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Regione Puglia, la vergogna dell’archivio all’Avvocatura

 
Di male in peggio ed il guaio è che non cambia niente nonostante interrogazioni, denunce ed esposti per i sempre più derelitti dipendenti regionali. Costretti, per recuperare pratiche e faldoni con cui lavorare, a recarsi in scantinati non a norma, nel fastoso –si fa per dire- palazzone sul lungomare dove ormai si vede raramente anche il governatore-poeta Nicola Vendola. “Sì, lo so che ve ne siete già occupati due anni fa, ma da allora non è cambiato niente”, allarga le braccia un dipendente che forse è sceso nell’archivio dell’Avvocatura regionale per recuperare qualche vecchio fascicolo. E allora, tutto come prima, come sempre: depositi e cantinati pericolosi, ristretti lungo un corridoi etto angusto senza il regolare nulla osta dei Vigili del Fuoco, ma anche senza alcuna tutela per la sicurezza e salute sul posto di lavoro, nonostante le belle parole del governatore comunista e di sinistra. Ma chi ha denunciato questi siti insalubri e rischiosi ad uso archivio nel palazzo centrale della Regione Puglia, non ne fa una questione politica. Tutt’altro, anche se balza agli occhi la differenza degli uffici luccicanti al secondo piano dove c’è la Presidenza, da quelli dell’Archivio-Avvocatura. “Speravamo che il Governatore pugliese Nichi Vendola tra un comizio al Lungomare di Bari, a Milano e Roma, pensasse anche alle sue responsabilità. Invece così non è. Infatti, nonostante le proteste sindacali, Vendola – e per esso uno dei suoi fidi scudieri – ha trasferito l’archivio dell’Avvocatura Regionale negli scantinati del palazzo presidenziale, scantinati sinora adibiti a garage”, denunciava appunto un paio d’anni or sono Mimmo Magistro, segretario nazionale del Partito Socialdemocratico, già dirigente regionale. Per il politico di lungo corso barese la dislocazione dei fascicoli del Contenzioso del Settore Legale, non è a norma in quanto risulta insufficiente, anzi, come dice lui stesso ‘angusta e non a norma’, sia per i dipendenti, che per gli avvocati che dovrebbero quotidianamente consultare gli atti. Ma agli amministratori regionali che difendono i diritti dei lavoratori, tutelano la loro sicurezza e salute evidentemente soltanto a parole, la dislocazione delle pratiche legali resteranno ammassate là dove sono. In una specie di scantinato che invece dovrebbe, prima dell’uso, essere stato sottoposto a ben altro genere di verifiche e controlli. E prima di Magistro, sulle condizioni assurde in cui erano costretti a lavorare i dipendenti del Settore Legale, avevano posto interrogazioni ed interpellanze scritte altri consiglieri regionali di Minoranza, senza che la situazione mutasse in meglio. Anzi, solo in peggio, a giudicare dalla situazione a due anni e passa di distanza dalle ultime denunce. Il problema è che anche il responsabile-dimissionario del Servizio Legale Regionale che sostituì l’avvocata Alessandra Baldi (tornata da tempo all’Avvocatura Comunale) l’ex magistrato e parlamentare Nicola Colajanni, non s’è opposto alla dislocazione di scartafacci e faldoni riguardanti il contenzioso legale e giudiziario, nonostante le proteste del personale dipendente. E così nulla si muove e l’illegalità trionfa sotto gli occhi di tutti proprio nel palazzo centrale della Regione Puglia, aspettando magari che qualcosa cambi quando, anche se Colajanni ha intensificato le sue presenze in sede proprio dopo l’annuncio delle sue dimissioni, al posto suo s’insedierà il nuovo coordinatore, l’avvocato barese Vittorio Triggiani  E così, nonostante il diniego dei Vigili del Fuoco, i dipendenti dell’Ufficio Legale per ora continuano a lavorare nel sottoscala del palazzo, senza né ascensori o montacarichi, senza scivoli per disabili e quindi con l’assoluta impossibilità di accesso per le autobotti degli stessi vigili del fuoco, in caso di incendio. Una situazione insostenibile, segnalata con lettere di fuoco anche dai sindacati regionali, Uil in prima fila, ma ancora senza risposte e risultati concreti, anche se da tempo, dopo un lungo contenzioso, la società ‘Prodeo’ ha vinto la gara per l’informatizzazione degli archivi regionali pugliesi….
 
Francesco De Martino
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 30 Gennaio 2012

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