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Regione, altra seduta di consiglio a discutere del nulla

Scontro polemico e diretto tra il governatore Michele Emiliano e l'opposizione di centrodestra

Altra giornata campale per i consiglieri regionali pugliesi, che ieri hanno celebrato un altro “siparietto” nell’aula via Gentile. Infatti, dopo un  dibattito di circa quattro ore e uno scontro polemico e diretto tra il governatore Michele Emiliano e l’opposizione di centrodestra, l’Assemblea ha approvato a maggioranza la mozione presentata dall’assessore allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, con cui si impegna la giunta regionale “al fine di promuovere con la massima determinazione ed urgenza presso il governo nazionale e il Parlamento italiano ogni azione utile affinché si tenga fede all’impegno preso dal governo precedente e si provveda quindi con sollecitudine al trasferimento delle risorse del Fondo di sviluppo e di coesione (Fsc), per dare continuità operativa alla programmazione regionale”. E ciò è quanto chiedeva il governatore Emiliano, che nel suo intervento ha più volte criticato il ministro per il Sud e per il Pnrr, Raffaele Fitto (Fdi), e conseguentemente il governo di centrodestra guidato alla premier Giorgia Meloni. L’opposizione dicentrodestra pugliese aveva proposto delle modifiche al testo della “mozione Delli Noci” che però sono state respinte dalla maggioranza di centrosinistra che sostiene Emiliano. Nel testo approvato della mozione è evidenziato che “la messa a disposizione delle risorse Fsc risulta quanto mai necessaria per consentire il sostegno agli investimenti industriali e di riconversione produttiva che le grandi imprese non potranno più ottenere con le risorse Fesr, e che solo attraverso l’integrazione fra i fondi europei Fesr, ‘Fse+’ ed il Fondo di sviluppo e coesione sarà possibile non disperdere i risultati raggiunti con la strumentazione regionale a cui le imprese continuano a ricorrere per realizzare progetti strategici, sostenibili e di innovativi e realizzare il potenziale di crescita ancora da esprimere compiutamente”. Ma a commentare l’atteggiamento polemico e di chiusura della maggioranza nei confronti dell’opposizione di centrodestra ci hanno pensato il capogruppo regionale di Fdi, Francesco Ventola, e quello della civica di centrodestra “La Puglia domani”, Paolo Pagliaro, che con una nota congiunta hanno dichiarato: “Non sappiamo se sia più grave la pessima strategia del presidente Emiliano, e della sua maggioranza rosso-gialla, di cercare di distrarre i pugliesi sui gravi problemi provocati dal suo governo addossando le colpe al governo Meloni che è in carica solo da sei mesi; oppure sia più grave che di fronte a una nostra offerta di collaborare nell’interesse dei pugliesi e cercare di ottimizzare tempi e modi dei finanziamenti europei abbia preferito il titolone sui giornali e sui tg alla soluzione dei problemi”. Infatti, hanno proseguito Ventola e Pagliaro, “èevidente oggi più che mai che Emiliano cerca solo e semplicemente lo scontro, in modo particolare con il ministro Fitto del quale sembra ossessionato, perché ha difficoltà ad andare al ministero a portare le carte della rendicontazione che servono a effettuare quel monitoraggio che dal governo regionale viene chiesto a tutte le Regioni italiane”. Per poi concludere: “Per nascondere questa verità lui mette in scena una vera pantomima, con la quale dice tutto e il contrario di tutto, ma non riesce a confutare i dati della Ragioneria dello Stato e quindi la butta in caciara. Il resto è solo polemica e propaganda a uso e consumo di chi non conosce bene la materia dei Fondi di sviluppo e coesione, ma in generale sull’avanzamento della spesa dei fondi europei”. Difatti, la “mozione Delli Noci” approvata dalla maggioranza, secondo Ventola e Pagliaro, “non serve a nulla, perché c’è una legge votata da Pd e M5S che lo vieta”. Di tutt’altro tenore le affermazioni rilasciate dal governatore pugliese nell’Aula regionale dove, a difesa della mozione presentata dall’assessore allo Sviluppo economico, Delli Noci per l’appunto, ha dichiarato: “Che cosa è successo stamattina nella Conferenza delle Regioni? Pari pari quello che sta succedendo qui”. Ovvero, ha spiegato Emiliano, “tutte le Regioni italiane, tutte, anche quelle di centrodestra, sono talmente disperate perché non sanno che cosa ha deciso il ministro Fitto” sui fondi europei e Fsc “e gli hanno spiccato un mandato di comparizione”. “E cioè, – ha esplicitato Emiliano – gli hanno detto, in ginocchio: per favore, vuoi venire alla Conferenza delle Regioni a dirci che cosa stai facendo? Quindi, al verbale della Conferenza delle Regioni c’è l’ennesima convocazione del ministro Fitto che, giustamente, tiene da fare. Ma tiene da fare che cosa?”. Per poi aggiungere: “Terrebbe da fare proprio le cose sulle quali noi lo vorremmo” sentire, perché – ha in fine ironizzato Emiliano – “qui non abbiamo ancora capito se ‘i soldi’ ce li daranno o no, ed è quello che stiamo chiedendo”. Il sospetto del Presidente della Regione Puglia, che è ance vice-Presidente della Conferenza Stato-Regioni, è che – come dichiarato ieri dallo stesso nell’Aula regionale – “ci sia una situazione finanziaria del bilancio dello Stato di tale gravità da consigliare di trattenere il Fondo sociale di coesione, che è l’unico sul quale lo Stato, la Repubblica italiana, su quei 48 miliardi, ha piena disponibilità perché sui fondi europei la questione sarebbe un po’ più complicata. È l’unico che può servire in caso di emergenza”. Infatti, si è poi chiesto il governatore: “C’è questa emergenza?”. “Perché se questa emergenza c’è, – ha aggiunto Emiliano – se c’è il rischio che invece lo Stato italiano, come ha fatto Draghi con i 6 miliardi, abbia bisogno di buttare la mano nel Fsc per fare altro, per favore, ce lo dovete dire ancora prima dell’assegnazione dei soldi”. E dopo gli ennesimi “siparietti” andati in scena anche nella seduta di ieri tra maggioranza ed opposizione, l’Assemblea avrebbe dovuto eleggere il segretario d’aula in sostituzione dell’on. Giandiego Gatta, eletto – come è noto – oltre sei mei fa in Parlamento. Ma anche questa volta la maggioranza ha deciso di non decidere, perché il governatore Emiliano ha chiesto un ulteriore rinvio a causa della nota diatriba sul nome dell’altro segretario d’aula, Sergio Clemente, che nel 2020 fu eletto in quota alla maggioranza e che ora invece, essendo passato con il partito di Carlo Calenda (Azione), sarebbe – secondo Emiliano – un rappresentante dell’opposizione. Ma non è tutto! Perchè dopo quest’altra “sceneggiata” il Consiglio è giunto finalmente alla discussione dei punti all’ordine del giorno, ma il governatore Emiliano e buona parte della giunta e della maggioranza hanno abbandonano l’aula, facendo venir meno il numero legale. E, quindi, tutti a casa senza aver prodotto, in due giorni consecutivi di Consiglio regionale, sostanzialmente nulla per i pugliesi. Il prossimo appuntamento è stato fissato per il 2 maggio, con la speranza evidentemente che almeno in quella occasione l’Assemblea pugliese riesca a discutere fattivamente i punti all’odg della seduta.

Giuseppe Palella


Pubblicato il 20 Aprile 2023

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