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Regione, le agenzie fanno man bassa di personale: e il personale retrocesso?

“Nei prossimi giorni i vertici dell´Agenzia Regionale della Sanità (Ares) dovranno tornare in Commissione con una relazione scritta sulla situazione delle consulenze `d´oro´ e della gestione del personale e una puntuale ricognizione delle attività svolte. Intanto però emerge ogni giorno di più che tutte le Agenzie regionali e gli assessorati, fanno man bassa di dirigenti, consulenti, dipendenti assunti dall´esterno, senza alcun controllo sui numeri e sui costi e, soprattutto, in barba ai circa seicento e passa dipendenti regionali retrocessi per cui a parole tutti dicono di voler trovare una soluzione, ma nei fatti vengono abbandonati a se stessi”. Lo sostiene in una nota diffusa ieri il capogruppo Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese. Che ha aggiunto: “Mentre la Puglia è nuovamente finita su ‘Striscia la Notizia’ per la decisione della Giunta Regionale di bandire concorsi per ventinove nuovi dirigenti e siamo ancora in attesa di sapere cosa ne pensi il Presidente Vendola, ogni giorno scopriamo che le Agenzie Regionali, da Pugliapromozione all´Arem, dall´Ares e all´Arif, dall´Arti all´Arpa, continuano a pubblicare bandi per reclutare personale dall´esterno, senza che via sia un controllo sulle spese che questo comporta e senza il minimo ritegno per le tasche dei cittadini. E c´è addirittura qualche assessore che pensa di costituirne di nuove! Crediamo sia arrivato il momento per la Regione di fare una seria ricognizione di ciò che avviene in queste Agenzie e di quanto e quale personale (e come) viene assunto dall´esterno, mentre gli oltre seicento dipendenti regionali retrocessi stanno a guardare, abbandonati a se stessi e costretti a ricorrere al Giudice del Lavoro per far valere i propri diritti. Non sarebbe meglio – conclude Palese – se, nelle more delle definizioni di questi ricorsi, la Regione Puglia smettesse quantomeno di continuare ad assumere dall´esterno? E non sarebbe ora che tutti gli assessorati e tutte le Agenzie regionali tirassero fuori finalmente i numeri, i costi e le modalità delle centinaia di assunzioni e consulenze?”. Se il consigliere Palese s’arrabbia e chiede conto di assunzioni e selezioni tramite ‘short liste’ in Regione, l’amministrazione guidata da Vendola procede egualmente come un treno, incurante di critiche e interpellanze. L’ultima infornata di diciannove dipendenti che prenderanno servizio titoli e colloquio (praticamente ‘intuitu personae’) presso gli uffici ai Trasporti di via Guido De Ruggiro a Bari non è che una delle ultime decisioni assunte senza andare troppo per il sottile (e soprattutto senza dare troppa pubblicità) dalla giunta pugliese, così come hanno già fatto all’Arem, Agenzia alla Mobilità. Dove addirittura, con semplice determinazione dirigenziale, una dozzina di persone sono state assunte a tempo indeterminato, senza concorso. Seppure, come assicura l’assessore Minervini in una nota diffusa anch’essa ieri: “…dopo lunghe trattative coi sindacati”. In realtà ciò che preoccupa è il totale aggiramento da parte dell’amministrazione delle rigide norme sui concorsi pubblici (previste addirittura dalla Costituzione) per entrare nei ruoli pubblici, senza parlare delle decisioni per rivedere i ranghi dei dirigenti. Nessuno, per esempio, ha davvero approfondito il nuovo accordo stipulato con Nichi Vendola il 2 novembre scorso dal prof. Nicola Colaianni rimasto a capo dell’Avvocatura Regionale. Con un semplice contratto di prestazione d’opera e non, come forse sarebbe stato più logico, attraverso un contratto d’assunzione di dirigente coordinatore, anche se il nuovo compenso dell’avvocato attualmente a capo del settore legale è sceso a 76 mila euro (praticamente dimezzato rispetto al precedente di 158 mila) con un singolare rimborso delle spese di viaggio per espletare le sue funzioni. Lo stesso non ha ancora risposto ad una richiesta di parere giunta dall’ufficio personale circa l’estensibilità della sentenza di retrocessione di tutto il personale regionale, compreso categorie A, B e C.  Decisioni che stanno mandando su tutte le furie i dipendenti storici (in attesa di retrocessione) e i sindacati aziendali, a via Capruzzi, mentre i fari calano su un piano d’assunzione triennale 2011-2013 dei dirigenti proposto a novembre di quest’anno. Vale a dire alla fine dell’anno in corso, senza uno straccio di copertura finanziaria, mentre in effetti la Regione di dirigenti ne potrà assumere non piu’ di undici. Ma in questo piano già bocciato sonoramente dai sindacati si parla ancora di 25 uffici da distribuire ad interim alla dirigenza, scordando che a fine 2010 ne erano stati cancellati una dozzina praticamente inesistenti. Come quell’Osservatorio sui Lavori Pubblici prima assegnato (e poi cancellato) dalla Regione Puglia a un ingegnere-dirigente che dopo qualche settimana sarebbe andato in pensione. Ma con qualche extra e bonus in più…..
 
Francesco De Martino
 
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 22 Novembre 2011

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