Regione-Fiera del Levante: sette anni di ‘relazioni pericolose’ da rivedere
Patrimonio regionale, una vera diavoleria. Nel senso che da sempre il diavolo pare metterci lo zampino, visto e considerato le ‘relazioni pericolose’ tra ente pubblico ed ex ente autonomo con la Regione Puglia che da una parte tenta di risparmiare cercando di vendere parte del suo patrimonio, riuscendo invece a sprecare un fiume di denaro pubblico. Ma procediamo con ordine. L’Ente affidato all’ex sindaco di Bari Michele Emiliano come detto da una parte pubblica per l’ennesima volta bandi per vendere ai privati alcuni dei suoi gioielli tra terreni, immobili di pregio e masserie rupestri, dall’altra, tanto per fare un solo esempio, spreca più d’un milione per pagare i canoni di locazione all’ente Fiera del Levante per i locali all’interno degli spazi della Campionaria che non servono a nessuno. E ora c’è chi, come l’ex assessore e consigliere pd Fabiano Amati, chiede a gran voce revoca o risoluzione di quei contratti. “La Regione Puglia conduce in locazione immobili che non servono, di proprietà dell’ente Fiera del Levante, su cui stiamo realizzando lavori per 4,6 milioni finalizzati a opere che spetterebbero al proprietario e che comunque riguardano solo le facciate e non sarebbero quindi utili all’utilizzo. A ciò si aggiunga -spiega Amati – il fatto che, in base a un contratto del 2020, la Regione dovrebbe farsi carico dei servizi di manutenzione verde e vigilanza dell’intero complesso fieristico. Occorre risolvere o revocare i contratti, perché la Regione Puglia non può sprecare più di 1milione”. Ma il consigliere-presidente della Commissione regionale bilancio e programmazione va ancora oltre, commentando l’esito dell’audizione di ieri mattina col dirigente della Sezione demanio e patrimonio. “Abbiamo apprezzato la linearità della dirigente Costanza Moreo nel descrivere la situazione e difendere gli interessi pubblici. Il quadro delle locazioni passive -continua Amati – presenta piccole situazioni incongrue, come l’immobile in locazione di Ugento per la formazione professionale o il comodato gratuito in favore dei Carabinieri forestali senza la registrazione del contratto, e notevoli aspetti problematici: su quest’ultimi spicca la rete di rapporti negoziali con l’Ente Fiera del Levante, tra canoni di locazione, lavori a scomputo, assunzione di oneri di gestione e inutilità della locazione. Infatti: i rapporti tra Regione Puglia ed Ente Fiera del Levante riguardano tre contratti e un addendum. Il primo contratto del 2013 attiene a padiglioni in uso da parte della Regione, con canoni di locazione che sarebbero però da rivedere, con riferimento a un complesso di obbligazioni che pone a carico del conduttore oneri spettanti al locatore. Il secondo contratto del 2018 attiene a padiglioni in uso della Regione, in particolare gli uffici di un Assessorato, con canoni di locazione da revisionare per lo stesso motivo segnalato per i contratti del 2013. Il terzo contratto del 2020, definito addendum, riguarda immobili che in gran parte non si comprende a cosa potrebbero servire, come peraltro confermato dal direttore del Dipartimento cultura. A ciò si aggiunga che su quegli immobili la Regione ha assunto l’onore di realizzare lavori di ripristino delle facciate e anti-sismica per 4,6 milioni di euro, generalmente di competenza del proprietario, che quando saranno portati a termine non potranno comunque assicurare l’uso perché l’interno si presenta allo stato grezzo. E su tutto ciò grava la circostanza che con l’addendum la Regione Puglia si è obbligata a fornire i servizi di manutenzione verde e vigilanza dell’intero quartiere fieristico, ossia non solo relativo alle pertinenze condotte in locazione, che in virtù del mancato adempimento sono state oggetto di richiesta di rimborso venale per oltre 200mila euro. In definitiva per Fabiano Amati, viene fuori un quadro di locazioni passivo per un ammontare complessivo di 1.200.000 euro annui, che potrebbero essere certamente rinegoziati a meno della metà, qualora si volesse rispettare il codice civile, il buon senso e le richieste di contenimento della spesa della Corte dei Conti. La Commissione sull’argomento s’è riservata di approfondire le indagini, aggiornandosi entro fine mese.
Francesco De Martino
Pubblicato il 5 Aprile 2022