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Quando l’assessora diceva: “niente più consulenze, collaborazioni e assunzioni senza permesso…”

Sempre più grandi manovre e movimenti nella ‘nomenklatura’ regionale per guadagnare posizioni nella Puglia dell’era vendo liana, mentre i sindacati picchiano giù duro per difendere i retrocedendi che, almeno fino al giorno dell’Epifania, potrebbero non avere brutte sorprese.  E mentre sul Bollettino appare il nuovo bando per assumere ventinove dirigenti, che poi sarebbero in realtà meno della metà considerate le ristrettezze economiche e soprattutto la copertura finanziaria che arriva fino a 1 milione sporco di euro, c’è  qualche dirigente che s’è sistemato altrove appena in tempo. Per esempio chi è stato chiamato a dare man forte al presidente della Fiera del Levante come segretario generale dopo le dimissioni di Rolli: ecco il dottor Leonardo Volpicella, burocrate con credenziali niente male, spuntato anche lui dal mazzo dei manager di provata fede vendoliana, unto direttamente dal presidente della giunta. Giovane, capace, preparato e attentissimo all’abbigliamento, Volpicella però dovrà lasciare in fretta la direzione dell’Area Relazioni Istituzionali alla Regione Puglia, per cercare di ridare ossigeno a ciò che resta dell’oramai ex grande Campionaria barese senza badare troppo alle accuse –ancora da dimostrare- d’aver sistemato persone a lui molto vicine tra i revisori dei conti della società che dovra’ stimare gli immobili di proprietà delle asl regionali. Ma se nell’alta dirigenza regionale è periodo di vacche grasse con nomine, corse in avanti e manovre (…ma anche pingui e robuste buste paga), c’è chi dovrà stringere la cinghia: impiegati, funzionari e co.co.co., infatti, dovranno stare fermi per più d’un giro, come si leggeva nell’ultima missiva con oggetto ‘limiti assunzionali’ firmata congiuntamente dal neodirettore dell’Area Organizzazione e dell’assessora al Personale. Allo stato, facevano sapere la primavera scorsa Bernardo Notarangelo e Maria Campese, la Regione non poteva assolutamente procedere all’assunzione di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia contrattuale, compresi i rapporti di collaborazione continuata, continuativa e di somministrazione, anche con riferimento ai processi di stabilizzazione in atto, permanendo il divieto imposto dalla legge sul rispetto del patto di stabilità. Fuor di matafora e burocratese, finquando non ci sarà la certificazione positiva relativa, appunto, al rispetto del patto di stabilità interno per l’anno 2010 (rilasciata a fine marzo) nessun dirigente potrà assumere o prolungare contratti di collaborazione all’interno dei servizi regionali. Il divieto valeva per tutti all’interno dell’Ente pugliese, dal capo di gabinetto presidenziale ai signori direttori d’area, passando per i segretari di Consiglio e Giunta Regionale fino ai dirigenti regionali di servizio e d’ufficio. L’ordine della Campese e Notarangelo, in parole ancora più povere era: astenersi dal porre in essere atti o procedimenti volti all’acquisizione di personale con qualsiasi forma contrattuale, o alla proroga di contratti in essere, perfino allo scorrimento di eventuali graduatorie ancora vigenti. E quando ci si è visti arrivare il via libera? Beh, almeno le determinazioni di reclutamento all’interno della Regione avrebbero dovuto tenere conto del quadro normativo che contiene una serie di ‘disposizioni limitative’ in materia di assunzioni e di spesa del personale. Comunque, facevano sapere infine capoarea e assessora, qualunque assunzione di personale con qualsiasi forma contrattuale, dovrà essere preventivamente comunicata all’assessorato regionale alle Risorse Umane per la relativa autorizzazione. Blocco totale in entrata di nuovi dipendenti, ma soltanto sulla carta viste le selezioni tramite ‘short list’, colloqui e titoli messe in movimento dappertutto, negli uffici regionali pugliesi. In barba a centinaia di funzionari che stanno per tornare a stipendi e posizioni occupate oltre dieci anni fa…
 
Antonio De Luigi
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 29 Novembre 2011

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