Cronaca

Quanti profughi albanesi? Erano tanti

Giusto ventiquattro anni fa, il Vlora scaricava nel porto di Bari una moltitudine di profughi albanesi che, dopo essere stati internati nello Stadio della Vittoria per circa una settimana, vennero rimpatriati un po’ alla volta. Cosa non si è detto, scritto e filmato in proposito. Resta però un dubbio : In quanti sbarcarono da quella nave? Non essendo stati identificati tutti, è impossibile risalire a un numero preciso. Quasi tutti i media convennero su una cifra : ventimila. Alcuni però minimizzarono parlando di cinque-seimila persone. E allora? Gli scatti fotografici raccolti all’interno del vecchio Stadio danno l’impressione di un numero effettivamente contenuto. Ma quegli scatti fanno riferimento agli ultimi giorni di permanenza all’interno dell’impianto, quando già le partenze erano cominciate. E poi, prima che il Vlora attraccasse, molti albanesi avevano raggiunto a nuoto la riva, disperdendosi in città. Le fughe proseguirono nel corso dell’operazione di trasbordo dal porto allo Stadio : premendo contro le transenne e i cordoni di poliziotti gli albanesi aprivano facilmente varchi attraverso i quali riuscivano a scappare a decine. Stando così le cose, si può provare a definire con approssimazione accettabile quel numero controverso avorando intorno alle immagini che ritraggono la banchina del molo foraneo brulicante degli albanesi appena sbarcati. Quella massa umana appare stretta in un corridoio largo non più di trenta metri ed esteso oltre la poppa e la prua del Vlora, che di suo arrivava a 147 metri di lunghezza. Vogliamo considerare uno spazio di 30×180? Sono 5400 metri quadrati. Quei poveracci erano pigiati come sardine. Considerando una densità ‘da bus’, è ragionevole calcolare quattro persone per metro quadro : il che fa 21.600. Le stesse immagini ci dicono che altra gente era rimasta a bordo e che altri nuotavano nei pressi della nave (faceva un caldo feroce quel giorno e non furono pochi i collassi fra i profughi in attesa che le incerte autorità italiane prendessero un qualunque partito). Vogliamo aggiungere qualche altro centinaio di persone? Facciamo cifra tonda e arriviamo a quota 22mila. Insomma, erano tanti. Dunque, i media del tempo non avevano esagerato. Un bel grattacapo per il povero Enrico Dalfino, l’allora primo cittadino, che, privo dell’ausilio del Prefetto e del Questore (entrambi in ferie) e per di più contrastato dal Vice Questore Cisternino, ligio alla ragion di Stato invece che al buon senso, dovette fronteggiare si può dire da solo una situazione obiettivamente proibitiva. Sì, l’Italia non fece una gran figura nella circostanza, ma perché scaricare tutto su Dalfino? Quell’infelice di Cossiga, all’epoca Presidente della Repubblica, avrebbe potuto risparmiarsi di dargli del cretino e di invocarne la rimozione tramite il Ministro dell’Interno.

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 8 Agosto 2015

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