Cronaca

Reddito di dignità, programma di governo…pardon del governatore Emiliano

Pronto ad accantonare in fretta consulenze e stipendi d’oro nelle perforate Ferrovie Sud Est gestite dalla sua Regione, eccolo subito deciso a toccare ben altri tasti, il governatore pugliese. Ad esempio, quello del reddito minimo per tutti, altrimenti detto Reddito di dignità: quello buono magari ad accalappiare il consenso di indigenti e disoccupati, ma soprattutto buono per le onnipresenti stagioni pre-elettorali. Ed ecco, allora, Michele Emiliano che stamani incontra i sindaci pugliesi per spiegare e rispiegare il percorso, appunto, del ReD (acronimo forse ben studiato a tavolino che sa di “rosso“, magari per caso in una regione che ha virato più per simpatia che convinzione a sinistra, da dodici anni..) che poi sarebbe quella misura di inclusione sociale e lotta alla povertà che sta, come assicura il buon Emiliano, per essere attivata in Puglia. Appuntamento, dunque, per questa mattina dalle ore dieci alle tredici presso il Cineporto di Bari, all’interno della Fiera del Levante, senza scordare di invitare a partecipare tutti i consiglieri regionali interessati al tema. E che ci tengono a farsi immortalare bene in vista su questa argomento, come detto, molto sentito tra le classi meno abbienti, diciamo così. Di certo si sa che interverranno gli assessori ai Servizi Sociali Salvatore Negro e al Lavoro, Sebastiano Leo. Coordina i lavori la brava Titti De Simone, siciliana trapianta già assessora comunale a Bari – per una se pur breve stagione – nonchè consigliera personale del presidente per l’attuazione del programma. Appunto, del suo bel programmino per essere eletto a livelli sempre più alti e nazionali non scordando di garantire uno ‘stipendiuccio’ a chi non compila modelli 730/740, però magari ha voglia di sacrificarsi per il bene pubblico. Ma andiamo con ordine: un mese fa il consiglio regionale ha approvato a maggioranza il ddl contenente le misure di contrasto alla povertà tanto volute, bisogna dirlo, dalla giunta Emiliano. Potranno accedere al ReD pugliese tutte le persone e famiglie residenti in Puglia da almeno un anno che abbiano reddito Isee familiare non superiore a 3mila euro, compresi i cittadini stranieri che possano dimostrare di avere la propria residenza, ovvero il luogo in cui hanno la dimora abituale in Puglia da almeno 12 mesi. In particolare la prima stesura prevede fino a un massimo di 600 euro al mese per circa 60mila pugliesi, ogni anno. Ma sentiamo cosa ne dice Emiliano, pronto a ricordare immediatamente che il 1° marzo il Consiglio regionale della Puglia ha approvato la legge sul “Reddito di Dignità”, che poi –guarda caso…- è uno dei principali provvedimenti del programma di governo regionale. Eppure nella sua lettera di invito ai Sindaci, il capo della giunta pugliese ha ovviamente rammentato che la nostra Puglia è la prima regione a dotarsi di questa misura, con un investimento di 70 milioni ogni anno. <>, ha rassicurato ancora Emiliano. Dunque, una misura non assistenzialista, che prevede una indennità economica per tutte le persone che si trovano sotto la soglia dei 3mila euro ISEE annui, in cambio di formazione professionale orientata alla acquisizione di nuove competenze, e di attività o prestazioni utili alla collettività. Il reddito assicurato dall’ex sindaco di Bari in sostanza sarebbe un “patto sociale personalizzato”, che coinvolge tutto il nucleo familiare nel reinserimento sociale e lavorativo, coordinando tutti i servizi regionali, dal Welfare alle politiche attive del lavoro, abitative, formative, culturali, della salute. <>. Bene, dopo i soliti battimani e dichiarazioni di intenti, non resta che aspettare il reddito “rosso” promesso da Emiliano a favore di una regione sempre più …in sprofondo rosso.

Francesco De Martino


Pubblicato il 30 Marzo 2016

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