Rapaci e chaperon, il progresso chiamato Federico II
La falconeria è un’antichissima pratica venatoria basata sull’uso di falchi o altri rapaci per catturare prede, solitamente altri uccelli. Tornata in auge, la falconeria è oggi hobby diffuso in Europa e Nord America e praticato da figure estremamente preparate. Se chiunque può prendersi cura di un cane o di un canarino, ciò non vale quando si ha a che fare con poiane, astori o sparvieri. Il falconiere del terzo millennio non improvvisa. Studia, sperimenta, prende subito confidenza con guanto e chaperon. Cos’è quest’ultimo? E’ il cappuccio col quale si copre la testa del rapace ad eccezione del rostro quando l’animale non viene impegnato nella caccia. In questo modo il rapace sopporta meglio la permanenza in voliera e la compagnia dell’uomo (col quale non avrà mai un rapporto affettuoso). L’invenzione dello chaperon viene attribuita ai falconieri del Medioriente. Il primo ad introdurla in Occidente fu Federico II di Svevia, noto appassionato di falconeria, argomento a cui dedicò un libro rimasto famoso, il ‘De arte venandi cum avibus’. Una tecnica rivoluzionaria, se confrontata col precedente e crudelissimo costume del “cigliare” (cucire) le palpebre del rapace per poi gradualmente allentare la sutura con l’avanzare del livello di addestramento ; un costume sicuramente responsabile di non pochi accecamenti e del quale si parla nel Libro VI dell’opera sopra citata. L’invenzione dello chaperon ha rappresentato il primo passo verso un approccio finalmente rispettoso nei confronti del rapace. Un rispetto che oggi va sconfinando nella mania, visto che esistono cappucci personalizzati arricchiti di pietre preziose (un capriccio da riccastri mediorientali). L’importante è che lo chaperon sia ‘su misura’, cioè adeguato alla specie. Questi cappucci sono solitamente realizzati in cuoio lavorato in modo da assumere una forma a goccia. Una feritoia triangolare lungo il bordo permette di calzare il cappuccio sull’animale partendo dal rostro, che viene lasciato all’esterno. Ai lati della feritoia il cuoio forma un rigonfiamento studiato per proteggere gli occhi. Due lacci di chiusura, posti posteriormente rispetto alla feritoia, stringono longitudinalmente lo chaperon rispetto al rostro, assicurandolo cioè contro la parte posteriore del cranio. Un terzo laccio di cuoio regolabile è posto alla sommità del cappuccio ; il falconiere avrà sempre cura che lo chaperon non aderisca mai eccessivamente alla testa del rapace. Gli stili di realizzazione dei cappucci sono sostanzialmente due : lo chaperon anglo-indiano, realizzato da un unico pezzo di cuoio secondo l’antica tradizione araba, e quello americano-olandese ottenuto da tre distinti pezzi di cuoio.
Italo Interesse
Pubblicato il 23 Luglio 2015