Cronaca

“Questa variante modificata gira da aprile”

“Bisogna accertare se la cosiddetta super variante inglese del Covid è strutturale o accessoria, meglio aspettare”: il noto virologo prof. Giulio Tarro risponde al Quotidiano sul delicato tema del super virus Covid mutato riscontrato in Inghilterra e altre nazioni, circostanza che getta qualche ombra sulla vaccinazione di massa annunciata e programmata a breve.

Professor Tarro, le notizie che arrivano dall’ Inghilterra sembrano darle ragione. Lei fu il solo a predicare prudenza, dicendo che i virus geneticamente cambiano…

“Non amo vantarmi, ma questo lo dissi da tanto tempo. Ora sappiamo che questa variante modificata gira da aprile, anche questo lo avevo detto, inascoltato. Qualcuno dice che non è inglese, ma olandese, vedremo. In ogni caso da che mondo è mondo i virus geneticamente mutano, è l’abc della virologia”.

Ma di che cosa si tratta?

“Occorre valutare se la variazione è accessoria o a livello di proteina strutturale. Se è accaduto questo, duole dirlo, il vaccino appena creato, è inutile, perchè elaborato su una proteina diversa e ne arriva una nuova. Solo gli inglesi ce lo potranno dire con esattezza, visto che i primi casi sono arrivati l’ 8 Dicembre”.

Che fare?

“In attesa di valutare se questa variante è accessoria o strutturale, sarebbe più saggio per lo meno rinviare la vaccinazione e questo entusiasmo eccessivo”.

Che cosa sarebbe stato meglio fare?

“Dare una risposta immunitaria, la cura è preferibile rispetto al vaccino e non possiamo escludere che il vaccino americano possa avere effetti negativi e collaterali sul genoma. Del resto contro Aids ed epatite C non siamo stati capaci di trovare vaccini, ma cocktail di medicine con buon risultato”.

Che cosa spinge a questa corsa al vaccino?

“Dato per assodato che io non sono contro i vaccini, questo vaccino al momento è tutto da verificare e forse persino dannoso. La scelta giusta è proteggere i vecchi e immunizzare i giovani per avere l’immunità di gregge. Una volta, le guerre si facevano per il petrolio, oggi accanto a quello, per le cure e per gli affari che ne derivano, spesso in danno delle nazioni veramente povere. Perchè le medicine sono fonte di affari e di lobby. Non crediate che le case farmaceutiche siano benefattori, ma traggono guadagni”.

Bruno Volpe

 


Pubblicato il 22 Dicembre 2020

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