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Quel budello di San Girolamo tra cantieri, luci spente e zig-zag senza fine

Ecco un’altra perla di San Girolamo di Bari, dopo la palude a fianco del nuovo e luccicante ‘waterfront’ del quartiere in fase di costruzione e l’altra del megacantiere per 106 appartamenti dell’‘Arca Puglia’, misteriosamente chiuso da circa un paio di mesi. Dunque, questa terza parla interessa una via dai tre volti o, se preferite, dai tre nomi, come sanno bene i residenti della zona. E cioè una strada chiusa nella parte iniziale –almeno per una cinquantina di metri – che collega strada  ‘San Girolamo a Via R. Leoncavallo, Via Vito De Fano, Via Tomasicchio e infine Lungomare IX Maggio. La strada a pezzetti risulta chiusa per la realizzazione d’un edificio residenziale di edilizia privata denominato “Parco Verde 3”, un palazzotto come tanti altri in un quartiere dove la speculazione edilizia ha prevalso su tutto. Eggià perché, se in questa strada almeno vanno avanti nei lavori, l’ex centro sociale che doveva essere realizzato al posto della scuola ‘Duse’ in via Costa, all’angolo strada San Girolamo, si sa solo che i lavori iniziarono ad aprile 2014 e terminarono a giugno 2014, dopo le ultime elezioni amministrative, ma al momento è ancora tutto fermo. Bella roba. Ma torniamo alla strada inizialmente chiamata Trav. 27 di strada S Girolamo, più di 10 anni fa, successivamente alla realizzazione delle prime costruzioni: nel primo tratto da strada San Girolamo si chiama ancora Trav 27 di San Girolamo, subito dopo e fino a Leoncavallo Trav 14 di Via R. Leoncavallo, dal 15 Febbraio di quest’anno invece è nomata Via Luigi Fallacara. Ma solo nel tratto successivo al cantiere e solo sulla carta (Del. di GG N 77 del 15/2/2018), visto che della tavola toponomastica neanche si vede l’ombra, nonostante le rassicurazioni ai residenti dell’assessore alla Toponomastica Tomasicchio. In effetti esisterebbe una deliberazione del Consiglio votata in tutta fretta per un infarto che colpì una donna alle 5.00 del mattino, considerate le difficoltà del ‘118’ di trovare una strada praticamente inesistente sul navigatore e della recinzione del cantiere che bloccò l’autoambulanza a suo tempo (vedi foto) Insomma, dopo quell’episodio ci furono anche articoli sulla stampa che spiegavano a) le difficoltà dei residenti per raggiungere le loro abitazioni; b) i diversi nomi della strada. Andiamo avanti, anzi indietro nel tempo. A dicembre 2017, anche a causa della raccolta differenziata cominciata, appunto, a dicembre e delle difficoltà stavolta per i mezzi Amiu di raggiungere quella via, costretti a fare il giro da via Leoncavallo, i residenti hanno inviato al Comune una petizione (con una sessantina di firme) per la sua riapertura. Il Consigliere Michele Picaro ha depositato più d’una interrogazione che, però ha sortito pochi risultati, nonostante perfino un’auto in servizio della Polizia rimase imbottigliata in quella strada, dopo un inseguimento che portò all’arresto d’un paio di malviventi, lasciando che altri complici riuscissero a sfuggire. Insomma, parliamo d’una lingua di asfalto dissestato, che quando piove si allaga lasciando poco scampo. Beh, alla fine al Comune hanno scoperto che la strada è chiusa perché…pericolosa. E il motivo? Boh, Lo vorrebbero sapere in primis i residenti, che chiedono ancora all’assessore ai Lavori Pubblici Galasso quale sarebbe, appunto, il pericolo, il vero motivo della chiusura. Tra l’altro pure le lampade di segnalazione del cantiere sono spente e non segnalano nulla, e così non è più pericolosa? Chi conosce le strade-budello di San Girolamo sa che, invece, l’apertura di questa benedetta strada con tanti nomi (…e nessuno) sarebbe una valvola di sfogo importante per il traffico di tutto il quartiere, soprattutto nelle ore della scuola: si eviterebbe il caos della ‘Duse’. Infine, per ciò che riguarda l’assessore Tomasicchio che forse non sa che a San Girolamo esistono strade ancora con nomi provvisori, strade pubbliche non denominate o private denominate, non ancora passate nel patrimonio del Comune, farebbe bene a mettere assieme Ripartizione toponomastica, ripartizione Patrimonio e Lavori pubblici – settore strade – per impegnarsi a risolvere le questioni che vanno avanti da decenni. Almeno così la pensa chi, ancora prigioniero di un tratto di strada praticamente ‘fantasma’, ha presentato petizioni, interpellanze e interrogazioni, senza ottenere niente…salvo promesse e impegni campati in aria.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 5 Ottobre 2018

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