Cultura e Spettacoli

Quando la linea incontra il colore e si fa dinamismo estetico

“L’arte è fatta per disturbare, la scienza per rassicurare.” Sosteneva Salvador Dalí. Ma in che modo, e attraverso quale forma di espressione artistica questi due ambiti, apparentemente contrapposti, possono felicemente incontrarsi? A questa domanda risponde l’artista romano Eliseo Sonnino con la mostra ‘ Energetica’ a cura di Nadja Perilli, in esposizione con i suoi lavori presso la galleria San Giorgio a Bari, fino al 29 luglio.

Da dove parte e in quale modo si manifesta questo suo particolare dialogo tra linea e colore?

“Ho cominciato con il figurativo dipingendo alcune tele che però avevano sempre una specie di richiamo all’astrazione. Durante i primi anni dell’Accademia poi, ho sentito una forte necessità di dedicarmi allo studio dell’astrattismo: ero affascinato dai grandi come Kandinsky, Balla e Mondrian, che sono stati i miei punti di riferimento principali. Successivamente sono stato accomunato e ho sentito di avvicinarmi alla ricerca degli artisti del gruppo Forma, approfondendo il rapporto con Achille Perilli, così sono approdato al mio modo personale di esprimermi, creando una sorta di dialogo tra forma e non forma, aspirando a quella linea unica che abbia il suo dinamismo, quel connubio con il colore che a livello estetico può risultare significativo e fare la differenza. Alla base c’è sempre il desiderio di far parlare l’opera attraverso forma e colore.”

Che rapporto c’è tra tecnologia, scienza, musica e la sua particolare maniera di fare Arte?  

“Credo ci sia un legame e che sia anche molto profondo. Il mio astrattismo ha delle similitudini con la musica e la tecnologia: ritmo del colore, timbri e toni, questa sorta di punteggiatura che sembra essere dettata da una sorta di regolarità scientifica. L’opera che si fonde con il dinamismo e l’energia del colore, suggerisce di certo un legame che può e deve esistere tra scienza e arte, discipline che non devono essere viste come separate, ma facenti parte di un importante tutt’uno congeniale.”

Quale eredità raccoglie il suo modo di fare arte oggi dal suo passato da street artist?  

“Ho cominciato ad usare gli spray fin da bambino, realizzando murales, raccogliendone le suggestioni e gli impulsi vitali della strada, respirandone forme e colori. Tutto questo ha influenzato il mio modo di fare arte, tanto per cominciare utilizzo spesso gli spray per i miei lavori o i pennarelli.

Credo di aver trovato o di ricercare un equilibrio particolare tra linea e colore, il suo dinamismo va ad animare e guidare il segno. Sto cercando di creare un mio alfabeto sempre nuovo. Di esprimere quella parte istintiva al fondo dei miei lavori che poi possa legarsi ad una particolare punteggiatura del segno. Come queste linee nette che realizzo a pennello con materiali acrilici. Quello che cerco di creare è una forma moderna di arte che risale a tecniche antiche di pittura, ma non disdegno il digitale che ho anche utilizzato per alcuni dei miei progetti. Perché mi piace l’idea di fare interagire attivamente lo spettatore con le mie opere. Sto lavorando anche su lavori ultramoderni di questo tipo. Non mi interessa molto la tecnica utilizzata, che può essere la più moderna o la più antica, ma piuttosto il messaggio estetico che veicola, quanto esso riesca ad arrivare allo spettatore.”

Quella volta che ha pensato di essere stato proprio frainteso?

“Qualche volta mi è capitato che si stravolgesse completamente il senso delle mie opere, ma in generale accolgo ogni interpretazione con molto interesse, poiché ritengo che la visione di ogni persona possa essere uno stimolo interessante, e possa contribuire a conferire ulteriore senso, una fonte di ricchezza per l’artista stesso.”

A cosa porterà, secondo lei, una certa forma di esagerazione che si riscontra in alcune dinamiche di arte contemporanea più estreme? 

“Ritengo che comunque ci debba essere sempre rispetto verso la nostra tradizione, dobbiamo sapere da dove veniamo per comprendere verso cosa stiamo andando. La ricerca nell’ambito dell’astrattismo ha portato l’arte, nel tempo, a raggiungere risultati di libertà di espressione unici, e va rispettata sempre, però cercando di mantenere la capacità di sviluppare in maniera originale le proprie idee, guardando verso un futuro innovativo.”

Rossella Cea


Pubblicato il 5 Luglio 2022

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