Cronaca

Regole ‘ballerine’ nei tribunali: ‘pass’ per avvocati e magistrati, non per parti e testi

Niente sconti per gli avvocati baresi, visto e considerato che l’obbligo della certificazione verde è entrata da ieri anche nei Palazzi di giustizia cittadini. Ergo non saranno soltanto magistrati, funzionari e impiegati dell’amministrazione giudiziaria a dover essere provvisti di ‘green pass’ a piazza De Nicola e all’ex palazzo Telecom, ma anche gli avvocati tutti e consulenti delle parti. Che, insomma, potranno accedere agli uffici giudiziari baresi sparpagliati per la nostra Città solo e soltanto con la certificazione verde ‘rinforzata’, come si usa dire adesso. E’ una delle novità contenute nell’ultimo decreto sulle misure per contrastare il Covid appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale. E così, a nemmeno una settimana dall’entrata in vigore delle nuove regole sull’obbligo di esibire la certificazione verde (…chiamatelo pure se vi piace passaporto verde), ecco che difensori, consulenti, ma anche periti e ausiliari del magistrato “estranei alle amministrazioni della giustizia”, come si legge nelle disposizioni governative, dovranno essere praticamente vaccinati. Disposizione che, in barba all’urgenza e al vorticoso giro dell’epidemia da Sars/Cov 2-19 secondo tutte le fonti ufficiali, non si applica “a testimoni e parti del processo”. Il legislatore parrebbe proprio aver previsto tutto, visto che l’assenza del difensore, qualora non sia in condizione di esibire il ‘pass’, “…non costituisce impossibilità di comparire per legittimo impedimento”. Finora, l’obbligo di esibire il Green Pass base, come per qualsiasi lavoratore, all’ingresso dei Palazzi di giustizia era solo per magistrati e dipendenti dell’amministrazione giudiziaria ma non per le parti, appunto. Ma il presidente dell’Ordine degli Avvocati baresi Giovanni Stefanì ha immediatamente raccolto le difficoltà di parecchi suoi colleghi, dinanzi a queste nuove regole troppo stringenti, frettolose ed anche un po’ contraddittorie: “Occorreva qualche giorno in più per consentire agli avvocati di adeguarsi: così a rischio il diritto alla difesa”. Ed anzi, ad essere ancora più preciso, ha spiegato che pur comprendendo la necessità di rafforzare le misure volte a rallentare la diffusione dell’epidemia, in fase di recrudescenza, “…sono davvero troppo pochi i giorni intercorsi tra il decreto che ha introdotto l’obbligo di ‘green pass’ per accedere ai tribunali anche per gli avvocati e la sua entrata in vigore”. Considerate le difficoltà a eseguire tamponi negli ultimi giorni, gli assistiti degli avvocati che non fossero riusciti ad ottenere il ‘green pass’ in così poco tempo rischiano, a partire da ieri, di essere privati del proprio diritto alla difesa: l’assenza per mancanza di “green pass” che, come detto, non costituisce impossibilità di comparire per legittimo impedimento. Il presidente delle toghe baresi, come già accaduto in passato, ci ha tenuto anche a rimarcare “l’assenza di confronto tra il Governo e l’avvocatura a livello nazionale: avremmo chiesto maggiore chiarezza nella scrittura della norma e qualche giorno in più per adeguarci alla stessa che, comunque, è accolta con favore dalla gran parte degli avvocati, già dotata del super green pass”. Eppure non è difficile prevedere che in questi giorni saranno parecchi i procedimenti civili e panali a subire rinvii su rinvii, causa appunto le difficoltà e i tempi troppo stretti per vaccinarsi con la terza o addirittura prima dose, essendo anche i siti della Regione Puglia/sanità assolutamente ingolfati e quasi bloccati. Ed è anche abbastanza facile prevedere che, senza bisogno di possedere la sfera di cristallo, qualche avvocato non vaccinato o appena un po’ più esuberante nell’interpretazione delle regole (…richiamandosi magari al dettato Costituzionale) alzerà non poco la voce (…speriamo solo quella!). Un rallentamento della giustizia che, forse, gli osservatori di numeri e percentuali sui processi in corso in Terra di Bari, in corso e/o in giudicato, difficilmente faranno in tempo ad annotare in vista dell’imminente Anno Giudiziario. Una contraddizione in più, come ha evidenziato l’attento Stefanì, infine “…nel dettato della norma che consente a parti processuali e testimoni l’accesso ai tribunali pur in assenza di green pass. Se l’obiettivo è quello di ridurre al minimo la presenza del virus all’interno delle aule di giustizia avremmo suggerito di estendere l’obbligo di ‘green pass’ a tutte le persone che lo frequentano, nessuno escluso”. Chissà, probabilmente anche ai bravi giureconsulti baresi occorreva munirsi di megafono molto prima, per far sentire la propria voce agli attuali signori governanti.

Francesco De Martino


Pubblicato il 11 Gennaio 2022

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