guai se dovesse venir meno la speranza. Viva il 1° gennaio, dunque. Capodanno è anche giorno di scaramanzia. Chi crede ai ‘segni’ presta bene attenzione a come gli scorre la giornata cercando in novità, anomalie e ripetizioni il materiale necessario alla confezione di un personalissimo oroscopo. Qualcuno studia pure come pilotare il destino disponendosi a evitare contrasti, scansare noie e divertirsi. Un giorno di festa decisamente speciale e che nella Bari dell’anno Mille ricorreva non il 1° gennaio bensì il 1° settembre. Come è noto, dall’876 al 1071 Bari, che già era stata sede dell’ultimo Esarca di Ravenna (il responsabile dei domini di Bisanzio in Italia), divenne prima città del Catapanato, una provincia dell’Impero bizantino comprendente quella parte dello stivale posta al di sotto della linea immaginaria tra il Gargano e il golfo di Salerno. Questo territorio era governato da un funzionario insignito del titolo di strategos o patrizio. Tale funzionario era sottoposto all’autorità di un Catapano (di qui il nome della provincia) che era una specie di sovrintendente ; il palazzo del Catapano sorgeva dove oggi si leva la Basilica di San Nicola ; gli unici resti ancora visibili dell’antico maniero sono le due asimmetriche torri campanarie che avvolgono la facciata del tempio e che un tempo fungevano da torri di avvistamento. Fra le molte conseguenze della dominazione bizantina, la principale delle quali fu una politica fiscale rapinosa, va annoverata l’estensione al nostro Mezzogiorno del calendario bizantino. Introdotto nell’impero bizantino nell’anno 312 per volere dell’imperatore Costantino I, il calendario bizantino ricalcava il calendario giuliano in uso nell’Impero romano e dal quale si differenziava solo per la data d’inizio dell’anno e la numerazione degli anni. L’anno iniziava il 1º settembre (da notare che tuttora in Sardegna il mese di settembre è chiamato ‘Cabudanni’…) e finiva il 31 agosto. Caduto in disuso a Roma già alla metà del VI secolo, il calendario bizantino continuò ad essere adottato sia pure per poco anche dopo la caduta di Costantinopoli, avvenuta nel 1453. L’ultima nazione nella quale rimase in adozione fu la Russia. Lì venne abolito nel 1699 da Pietro il Grande il quale, avendo in programma di modernizzare il proprio impero, gli preferì il calendario giuliano. Il calendario bizantino è oggi adottato a solo scopo ecclesiastico dalla chiesa ortodossa.

Italo Interesse


Pubblicato il 3 Gennaio 2015

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