Quella prima volta del Bari in serie D…
Si spera ancora nella C. Dovesse invece essere la D la serie da cui ripartire, sarebbe la prossima la terza volta nella storia del sodalizio biancorosso. Il mesto ‘debutto’ in questo abisso del calcio avvenne nel torneo ’52-‘53, al termine del periodo più nero del calcio a Bari : tre retrocessioni consecutive… Ancora nel campionato 1949-1950 il Bari giocava in A. In capo a tre stagioni (per l’epoca un record nazionale) era riuscito a precipitare dal paradiso dei manti erbosi dei più prestigiosi impianti d’Italia all’inferno dei campi in terra battuta dei campi sportivi di provincia, accolto dall’alito rovente di spettatori assiepati a ridosso del campo di gioco, sempre pronti a vedere nell’arbitro e nella squadra ospite nemici da sconfiggere nel nome di un campanilismo ottuso e becero. Bolge dove il fattore campo era determinante due volte su tre. In quel torneo una squadra composta in buona parte da giocatori di serie B e C e perciò inadatti a quel clima non riuscì ad andare oltre il sesto posto, classificandosi alle spalle di Colleferro, Trani ed altri colossi del calcio coevo. Unica consolazione, essere arrivati più in alto di Terracina, Campobasso, Brindisi, Ostuni, Manduria… Accaddero in quel torneo due cose curiose : Il 12 ottobre ’52, terza giornata di campionato, il Bari era di scena a Pescara. La squadra stava lasciando l’albergo per raggiungere il terreno di gioco, quando il 32enne portiere Vanz, scendendo le scale, metteva un piede in fallo, ruzzolava e si fratturava un braccio. Poiché a quei tempi non erano ammesse sostituzioni, si andava in trasferta solo in undici. Il Bari dovette così scendere in campo con un uomo in meno, col centravanti Voros al posto di Vanz. Voros fu strepitoso, scrive Gianni Antonucci, Finì 1-1. Un’impresa. Secondo episodio : Il 25 gennaio il Bari doveva affrontare il Trani. Essendo le casse della società vuote (i calciatori da tempo non prendevano lo stipendio), fu indetta la giornata della solidarietà. Ciò significava che tutti avrebbero pagato il biglietto, compresi autorità, dirigenti, giornalisti ed abbonati. Contro il Trani (ancora il solito, ‘monumentale’ Antonucci) si raggiunse l’incasso record del torneo : oltre cinque milioni e mezzo di lire. Subito dopo la partita, che finì 1-1, i calciatori sequestrarono l’incasso dividendoselo quella stessa sera all’interno di una trattoria del centro. Il presidente Lonero minacciò una denuncia all’autorità giudiziaria, ma non se ne fece nulla… L’anno successivo il Bari fece interamente il suo dovere e si classificò primo. Tornando al presente, chissà che con qualche manfrina non si riesca a rimediare l’iscrizione al torneo di C. In questo caso sarebbe il nono campionato.
Italo Interesse
Pubblicato il 10 Agosto 2018