Cultura e Spettacoli

“Quella coltre uniforme, opprimente che copre il cielo e che ci fa mancare il respiro”

“E’ quella coltre uniforme, opprimente che copre il cielo e che ci fa mancare il respiro. E’ la metafora, ma anche la sensazione, di ciò che proviamo in questo momento. E’ come se tante nubi sparse si fossero condensate formando quel cielo plumbeo e compatto che ci toglie visione e respiro”: lo dichiara in questa intervista che ci ha rilasciato il noto giornalista ed intellettuale biscegliese Marcello Veneziani presentando il suo nuovo libro La Cappa (edito da Marsilio)

Perché quel titolo, Veneziani?

“Si riferisce al clima della nostra epoca ancora alla prese con la pandemia e con l’addensarsi di altri fattori concomitanti: l’abolizione della natura e la cancellazione della storia, la guerra tra i sessi e le censure ideologiche, il regime di sorveglianza e il controllo della nostra lingua, il pensiero uniforme, il politically correct e la perdita di Dio, dietro la Cappa”.

In che cosa consiste precisamente la distinzione tra natura e ambiente di cui si parla nel testo?

“La natura è senso del limite, accettazione della nascita e della morte, della vecchiaia e della differenza sessuale, ordine naturale, riconoscimento delle leggi biologiche, natura umana. L’ambiente è il surrogato tutto questo, non a caso l’ambiente può indicare anche un habitat artificiale, una fabbrica, un capannone. Viviamo in un’epoca che esalta i temi dell’ambiente e cancella i temi della natura.”

 

Siamo nel tempo del politicamente corretto: faccia qualche esempio

“E’ difficile vivere oggi senza il politicamente corretto. Nell’informazione, nel cinema, nella cultura, nel linguaggio nella politica, perfino a Sanremo, è una sfilata continua di ipocrisie lessicali e di finte trasgressioni. Il politically correct pretende di correggere la realtà e la diversità, non vede le cose come sono, ma trova parole per nascondere la realtà, è un codice d’ipocrisia, il moralismo in assenza di morale, il bigottismo in assenza di fede, l’antifascismo in assenza di fascismo…”

 

Abbiamo o stiamo smarrendo sull’altare della modernità il senso del sacro e del divino?

“La tecnica e la finanza, il materialismo e l’utilitarismo hanno cancellato ogni orizzonte spirituale e ogni apertura oltre la nostra dimensione terrena e presente. Dio brilla per la sua assenza, diceva Ortega y Gasset: e ne scontiamo gli effetti; la Cappa copre anche il cielo”.

Che cosa pensa quando vede il Papa rilasciare una intervista in tv?

“Non è tanto un’intervista televisiva a generare imbarazzo, ma la scelta di un programma e di un conduttore che rappresentano un preciso segmento di opinione pubblica, laicista e progressista. Un papa preceduto per giunta da un coro progressista, ateo e papista. Si presenta come il Papa che vuole abbattere i muri e poi erige muri invalicabili con l’altra faccia della cristianità, con i credenti conservatori, tradizionali o semplicemente estranei alla versione modernista, ecologista e puramente umanitaria”.

I media sono conformisti?

“Basterebbe vedere la coralità con cui seguono e giudicano gli eventi e i personaggi, dal covid al progressismo, da Draghi, al Papa e a Mattarella. La tv è un’imbarazzante fiera del conformismo”.

Bruno Volpe


Pubblicato il 15 Febbraio 2022

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