Cronaca

Raddoppio di via Amendola: una petizione per dialogare

Lavori in via Amendola, arteria tra le più trafficate d’Italia, i residenti continuano a mobilitarsi, anche attraverso una  petizione che, in un paio di settimane, ha già raccolto circa trecentocinquanta firme. Lo scopo? Portare al Comune di Bari una grande porzione del quartiere e di tutti i baresi per contrastare -fin che si può…- le criticità che si stanno per creare. In fondo prevenire è meglio che curare. Dunque, gli abitanti di Via Amendola e del quartiere San Pasquale hanno avviato questa petizione popolare chiedendo in sostanza di alleggerire il traffico, in particolare spostando fuori dalla cerchia urbana, alla stazione Mungivacca di FSE, il megaparcheggio di scambio che stanno per costruire alle spalle dell’Executive Center. Ancora più in dettaglio: il Comune nel 2016 ha adottato il proprio PUMS (Piano Urbano Mobilità Sostenibile) decennio 2016-2026 disegnando la viabilità della città dopo aver recepito le direttive europee in tema di riduzione di traffico, inquinamento acustico, ambientale e incidenti. E il grande cantiere che tra breve sposterà i binari RFI deviandoli all’interno, prevede la creazione di tre nuove stazioni ferroviarie+metropolitana superficie. Una delle più grandi sarà “Executive”, alle spalle del centro terziario e dal complesso residenziale di via Amendola. Annesso alla stazione è previsto il più grande parcheggio di scambio a pagamento della città, seicento posti circa, per auto e pullman provenienti dalle arterie extraurbane della Strada Statale 100 e tangenziale annessa. Questa nuova stazione, per completare il quadro, sarà anche fermata della nuova tratta cittadina metropolitana, visto e considerato che il progetto prevede lo scambio gomma-metrò. Le principali vie di accesso a questo nuovo megaparcheggio saranno da via Amendola: viale Einaudi/via Amendola, un altro via Amendola/via Pietro Laforgia e un terzo meno importante dalla rotonda via Caldarola/via Magna Grecia. Oggi via Amendola è la strada più trafficata di Bari ed è stata classificata in passato la sesta strada più trafficata d’Italia. E gli automobilisti baresi che lo sanno bene, se possono, la evitano. Ma torniamo ai nodi che potrebbero lasciare il raddoppio di via Amendola una specie di incompiuta, con gravi danni su salute e benessere dei residenti. I lavori di allargamento, infatti, renderanno il traffico più scorrevole, però l’enorme flusso di veicoli previsto dal nuovo parcheggio di scambio peggiorerà la qualità della vita d’una vasta area cittadina ad alta concentrazione residenziale. Per evitare questo la petizione di cui sopra contiene poche, ma ben chiare istanze: 1) che la stazione di Mungivacca FSE diventi stazione della nuova tratta della metropolitana di superficie e che l’annesso parcheggio diventi di scambio intermodale al posto di quello previsto alla stazione “Executive”; 2) che il parcheggio della stazione di via Amendola “Executive” non sia di scambio intermodale ma di mobilità sostenibile ed ospiti al massimo venti posti auto per operazioni carico scarico (es. max 20 min), e il restante spazio inizialmente destinato a parcheggio convertito a verde, sport, aggregazione, a beneficio del quartiere; 3) spostamento del parcheggio pullman Ferrovie Sud Est da via Amendola al parcheggio della stazione Mungivacca; 4) che il parcheggio AMTAB previsto tra via Sette e via Tridente sia interrato oppure, in subordine, che divida la sua superficie in eguali parti verde pubblico e posti auto. I componenti del comitato (Cell.: 3465036622 per chi volesse aderire) stanno lavorando sodo per far conoscere a una platea sempre più vasta le proprie ragioni, per portarle infine all’attenzione degli amministratori civici. E allora a Palazzo di Città bisognerà davvero confrontarsi, dialogare e decidere con cittadini e residenti, rispettando principi e slogan sventolati e stampigliati nelle ultime campagne elettorali…

Francesco De Martino


Pubblicato il 23 Ottobre 2020

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