“Quanto accaduto a Foggia con una caccia all’uomo è una vergogna, siamo indifesi”
“Quanto accaduto a Foggia con una caccia all’uomo è una vergogna, siamo indifesi”: in questa intervista al Quotidiano, arriva lo sfogo indignato e angosciato, un grido di allarme, del Presidente Nazionale dell’Ordine dei Medici, dottor Filippo Anelli dopo la vile aggressione in gruppo organizzata a Foggia contro medici e infermieri e relativa devastazione di sala operatoria. Un episodio che avrebbe potuto avere conseguenze ancor più gravi.
Presidente Anelli, che cosa sta accadendo: medici e infermieri nel mirino e sotto assedio…
“Siamo arrivati e probabilmente lo abbiamo superato, al limite di tollerabilità e sopportazione. La situazione sta precipitando, gli specializzandi non vogliono più stare in reparto e men che meno che nei pronto soccorso, i medici anziani vicini alla pensione ci vogliono andare subito, chi può scappa al privato. Piano piano, se va avanti così, ce ne andremo tutti dal Servizio Sanitario Nazionale. In questo modo si rende un pessimo servizio alla sanità e al territorio, in particolare a quello di Foggia che viene ingiustamente marchiato e macchiato per qualche facinoroso e delinquente e si causano danni al funzionamento della sanità. Infatti la devastazione della sala operatoria e relative conseguenze hanno obbligato al rinvio di interventi già programmati con gravi disagi ai malati che attendevano da tempo”.
Che cosa significa questo episodio?
“La civiltà di un popolo si misura dalla capacità di saper dare risposte e attenzioni mediche ai poveri, agli ultimi, a chi non ha risorse e questo se andiamo avanti così finisce. Oggi l’uguaglianza sanitaria non è di fatto garantita, è il frutto della disorganizzazione e soprattutto dei tagli e degli investimenti modesti”.
Nel caso di Foggia, senza alcuna giustificazione per i violenti, lamentavano una presunta negligenza da parte dei sanitari che avrebbe portato a un evento tragico…
“Alt. Chi ricorre alle vie di fatto, e quello è stato un raid violento e indecoroso, ha sempre torto. In una nazione civile esistono, ammesso che possano avere delle argomentazioni, i giudizi, la Magistratura, i risarcimenti. Ma che senso ha malmenare i medici e assediarli? Da poco avevamo avuto un’altra vittima, non basta? Noi in reparto ci sentiamo indifesi, chiunque può entrare con una pistola o coltello. Facciano qualcosa, mettano controlli come in banca, ma andare avanti così non ha senso”.
50 persone all’assalto di una equipe medica…
“Roba da non crederci. Chiamatelo episodio di cronaca nera, delinquenziale, di stampo mafioso, certo che è inaccettabile”.
I medici stanno preparando azioni di risposta?
“I medici sono da sempre legati ad un senso dell’etico molto forte e alla volontà di curare sempre e tutti, senza distinzioni di persona. Ma la risposta tocca ai sindacati, non all’Ordine. Comunque penso che qualche cosa bolla in pentola, una protesta, una provocazione forte, forse uno sciopero”.
Nei pronto soccorso la gente spesso è esasperata per i lunghi tempi di attesa, come quelli delle liste per gli esami…
“Non è colpa dei medici, ma di un sistema mal gestito, senza innovazioni e riforme strutturali e paghiamo il conto in questo modo. Ai medici non potete chiedere i miracoli, lavoriamo con quello che abbiamo”.
Il ministro Schillaci si lamenta di un investimento previsto sulla sanità in due milioni…
“Ma lui è il governo, se non è in sintonia si dimetta. Gli riconosciamo la buona fede e la competenza, ma non ha senso usare i soldi del Pnrr per i cappotti termici alle case o per le armi. La sola vera risposta contro i tempi lunghi si chiama investire nella sanità con assunzioni di medici e personale. A che serve avere macchinari di ultima generazione se non abbiamo chi li faccia funzionare? La salute è un diritto, non dimentichiamolo. E poi gli ospedali e i pronto soccorso sono super affollati per visite innecessarie e per la mancanza di strutture territoriali. In ospedale e pronto soccorso non si dovrebbe arrivare, o solo in casi estremi”.
Bruno Volpe
Pubblicato il 10 Settembre 2024