Cronaca

Quasi due milioni ai nostri burocrati: premi e pagelle ai dirigenti pugliesi

Con la determinazione dirigenziale n. 126 del 13 febbraio scorso, adottata dal Dipartimento Risorse Personale e Organizzazione dell’ente Regione Puglia, sono state distribuite ai baldi dirigenti regionali le indennità di risultato per gli obiettivi raggiunti. Con i 2 milioni e 145 mila euro che si sono divisi i duecentodieci capi della burocrazia pugliese, in arrivo nella busta paga del prossimo mese di marzo, se non prima in quella corrente, la Pasqua sarà senz’altro per loro molto più serena. Nell’atto che mette in fila codici, importi e interim per chi ce l’aveva, il più premiato tra i dirigenti regionali pugliesi raggiunge gli oltre 28 mila euro ‘lordi’, mentre la media dei premi elargiti agli altri colleghi dirigenti viaggia su cifre che variano a seconda della valutazioni assegnate da un organismo indipendente di valutazione (OIV). Organismo che, con questo atto, ha riguadagnato gli anni persi dai precedenti organi, tra polemiche e tiri infiniti al bersaglio. Complimenti, dunque, al Presidente regionale Emiliano che finalmente, nella sua truppa di dirigenti e consulenti scelti, è riuscito a trovarne uno davvero bravo. E’ il caso del dottor Mario Aulenta, planato in Regione dall’Università di Bari ai tempi della I° Giunta Vendola in qualità di responsabile dell’Ufficio Ragioneria dell’Ente, tornando dopo un po’ alla carriera universitaria. Al prof. Aulenta, con l’atto 12672018, difatti, va riconosciuto il merito di aver risolto nel giro di un paio di anni, da presidente dell’OIV, un arretrato storico sulla valutazione professionale ed economica degli obiettivi raggiunti dai capi della burocrazia. Un arretrato che, nel periodo 2013-2015, ha visto in campo contrapposti fior di docenti e professionisti nei ruoli di componenti e presidenti dell’allora Nucleo di Valutazione. Insomma, Aulenta è riuscito laddove avevano fallito i vari Pinto, Angiola (…quest’ultimo candidato alle elezioni politiche del 4 marzo coi 5Stelle) attraverso un lavoro silenzioso che – in pratica – ha disinnescato valanghe di polemiche tra personale e rappresentanti sindacali. Tuttavia i mal di pancia, più che su criteri e valutazioni, erano puntati sulla palude in cui si erano arenate, smarrite e perse le buone intenzioni di rivalutare la dirigenza pugliese e non solo con le promesse sventagliate a raffica in campagna elettorale prima da Vendola, nel 2005 e poi dal successore Emiliano. Il quale non ha ancora spiegato bene che fine avrà fatto il suo ambiziosissimo –ma tuttora in convalescenza…- piano ‘M.A.I.A. e tanto altro affidato alle cure di una società regionale da oltre un anno. Ovviamente a spese dei contribuenti…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 23 Febbraio 2018

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