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Regione, concorsi ed esposti ballerini: chi vuole il caos?

Sempre più in fibrillazione dipendenti storici e non della Regione Puglia, specie dopo che s’è ricominciato a parlare dei concorsi celebrati anni fa (giunta Distaso, assessore al Personale Adduci) annullati dalla Corte Costituzionale soltanto nove mesi fa. Concorsi che hanno consentito a moltissimi dipendenti della Regione di acquisire mansioni superiori, in qualche caso addirittura posizioni organizzative e che adesso, in molti casi oramai a un passo dal pensionamento, non possono certo essere retrocessi, come si dice in giro. Né tanto meno, come ha scritto qualche giornale locale, restituire stipendi accumulati in dieci anni e passa di servizio. Ma nel calderone che bolle in Regione e che non fa dormire sonni tranquilli all’attuale assessore al Personale e dirigenti responsabili dello stesso settore, ci sono anche gli ultimi concorsi celebrati un paio d’anni fa. Quelli, per capirci, che hanno condotto all’assunzione d’una settantina d’impiegati e funzionari, anche loro tirati in ballo dall’ormai famigerata sentenza della Corte Costituzionale di dicembre 2010 ed anzi, ancora più preoccupati poiché, al momento della stipula del loro contratto d’assunzione con la Regione, hanno sottoscritto una clausola con cui il posto di lavoro decade, in caso di sentenza negativa. Come puntualmente avvenuto, anche se nessuno per ora ha assunto provvedimenti consequenziali per loro e per i colleghi più anziani, quelli che vinsero il concorso nel 1999/2000. Eggià, in via Celso Ulpiani il tempo sembra essersi fermato: assessora Campese e dirigente Gattulli –ma anche tutti gli altri componenti della giunta Vendola- nicchiano, come se le questioni non riguardassero il futuro assetto del personale alla Regione Puglia. In questo pericoloso gioco a rimpiattino, poi, assume la posizione d’un vero gigante della politica l’ex presidente della giunta Raffaele Fitto, tirato in ballo come artefice di quei concorsi celebrati quasi quindici anni fa e finiti nella bufera, come detto, alla fine dell’anno scorso. “Nel 1997 venne approvata la legge regionale n. 7 sulla riorganizzazione del personale della Regione Puglia –ha precisato Fitto- dalla quale scaturiranno poi i famigerati concorsi. All’epoca ero vicepresidente della giunta presieduta da Salvatore Distaso e, in aperto dissenso con l’impostazione di quella legge, non la votai”. In effetti l’unico provvedimento riconducibile alla giunta Fitto era il disegno di legge poi trasformato in legge n. 14/2004 che, con l’art. 59 inserito in Consiglio come emendamento aggiuntivo e votato all’unanimità, aveva l’obiettivo di sanare una situazione che aveva dato atto a decine e decine di contenziosi, amministrativi. Ma alla fine quell’articolo di legge è stato dichiarato incostituzionale, anche se ha avuto il merito di tenere a galla finora la navicella in cui ancora navigano centinaia di dipendenti dell’ente regione. Vecchi e nuovi. Ma sono anche altri i miasmi che circolano ai piani alti dell’assessorato alle Risorse Umane in via Ulpiani, dove poche settimane fa ha fatto discutere la ‘duplicazione ‘ dell’ufficio stampa per sistemare chi sarebbe imparentato coi pezzi grossi capitolini, una decisione osteggiata fortemente dalla dirigenza al Personale. Un questione stranamente ignorata dagli organi d’informazione locali e presa di mira, invece, dai giornali milanesi di stampo berlusconiano in un settore guidato da chi, dopo il cambio della guardia di Pasquale Chieco, forse, non vede l’ora di cambiare aria. Eppoi c’è l’ultima, singolare storia dell’esposto anonimo appioppato al consigliere moderato e popolare Antonio Buccoliero. Una denuncia dettagliatissima contro il nuovo capoarea Organizzazione e Amministrazione, dottor Bernardo Notarangelo sul possesso di alcuni requisiti, prontamente smentita da Buccoliero. Che però, a quanto pare, avrebbe messo nei guai Notarangelo, già pronto a rassegnare le dimissioni, nonostante non sia ben chiaro chi abbia potuto infilare indisturbato la ‘manina’ in quei fascicoli riguardanti valutazioni su dirigenti e personale, pieni di dati sensibili e curricula. Un vero mistero…
 
Francesco De Martino 
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 27 Settembre 2011

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