Cronaca

“”Quei camici bianchi fuori e neri dentro…se non paghi, niente visita!””

Antonio, meglio noto come Tonino, è uno che al rione San Paolo lo conoscono tutti da anni e anni perché ha sempre combattuto per la gente del quartiere, anche con la sua associazione per dargli servizi sociali. Eppoi quando è stato bene Tonino era sempre a bordo della sua ambulanza, correndo dappertutto. Ora, purtroppo, Tonino Silvestris sta male ed ha deciso i rendere pubblica la sua personalissima battaglia contro quel male che lo sta rodendo, anche se ciò che sta per raccontarci è solo una minima parte di quello che gli sta accadendo come paziente in dialisi, esattamente dal 30 aprile di quest’anno. “Sono stato operato presso l’Urologia del Policlinico Consorziale di Bari, dove con un intervento in Laparascopia, mi sono stati asportati tutti gli organi dell’apparato urinario e di conseguenza sono un dializato. Durante la preparazione per l’intervento ho fatto alcuni esami di routine, tra cui la visita Pneumonologica, dove m’è stato chiesto anche di fare una Tac al torace, nella quale mi viene rilevata una micronodularità’ (diam.6 mm) ai due lati dei polmoni, non calcificati. M’è stato spiegato che dopo l’intervento sarò sempre seguito, senza problemi. Invece dopo l’intervento sono nati un sacco di problemi. Dapprima sono stato trasferito in Nefrologia, dove sono stato praticamente sodomizzato in sala operatoria da due medici di Chirurgia Vascolare che dovevano farmi un impianto (fistola) per fare la dialisi”. Povero Tonino: un intervento che si effettua in tre quarti d’ora, lui è stato martoriato per sei (6) ore. E senza risultato. Ma ripassiamogli la parola. “”L’unico risultato dopo quell’ultimo intervento e’ che mi trovo con un braccio tutto tagliato, inutilizzabile e per di più sfregiato. Io purtroppo ho anche altre patologie come: diabete, ipertensione,coxiartrosi all’ancadx, aritmia cardiaca ed è per questo chiesi di fare la dialisi al policlinico,ritenendomi un paziente a rischio, non in grado di dializare in strutture private dove non c’è una adeguata assistenza immediata di pronto intervento. E proprio per questo mi fu detto che c’era posto solo nel turno di notte. Io ho accettato, in attesa che si liberasse qualche altro posto nei turni di prima mattina. Ma la cosa più grave è accaduta giovedì 21 giugno, quando mi sono recato al Policlinico, sempre nei reparti di Urologia per discutere dell’esame istologico. Ebbene, precedentemente avevo invano contattato alcuni medici dell’Urologia, per cercare di discutere l’esame istologico e tutti si sono rifiutati perchè dicevano che io ero un paziente del professore. Per parlare con il professore c’è un solo modo, chiamare la segretaria e fissare l’appuntamento, altri accessi al professore non esistono. Ieri mi sono recato in ospedale dove l’appuntamento era fissato dalle 13,00 alle 15,00. Siamo stati chiamati dalla segretaria, la quale ci invitava a pagare la visita che doveva fare il professore, mia moglie dice che non abbiamo la possibilità di pagare 200 euro, visto che di pensione prendo 277 euro al mese. Allora la segretaria riferisce al professore, il quale manda a dire che le visite si pagano, se non si puo’, andassero a casa loro: lui non visita gratis. Ora mi chiedo: io la prima visita pagai 177 euro avuti da mia nipote di 28 anni che lavora al nord. Dopo quella visita a pagamento dissi al professore che io non c’andavo più, perchè non sono in grado di pagare alcun onorario, tanto che lui mi rispose che non c’erano problemi. “Vieni quando vuoi”. Beh, io sono andato e invece sono stato messo alla porta subendo una grande umiliazione morale e psicologica da come venivamo guardati dalla segretaria e dalla gente che era in sala di aspetto”. La conclusione di quest’altra piccola storia ignobile di baroni e malasanità? E’ sempre lui, Tonino Silvestris a parlare. ” Cari signori, io oggi sono allo sbando, non so come fare e a chi rivolgermi sia per l’esame istologico e per il problema dei polmoni che forse potrebbe essere cancro e risolvibile visto le dimensioni. A chi mi devo rivolgere per essere aiutato? Il diritto alla salute esiste per chi come me percepisce 277 eurodi pensione al mese? Oppure devo lasciarmi morire? Oggi ho chiamato a un oncologo mi a chiesto 230 euro per la visita. Il medico del reparto di Urologia del policlinico al telefono ha detto che lui non si è laureato per fare beneficenza: le sue visite si pagano, non fa il missionario. Ma questi dottori percepiscono uno stipendio? Signori mie la mia vita con gli ospedali è una lunga odissea in dodici anni sono stato in sala operatori quarantacinque (45) volte. E oggi faccio la dialisi e non posso curarmi  la malattia ai polmoni perchè non ho gli euri per pagare il professore e nemmeno un punto di riferimento ho un indirizzo dove rivolgermi. Forse l’unica alternativa è il suicidio, ma servirebbe a qualcosa? Anzi, cambierebbe qualcosa? No, perchè questi medici sono bianchi da fuori con i loro camici, ma sporchi e neri dentro…

 

Francesco De Martino

 


Pubblicato il 27 Giugno 2012

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio