Cronaca

“Quello di oggi non è uno sciopero ideologico o politico, chi lo legge così sbaglia”

“Quello di oggi non è uno sciopero ideologico o politico, chi lo legge così sbaglia”: lo dice in questa intervista che ha rilasciato al nostro giornale Pino Gesmundo, segretario generale confederale Cgil Puglia presentando lo sciopero generale di otto ore indetto dal sindacato per oggi e comizio conclusivo di Maurizio Landini.

Gesmundo, in una intervista al nostro giornale il noto economista Di Taranto ha sostenuto che questa manovra non va contro i poveri e che si tratta di uno sciopero sbagliato…

“Naturalmente rispetto le opinioni di tutti, anche se questa proprio non la posso condividere. Non è vero che  la CGIL abbia assunto una posizione ideologica o ancora di più politica. Del resto nel passato abbiamo protestato contro manovre sia di destra che di sinistra, pertanto affermare che in noi ci sia una vena ideologica o di pregiudizio è sbagliato. Ad esempio abbiamo preso posizione come ricorderete contro le scelte di Draghi e diciamo che tutto sommato questa manovra segue quell’ orientamento, fiscalmente ad esempio è profondamente sbagliata ed ingiusta. Secondo noi si accanisce contro i ceti poveri, favorisce il precariato con i voucher e non rende stabile il lavoro. In questo modo penalizza le stesse imprese oneste e perbene tanto che su questo punto persino Confindustria la pensa come noi. I voucher stanno distruggendo sia l’agricoltura che il turismo”.

E’ uno dei rari casi in cui sentir parlare lei e il Presidente di Confindustria è molto simile…

“Confindustria nella persona di Fontana ha fatto delle critiche che il reputo corrette e di buon senso e complessivamente ha dato della manovra un giudizio negativo. Mancano gli investimenti al sud, anzi il sud è di fatto assente in quanto questo è un governo a trazione nordista. Poi dobbiamo segnalare il gravissimo problema delle autonomie differenziate che creano disastri nel momento in cui si parte da una differenza egoistica tra regioni, insomma, non si parte tutti uguali, ma con fardelli negativi alle spalle. Per esempio che senso ha parlare di autonomia differenziata quando al sud mancano infrastrutture, la sanità spesso fa acqua, la scuola anche, la viabilità e le ferrovie anche?”.

Banca Italia ha criticato sul contante che spinge alla evasione fiscale…

“Ha ragione. Qui al posto di recuperare evasione fiscale e di essere duri su chi non paga le tasse si incentiva l’ evasione alzando il tetto del contante. Per carità, non tutti coloro che girano con 5.000 euro sono evasori, però la tentazione esiste. Il problema qui è culturale, bisogna invitare alla tracciabilità, all’uso della moneta elettronica. Lo Stato deve educare il cittadino a pretendere la fattura o lo scontrino, basta con la storia che vai dal medico, dal dentista o avvocato si rinuncia alla fattura per motivi di clientela o per non pagare le tasse. Chi lo fa è corresponsabile dell’evasione. A nostro avviso occorre certamente una forte attività repressiva e sanzionatoria dell’evasione, ma anche una svolta culturale da parte dello Stato”.

Politiche attive del lavoro, a vostro parere sono incentivate? Anche su questo Confindustria ha mugugnato…

“Si poteva e doveva far meglio, abbassando ad esempio il cuneo fiscale e privilegiando politiche virtuose ed invece se ne sono usciti con i voucher che favoriscono il precariato. Tutto questo danneggia anche le imprese corrette. In quanto alle politiche attive del lavoro ad esempio il governo se la prende solo col reddito di cittadinanza”.

Però l’istituto non ha dato grandi risultati…

“La penso diversamente. Effettivamente era ed è un istituto ibrido che in parte ha funzione di sostegno solidale e in parte di avviamento al lavoro, ma non ha funzionato perchè gli uffici del lavoro non vanno bene. Però bisogna riconoscere che durante la pandemia il reddito ha avuto effetto di drenaggio su varie situazioni di disperazione. Senza il reddito e le organizzazioni sindacali ci sarebbero stati problemi di ordine pubblico. E’ vero, alcune volte non ha funzionato e ci sono stati abusi che vanno perseguiti con fermezza. Ma da questo ad abolirlo ne corre”.

Insomma, che cosa invocate?

“Una manovra diversa, che si occupi di lavoro, servizi, uguaglianza, dignità, e soprattutto si renda conto che esiste il Sud del Paese”.

Bruno Volpe

 


Pubblicato il 14 Dicembre 2022

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