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Regione, una mozione per sollecitare l’istituzione del Consiglio delle Autonomia locali

Il capogruppo de "La Puglia domani", Pagliaro, ha ricordato che il Cal è un organo di raccordo tra Regione ed enti locali previsto in Costituzione dal 2001 e che qui c'è già dal 2006 anche la legge attuativa

Una mozione da presentare in Consiglio regionale, affinché il presidente Michele Emiliano e la sua Giunta diano attuazione ad una legge regionale approvata nel 2006 e mai attuata. La legge in questione è la n.29 di detto anno ed a cui, però, nessuno dei governi regionali succeduti finora, vale a dire quelli guidati dal presidente Nichi Vendola prima e dall’attuale governatore Emiliano dal 2015 in poi, ha provveduto a mettere in atto quanto stabilito con tale provvedimento. Ovvero all’istituzione in Puglia del Consiglio delle autonomie locali all’interno della struttura amministrativa regionale. Artefice di detta mozione, secondo quanto annunciato, sarà il capogruppo alla Regione della civica di centrodestra “La Puglia domani”, Paolo Pagliaro, sostenendo che l’azione amministrativa delle Regioni dovrebbe procedere su due binari ben precisi che, ha evidenziato Pagliaro, sono il “coinvolgimento e partecipazione dei territori nelle scelte che incidono sul loro futuro”. Principi, questi, che – ha spiegato inoltre il Capogruppo de “La Puglia domani” – sono stati introdotti nella nostra Costituzione repubblicana nel 2001 con la riforma del Titolo V, che ha aggiunto un ultimo comma all’articolo 123, prevedendo l’istituzione del Cal (Consiglio delle autonomie locali) come organo di consultazione fra la Regione e gli enti locali. Infatti, in Puglia – ha obiettato Pagliaro – “si è dato seguito con la legge 29 del 2006, rimasta però sulla carta”, spiegando così il perché, con una mozione, si appresta a chiedere che la giunta Emiliano si impegni a dare attuazione a detta legge e, quindi, ad istituire il Consiglio delle autonomie locali. Infatti, ha proseguito Pagliaro, “Il Cal è un organo di raccordo tra Regione ed enti locali, mai come oggi necessario per governare i territori in maniera efficace”. Cosa che invece, per il Capogruppo della civica di centrodestra, non accade in Puglia “anche a causa di una particolare estensione (865 chilometri di coste – chiarisce Pagliaro – che vanno da Metaponto, passando per il capo di Leuca, fino ad arrivare al Gargano), ma soprattutto per le diversità che sussistono” fra le tre differenzi aree pugliesi accorpate in un unico ente regionale. “Non a caso – ha rilevato ancora Pagliaro – la Puglia, fin dall’epoca angioina, era stata divisa in Terra d’Otranto, Terra di Bari e Capitanata”. Tre aree geografiche distinte che per Pagliaro hanno distinte esigenze amministrative, proprio a causa delle loro diverse peculiarità dovute ad identità storico-politiche e culturali differenti. E da tali presupposti è sorta la mozione annunciata da Pagliaro, il cui intento è “garantire ai territori il diritto ad avere voce in capitolo nelle decisioni che incidono sulla vita e sul destino delle comunità, per un’azione amministrativa più efficace e sostenibile in ambito sociale, economico e ambientale”. “L’articolo 45 dello Statuto della Regione Puglia – ha poi ricordato Pagliaro – prevede l’istituzione del Consiglio delle Autonomie Locali come organo di rappresentanza e partecipazione degli enti locali al governo del Regione”, rilevando che la legge per istituire il Cal c’è già da più di tre lustri, “ma il paradosso è che non si mette in atto”. “Eppure – ha esclamato il Capogruppo de “La Puglia domani” – dai territori, in particolare dal Salento e dal Foggiano che coincidono con le antiche Terra d’Otranto e di Capitanata, si fa sempre più forte la rivendicazione di un’identità e di un orgoglio territoriale mortificato da politiche regionali sbilanciate verso Bari e disattente ai bisogni delle periferie”. Quindi, per il consigliere Pagliaro, l’istituzione del Consiglio delle autonomie locali, con la riorganizzazione della macchina amministrativa regionale articolata nelle tre antiche macro aree (Terra d’Otranto, Terra di Bari e Capitanata), può diventare la giusta risposta alle richieste provenienti da tutte le aree regionali di ottenere dall’Ente regionale una maggiore attenzione per i territori e, soprattutto, per avere stesse opportunità, stessi diritti e stessi servizi. Un progetto, questo, che – come si ricorderà – qualche tempo fa anche il governatore pugliese, Emiliano, in sede di stesura di un programma di fine legislatura aveva annunciato di voler realizzare, ma che in realtà finora non ha ancora concretizzato.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 29 Settembre 2023

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