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Regione, il Pd scarica sui civici le crepe della maggioranza

La replica delle liste vicino al governatore Emiliano che hanno invitato i dem a non giocare allo "scaricabarile"

Il Pd pugliese, dopo il risultato a sorpresa di Elly Schlein alla segreteria nazionale del partito, nella nostra regione prova a nascondere la polvere sotto il tappeto. Infatti, l’area facente capo al neo-Presidente nazionale del partito, Stefano Bonaccini, sconfitto – come è noto – dalla Schlein alle Primarie, in Puglia è risultata vincente sia nel voto dei circoli che in quello successivo dei gazebo, quindi è possibile che l’anima “bonacciniana” pugliese non abbia ancora metabolizzato la sconfitta subita a livello nazionale alle Primarie del 26 febbraio scorso. Pertanto, nella segretezza di voto abbia voluto lanciare un segnale ben preciso all’ala minoritaria pugliese del partito (ossia quella di Schlein), nell’ultima seduta di Consiglio regionale. E l’occasione per tale segnale potrebbe essere stata quella di contribuire a far bocciare la proposta di legge per l’istituzione del difensore civico, presentata dalla consigliera dem Lucia Parchitelli, notoriamente di area Schlein. Infatti, il “tradimento” subito in Aula dalla consigliera Parchitelli da parte di almeno cinque esponenti di maggioranza potrebbe verosimilmente essere stato causato dal concorso di almeno due consiglieri del Pd, che hanno unito il loro voto contrario a quello delle opposizioni, per la bocciatura della proposta di legge a firma Parchitelli. Di qui la richiesta urgente di un chiarimento, da parte dell’area Schlein pugliese all’intero Gruppo dem regionale alla presenza del governatore Emiliano e del neo-segretario regionale bonacciniano, Domenico De Santis, che probabilmente, viste le conclusioni emerse dall’incontro, non ha chiarito, però, nulla. Infatti, dopo quanto accaduto in Aula martedì scorso, con il centrosinistra andato in minoranza durante la votazione di una proposta di legge presentata da Parchitelli, il gruppo regionale del Pd, per bocca del capogruppo Filippo Caracciolo e del segretario del De Santis, si è dichiarato “compatto”, scaricando interamente la responsabilità dell’accaduto  sulle liste civiche legate al governatore Michele Emiliano che, invece, hanno replicato attaccando il gruppo del Pd con l’accusa di voler giocare allo “scaricabarile”. Infatti, il tentativo dei dem di minimizzare l’accaduto, attribuendo interamente ai civici la responsabilità della mancata approvazione della proposta di legge della Parchitelli, ha aperto di fatto una crepa nella maggioranza giallo-rossa della Regione, provocando l’immediata reazione dei rappresentati dei gruppi civici vicini ad Emiliano che hanno così replicato. “Comprendiamo il momento di difficoltà – hanno fatto sapere con una nota i capigruppo Giuseppe Tupputi (Con Emiliano), Saverio Tammacco (Per la Puglia), Francesco Lanotte (Popolari con Emiliano) – ma invitiamo gli amici del Pd a non cercare capri espiatori da sacrificare, per celare le proprie vicissitudini e a frenare una ‘caccia alle streghe per franchi tiratori che, sicuramente, non siedono tra i nostri banchi”. “Infatti – hanno aggiunto gli stessi – noi siamo pronti al dialogo con le altre forze della coalizione senza alcuna riserva e con l’unico intento di dare una spinta valoriale e programmatica all’azione di governo. Siamo più che disponibili a confrontarci con il Pd e con tutto il centrosinistra, a patto che ci sia correttezza e rispetto reciproco. Il che, naturalmente, ci impone di invitare il Pd a non allenarsi ulteriormente nell’esercizio dello scaricabarile, optando per un più salutare e sincero confronto interno al partito, per dipanare eventuali divergenze”. Insomma, i gruppi civici della maggioranza hanno detto senza mezzi termini al Pd di fare innanzitutto chiarezza al proprio interno, anziché tentare di nascondere la polvere sotto il tappeto, scaricando su di loro la responsabilità dell’imboscata effettuata al ddl della “schleniana” Parchitelli. Però, le incongruenze in Aula all’interno della maggioranza giallo-rossa di Emiliano non sono solo quelle manifestatesi con la bocciatura dell’Ufficio del difensore civico, ma vi sono state altre forse be più gravi e pericolose, perché hanno riguardato un’intera forza politica di maggioranza, il M5S, che martedì scorso nell’Aula barese di via Gentile ha votato, insieme all’opposizione di centrodestra e di “Azione”, la richiesta urgente di riforma dell’Ager, l’Agenzia regionale per i rifiuti, che di fatto bloccherebbe l’ingresso di quest’ultima in Aseco. Ossia il progetto della giunta Emiliano di far confluire nella partecipata di Aqp spa l’Agenzia pugliese preposta alla gestione e controllo degli smaltimenti nella nostra regione. Un altro segnale, quello del M5S, che lascerebbe intravedere un certo disagio e malessere dei pentastellati pugliesi all’interno della maggioranza di centrosinistra guidata da Emiliano. Quindi, se il governatore Emiliano dovesse sottovalutare quanto accaduto nell’ultima seduta dell’Assemblea pugliese, è possibile che, prima o poi, altre falle si aprano nella maggioranza giallo-rossa della Regione e che, in vista delle elezioni per il Parlamento europeo del prossimo anno, la situazione possa acutizzarsi, con risvolti del tutto imprevedibili per il governatore pugliese che, insieme al sindaco “bonacciniano” di Bari, Antonio Decaro, potrebbero non avere più dalla neo-segretaria Schlein la stessa “copertura” assicurata finora ad entrambi dal Pd nazionale, che gli ha consentito in diverse occasioni di trasformare il partito pugliese in una sorta di “repubblica” autonoma da quella con sede romana al Largo del Nazzareno.

Giuseppe Palella


Pubblicato il 17 Marzo 2023

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