“Questione Xylella”. Non c’è tempo da perdere, serve il commissario
A sollecitare il governo Meloni è il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, che chiede più risorse per il settore
Per la Xylella fastidiosa degli ulivi in Puglia non c’è più tempo da perdere. E l’urgenza riguarda non solo l’eradicazione delle piante infette, ma anche le procedure per i ristori agli olivicoltori, che in questi anni hanno visto azzerati i loro ricavi di produzione, oltre che per il sostegno al reimpianto con varietà resistenti alla batteriosi responsabile del disseccamento rapido degli ulivi o con altre tipologie produttive. A lanciare l’allarme, questa volta, è la Cia (Confederazione italiana agricoltori) che sull’emergenza Xylella in Puglia sta chiedendo al Governo subito la nomina di un commissario straordinario con pieni poteri e maggiori risorse a disposizione, per fronteggiare l’agonia del comparto nella nostra regione. Infatti, secondo l’Organizzazione confederale di via Mariano Fortuny a Roma, la Regione Puglia non riesce ad attuare strategie celeri ed efficaci nell’azione di contrasto alla Xylella, perciò servirebbe avviare immediatamente una regia nazionale per evitare che il comparto olivicolo pugliese, già compromesso per quasi il 50%, possa subire ulteriori danni produttivi e di filiera. Infatti, l’appello di Cia-Agricoltori italiani al governo Meloni e, più in particolare, al ministro Francesco Lollobrigida di Fdi, titolare del Dicastero romano di via XX Settembre, è quello di porre subito rimedio sia allee lentezze riguardanti l’estirpazione delle piante infette, sia l’erogazione dei ristori agli olivicoltori. Secondo Cia-Agricoltori italiani, la Regione Puglia ha iniziato a occuparsi del fenomeno Xylella solamente da due anni e l’area infetta, negli anni di immobilità dei decisori politici, si è man mano allargata. Infatti, ha rilevato Cia in una nota, la batteriosi della Xylella da Lecce ha raggiunto le province di Brindisi e Taranto, per fare poi ingresso anche nel Barese ed attualmente l’area interessata si estende, ormai, su quasi 750 mila ettari. “Alcuni esponenti istituzionali regionali, negli anni successivi ai ritrovamenti dei primi focolai, hanno preferito dare credito a pseudo ambientalisti con teorie che nulla avevano a che fare con la scienza” – ha dichiarato il Presidente nazionale Cia, Cristiano Fini. “In tema di responsabilità – ha proseguito Fini – confidiamo nella neo istituita commissione di inchiesta parlamentare sulla Xylella che ci auguriamo possa portare alla luce tutto quello che è successo”. Per Cia, inoltre, il Piano per la Rigenerazione Agricola della Puglia, dedicato alle aree infette, fu ideato come strumento di finanziamento straordinario, ma si avvale di procedure ordinarie che non sono in grado di gestire l’emergenza. Al momento le eradicazioni sono in ritardo di almeno un biennio ed infatti, ha sottolineato la Confederazione di via Fortuny, sono state recentemente estirpate piante dichiarate infette nel 2021, mentre chi ha provveduto a eradicare in proprio, è ancora in attesa dei contributi regionali. Invece, per quanto concerne il sostegno al reddito alle imprese agricole previsto da detto Piano, sono stati parzialmente erogati solo i fondi relativi al 2018, mentre si registrano ritardi inammissibili anche per le risorse destinate al reimpianto nelle aree infette. Quindi, Cia ritiene indispensabile un cambio di velocità nel Piano di contrasto della Xylella con la nomina di un commissario “ad acta” con poteri speciali, risorse umane e finanziare adeguate. “Da parte nostra – ha concluso il Presidente nazionale di Cia – continueremo a fornire tutta la collaborazione alle istituzioni europee, governative e regionali e alla comunità scientifica, come stiamo facendo ininterrottamente dall’autunno del 2013, per salvare quello che rimane della olivicoltura pugliese e dell’intera olivicoltura nazionale”. Una richiesta, questa di Cia, che la Regione Puglia verosimilmente non condivide e che il governatore pugliese, Michele Emiliano, già qualche settimana fa ha dichiarato di voler contrastare, poiché a suo avviso non sussistono i presupposti per un commissariamento sul tema Xylella, poiché la Regione sta procedendo secondo le regole ed i tempi burocratici che l’iter ordinario impone. Sta di fatto, però, che dagli olivicoltori interessati ai ristori ed ai reimpianti è sovente ascoltare sulla questione Xylella un antico detto popolare. Ossia che per tale problematica, in Puglia, “la cera si scioglie, ma la processione non cammina!” Solo che in questo caso “a sciogliersi” non sono le candele della processione, ma la redditività di un comparto, quello olivicolo per l’appunto, che nella nostra regione un tempo era trainante per l’agricoltura regionale, oltre che di rinomanza mondiale per quantità e qualità.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 31 Marzo 2023