Cronaca

Quando i bagni chimici sul lungomare Starita?

Sono trascorsi almeno cinque anni da quando sono state protocollate e consegnate al Sindaco Emiliano (e per conoscenza al Presidente dell’Ottava Circoscrizione Libertà) le prime duecentotrenta firme di una sottoscrizione popolare di cittadini che, ai sensi dello Statuto Comunale, hanno chiesto agli amministratori l’installazione dei bagni chimici per il periodo estivo sul Lungomare Starita, da zona San Cataldo al Lido S. Francesco alla Rena e, in particolare, nelle adiacenze del Piazzale Vittorio Emanuele III (zona Fiera del Levante ingresso monumentale). “Il malcontento è tale che la sottoscrizione continua con l’intento di raggiungere le tremila firme per poter portare la questione all’attenzione del Consiglio Comunale”, attaccava Francesco Romano, segretario delll’allora Movimento Meridionale, il primo politico ad andare al di là delle parole, raccogliendo centinaia di sottoscrizioni allegate ad una petizione, per cercare finalmente di convincere l’Ente Municipale a smuoversi. E provvedere su una questione che si trascina da decenni. E che, pur riguardando igiene e tutela della salute pubblica, è sempre passata nel dimenticatoio, una volta trascorsa la bella stagione. “Dobbiamo ringraziare il Piano Urban che ha dato la possibilità di far diventare Bari Vecchia il salotto della città, frequentato da tantissimi giovani ed anche dalla cosiddetta Bari bene, tanto che facilmente si incontrano gli amministratori della città e persino il Sindaco”, ripete Romano. Che affonda di nuovo, rivolto a Michele Emiliano: “Proprio a Lui, che è il rappresentante di tutti i baresi, chiediamo di farsi una passeggiata sul Lungomare Starita dove incontrerà centinaia di famiglie baresi nelle calde serate estive in cerca di refrigerio e che da sempre, anche per tradizione, frequentano quei posti. Ebbene, la scorsa estate abbiamo registrato le frequenti visite dei vigili urbani  che sgombravano i venditori di «gnemeridde» ma che, probabilmente, non gli hanno relazionato sulla frequentazione cittadina della zona”. Insomma, nessuno si è mai chiesto dove gli anziani, le donne e i bambini soddisfano i propri bisogni fisiologici di cui avvertono la necessità mentre sostano per ore ed ore su quell’affollatissimo tratto di lungomare, fra Molo Sant’Antonio e la Pineta di S. Francesco? Insomma, pare proprio giunto il momento giusto, con l’estate appena sopraggiunta, di riprendere le fila del discorso e passare ai fatti. Anzi, è il caso di evitare rischi igienico-sanitari che l’assenza di adeguati servizi comportano. “Senza dover andare a scomodare alcun piano Urban e con una spesa che non comporta nessun aumento dell’ICI si andrebbe a riqualificare una zona che, probabilmente, ha la colpa di essere frequentata da cittadini di serie B”, spiega ancora Romano. Per niente scoraggiato dal fatto che qualche bagnotto è stato posto, qua e là, ma senza risolvere un problema igienico – sanitario sempre presente in un’area vasta e frequentata come il lungomare a nord della Città, specie d’estate. Un problema risolto semplicemente risolto impiantando, senza spese enormi, una serie di bagni chimici, come quelli giù usati in alcuni giardini pubblici della città, almeno nelle zone maggiormente frequentate della Città. Ci vuole così tanto?

 

 

Antonio De Luigi

 

 

 

 

 

 


Pubblicato il 29 Giugno 2013

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