Primo Piano

Recupero ‘Japigia’ e ‘San Marcello’, un’incompiuta che costerà cara

San Marcello, l’area ghetto di case popolari con parrocchia annessa che, però, quotidianamente attira migliaia di studenti in prossimità del Politecnico e del Campus universitario di Bari, attende dal lontanissimo 1996 di essere risanato. Eppure solo nel 2006 l’Amministrazione Municipale retta all’epoca dalla prima Giunta Emiliano decise, nell’ambito dei Piani Integrati di Recupero delle Periferie proposti dalla Regione Puglia, di presentare due Piani; uno per Japigia e l’altro, appunto, per S. Marcello. Il Piano di rigenerazione urbano integrato di Japigia, oggi non ancora ultimato, ha dato risultati facilmente verificabili come ad esempio l’abbattimento delle vecchie catapecchie per gli sfrattati (di fronte al Comando dei Vigili Urbani) che hanno in pochi mesi trovato collocazione in case nuove, riacquistando una dignità di cittadini calpestata per troppi anni. Ma dopo, cos’altro è cambiato nell’ampio quadrilatero che interessa il megaintervento di riqualificazione che vede impegnati Comune di Bari e Regione Puglia? A Leonardo Scorza, già presidente della Sesta Circoscrizione Carrassi/San Pasquale/Mungivacca, cadono le braccia: <>. Allora, ricapitoliamo: il Piano Integrato di Recupero delle Periferie (Pirp) prevede l’utilizzo di fondi tra Pubblico e Privati (Comune di Bari, Istituto Autonomo Case Popolari Bari, Regione, Associazione di Giovani Imprenditori, Politecnico di Bari, Associazionismo del privato sociale): approvato a Giugno 2006 e finanziato a Settembre 2008 dalla Regione Puglia per 2.8 Milioni di euro. Ma fino a oggi questo piano ha visto la sola ristrutturazione delle Palazzine IACP, ad eccezione della Palazzina ‘O’, che presto sarà ristrutturata. L’intervento prevedeva il rifacimento della fogna nera/bianca e della pubblica Illuminazione; quest’ultimi lavori, pur essendo stati appaltati ad aprile scorso, non si capisce cosa si aspetta per avviarli. Parliamo di circa 550mila euro. Rimane purtroppo sospeso anche tutto il resto, da realizzare. E questo per il fatto che l’Impresa “SCARL Srl”, capofila della Associazione dei Giovani Imprenditori ( lo stesso gruppo di giovani Imprenditori che ha operato a Japigia) per ritirare il Permesso di Costruzione delle Opere Private (PDC) ha presentato tutto, tranne il versamento degli oneri di costruzione ( si aspetta da Gennaio 2014); per il Rilascio del Permesso di costruire delle Opere Pubbliche (tra cui quella che dovrebbe essere la Sede del II Municipio con annesso parcheggio sotterraneo) per le quali nulla deve essere versato, vi sono tutti pareri di congruità della Ripartizione Edilizia Pubblica, ma sempre l’Impresa SCARL deve ancora consegnare altri atti, senza i quali il permesso non può essere rilasciato. In ballo tra fondi pubblici  ed interventi privati ci sono circa 12 milioni  di Euro>>. Ma tutto è ancora fermo, come detto all’inizio. Ed è normale che questi ritardi mettano decisamente a rischio un intervento di cui, però, all’interno del Piano Triennale delle Opere Pubbliche, approvato di recente in Consiglio, non c’è traccia. E’ una dimenticanza? Ma se così fosse, anche il Bilancio di previsione è errato. Una curiosità poi che lascia basiti è riscontrare la presenza in quel Piano d’un intervento da oltre 1 milione così denominato  “Pirp San Marcello: acquisizione suolo di proprietà demaniale”, che nei verbali delle riunioni degli ultimi due-tre anni si era deciso (non venendo occupata alcuna area demaniale per costruire gli otto alloggi ERP) di utilizzarne 620mila per l’acquisizione di villa Giustiniani, così come concordato dall’ex Assessore Comunale Giannini con i proprietari. Insomma, tocca al nuovo Sindaco e assessori al ramo darsi finalmente da fare per questo piano di recupero delle periferie baresi, dopo che la precedente amministrazione è stata praticamente assente. Senza dire che l’assessore regionale all’Urbanistica quei milioni di euro destinati alla Città di Bari, alla fine, potrebbe davvero decidere di destinarli a qualche altro Comune più virtuoso, a un’amministrazione che chiacchiera meno e non passa dodici anni tra proclami e promesse, mandando una dozzina di milioni in malora  …

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 24 Ottobre 2015

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