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Regionali, Schittulli si “avvicina” ad Emiliano

La partita delle elezioni regionali per la successione al governatore uscente Nichi Vendola è tutt’altro che chiusa. Infatti, a smentire i pronostici di quanti sostengono che, se il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione sarà Michele Emiliano, in Puglia il centrodestra è destinato nuovamente a perdere la corsa alla guida dell’Ente, c’è un recente sondaggio dell’Istituto Ipr, diretto da Antonio Noto, eseguito giovedì scorso, 20 novembre, che lascia intravedere un notevole recupero del centrodestra qualora alla guida della coalizione ci fosse il presidente uscente della Provincia di Bari, Francesco Schittulli. Difatti, su un campione di 1000 intervistati con il sistema metodologico C.A.T.I., la distanza tra Emiliano e Schittulli è in media di appena 6 punti di percentuale in favore del segretario pugliese del Pd, a fronte dei circa 20 punti di distacco, sempre a favore di Emiliano, registrati lo scorso settembre, quando il nome dell’oncologo barese non figurava ancora tra i candidati per la guida della Regione. Da non dimenticare che Schittulli ha ufficializzato la propria discesa in campo solo a metà ottobre, mentre l’ex Primo cittadino di Bari ha avviato la propria campagna propagandistica per succedere a Vendola già da qualche anno prima della scadenza del proprio mandato alla guida del Comune di Bari. Infatti, dall’esame dei dati riportati nelle tavole di analisi dei sondaggi effettuati a partire dallo scorso mese di agosto emerge che allo stato attuale sul nome di Schittulli, come candidato presidente della Regione, vi è un forte deficit conoscitivo nell’elettorato pugliese rispetto a quello di Emiliano. I dati al riguardo dell’Istituto diretto da Noto rilevano una conoscenza del 30% circa per il presidente della Provincia di Bari ed oltre il 70% per l’ex sindaco del capoluogo pugliese. E proprio questi numeri fanno ipotizzare che una maggiore conoscenza tra i pugliesi del nome di Schittulli, come antagonista di Emiliano alle regionali, potrebbe far acquisire al centrodestra addirittura un vantaggio (statistico) sul candidato del centrosinistra, che da mesi invece è sempre in testa nelle classifiche dei diversi Istituti di sondaggio sulle prossime elezioni regionali. Quindi, non è affatto da sottovalutare, ai fini elettorali, l’importanza per il centrodestra pugliese dell’eventuale slittamento, da marzo a maggio, della data di svolgimento della consultazione elettorale. Infatti, un allungamento di circa due mesi della campagna elettorale regionale, se il candidato presidente del centrodestra fosse Schittulli, sarebbe una notevole possibilità in più per far conoscere il nome del contendente di Emiliano alla guida della Regione, presentato dal fronte dell’attuale opposizione, in consiglio regionale, alla maggioranza che da dieci anni guida ininterrottamente la Puglia. Ma, diversamente a ciò che si ipotizza nel recente sondaggio dell’Istituto Ipr,  lo scenario politico definitivo per le prossime regionali pugliesi è ancora tutto da delineare, non solo per i nomi in campo alla corsa della guida regionale ma anche per le alleanze tra partiti. E quindi per gli schieramenti. Infatti, un importante fattore di imprevedibilità potrebbe essere proprio la nuova legge elettorale che la Regione dovrà approvare prima di fine Legislatura. Una legge che, oltre a ridurre da 50 a 70 i membri dell’Assemblea (come imposto, per altro, da una legge nazionale del 2012), potrebbe riservare qualche sorpresa rispetto alle attuali regole di elezione del presidente ed alle soglie di sbarramento per l’ottenimento dei seggi. Però, a dare comunque importanza ai sondaggi c’è pure il direttore dell’Agenzia di comunicazione che sta curando la campagna propagandistica dell’ex Primo cittadino barese, Giovanni Sasso, che con una nota ha dichiarato: “In dieci anni di comunicazione politica, con più di cento campagne elettorali alle spalle, mi è capitato molto raramente di vedere un candidato che pubblica sondaggi che lo danno perdente, e anche in modo abbastanza netto. Un plauso all’onestà di Schittulli. Un politico che comincia la sua campagna elettorale confessando di avere un consenso nettamente inferiore a quello del proprio avversario è una rarità”. Inoltre, Sasso ha rilevato “che è tecnicamente sbagliato paragonare sondaggi di istituti diversi, effettuati in momenti diversi, con metodi e campioni diversi. Sarebbe più corretto fare confronti con sondaggi realizzati dallo stesso istituto”. E conclude: “Quelli di Swg danno Emiliano stabilmente in vantaggio su Schittulli con più di dieci punti, sia ad agosto, sia a novembre”. In realtà, da quest’ultima dichiarazione sembrerebbe di capire che, più del sondaggio in se, è importante l’effetto psicologico sugli elettori dei numeri emersi dallo stesso e resi noti. Numeri che evidentemente servono ad orientare oppure a distogliere l’orientamento di determinate fasce elettorali. Per questo, infatti, non sempre ottengono l’effetto sperato di chi li diffonde. E, come è ben noto, anche le ciambelle, pure quando sono state ben preparate, non sempre riescono perfette e col buco. Figuriamoci i sondaggi!    

Giuseppe Palella


Pubblicato il 22 Novembre 2014

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